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Quantum Break: il tempo è potere - anteprima

I Remedy Entertainment in lotta contro le lancette dell'orologio.

"Ma tu cos'hai contro il tempo?". Non ho potuto fare a meno di chiederlo a Sam Lake (ma sarebbe meglio chiamarlo Sami Järvi), alla fine dell'ultima sessione della Gamescom nella quale ho visto all'opera Quantum Break. Perché non va dimenticato che lo sceneggiatore nonché 'frontman' dei Remedy Entertainmant, deve larga parte del suo successo a Max Payne, altro gioco in cui il tempo veniva manipolato, piegato ai propri scopi. Anche se nel caso della prossima esclusiva per Xbox One, lo si fa in una scala ben maggiore.

"Beh, sai, il tempo vuol dire una risorsa che non è mai abbastanza, scadenze da rispettare, incombenze... insomma, ce n'è abbastanza da volersene vendicare", ha risposto scherzando. Però un fondo di verità c'è, perché le scadenze per la casa finlandese sono sempre state un problema più serio che per gli altri.

Basti pensare alla tranciante risposta che Sam Lake ha sempre dato negli ultimi vent'anni a chiunque gli chiedesse la data d'uscita di un suo gioco ("quand'è pronto"), agli infiniti ritardi di Alan Wake e al fatto che anche di questo Quantum Break si erano perse le tracce da troppo tempo. Al punto che qualcuno temeva che il gioco uscisse già vecchio, sotto il peso di un annuncio che ormai risale alla primavera del 2013.

La possibilità di rallentare il tempo non è certo una novità. Quantum Break però lo fa in modo senz'altro più scenico.

Ma fortunatamente non è così. Quantum Break ha finalmente una data d'uscita (il 5 aprile 2016) ed è, stando alle parole di Sam Lake, finalmente giocabile dall'inizio alla fine. Certo, c'è ancora bisogno di un po' di 'polishing', il che vuol dire bilanciamento dei poteri e ottimizzazione del codice. Un problema implicitamente chiaro nel momento in cui alla Gamescom si è notato che il pad era in realtà attaccato a un PC e non a una console. Ma vista la serietà che Remedy Entertainment ha da sempre dimostrato nei confronti dei propri prodotti, vogliamo credere che le specifiche di quell'hardware siano analoghe a quelle dell'Xbox One.

Il gameplay mostrato alla Gamescom ha evidenziato qualche passo avanti nelle meccaniche rispetto a quanto visto l'anno scorso. A cominciare dall'interfaccia grafica, con delle icone sul lato destro dello schermo che indicavano i vari poteri a disposizione del protagonista, Jack Joyce, interpretato da quel Shawn Ashmore che abbiamo imparato a conoscere soprattutto grazie ai film degli X-Men.

Same Lake non ha spiegato il significato di tutte le icone ma sappiamo che avremo a disposizione i seguenti poteri: Time Blast, col quale provocare un'esplosione che danneggia tutto ciò che si trova dentro la propria area; Time Rush, che serve invece a farci accelerare come se fossimo Flash e a colpire gli avversari per cui invece il tempo scorre normalmente. Con Time Shield si crea uno scudo per proteggersi ad esempio dai proiettili dei nemici mentre se questi li si vuole spingere via (magari per farli cascare da un'altura), sarà Time Dodge a fare al caso nostro.

I pugni li tirano in tanti ma i ceffoni spazio-temporali solo Jack Joyce. Le guardie della Monarch ne prendano nota...

Come si capisce da queste descrizioni, dietro l'innovativa facciata dei paradossi temporali si nascondono dei poteri (e una conseguente struttura di gioco) più convenzionali di quanto non sembri a prima vista. Ma il bello di Quantum Break è che amalgama queste abilità, già viste separatamente in altri titoli, in un unicum omogeneo.

Il pretesto, lo ricordiamo, è quello di un esperimento scientifico condotto dal fratello di Jack, William, nella realtà l'attore Dominic Monaghan (Lost, Il Signore degli Anelli e X-Men Origins). Qualcosa purtroppo va storto e da quel momento il tempo inizia letteralmente a rompersi, creando paradossi, andando in loop, ma soprattutto donando i poteri di manipolarlo a Jack, trovatosi nel raggio dell'esplosione.

Ma Jack non è stata l'unica vittima dell'incidente e se di William non sappiamo nulla, ben diverso è il caso di Paul Serene (Aidan Gillen: The Wire, Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno) che prima scompare nell'esplosione e poi riappare invecchiato di diciassette anni e a capo della temibile Monarch Solution, la mega corporazione contro cui dovremo lottare.

Per farlo dovremo dare fondo a tutta la nostra immaginazione, non solo per capire quando e come usare i poteri a disposizione, ma anche perché alcune unità speciali della Monarch dispongono di apparecchiature che le isolano dai paradossi temporali, così come accade spontaneamente a Jack.

Hatch e Serene in una scena che mostra i livelli produttivi della serie TV di Quantum Break.

Il che vuol dire che, a seconda della situazione, dovremo in sostanza ragionare come se vi fossero due linee temporali: una, quella rotta e ormai prossima al collasso, che è quella che vedono tutti gli altri; e l'altra, dietro la 'matrice' (se mi passate il riferimento a Matrix), entro cui si muovono Jack e le unità speciali della Monarch.

Se fin qui abbiamo descritto il gioco, ora è il tempo di passare allo show televisivo associato a Quantum Break. Sam Lake ha finalmente alzato il sipario spiegando che mentre il gioco pone la prospettiva sull'eroe, lo show sarà invece incentrato sui cattivi della Monarch.

In sostanza alla fine di ogni capitolo verremo posti di fronte a un bivio narrativo, che darà il via a uno dei due filmati associati alle nostre scelte. Inutile dire che si tratta non solo di una scelta stilistica desueta per il mondo dei videogiochi contemporaneo, che riporta le lancette dell'orologio indietro di vent'anni, quando l'industry venne colta dall'ebbrezza dei CD-ROM; ma è anche un ottimo modo per aumentare la rigiocabilità di Quantum Break.

Sulla cui durata sarà importante che vengano date rassicurazioni, visto che a detta di Sam Lake la durata media di ogni episodio sarà di circa 22 minuti, il che vuol dire tre quarti d'ora circa di filmati alla fine di ogni capitolo. Aggiungiamo a questi lo spazio richiesto dagli asset del gioco vero e proprio, e si capisce che la capienza dei dischi dell'Xbox One verrà messa a dura prova.

Anche in Quantum Break un bel mitragliatore è sempre la soluzione ideale a molti problemi. Soprattutto contro queste unità, insensibili alla nostra manipolazione del tempo

Abbiamo avuto modo di vedere due spezzoni di questi video, entrambi relativi allo stesso capitolo. In essi l'iconico Lance Reddick (The Wire, Fringe e Lost), che nel gioco veste i panni di Martin Hatch, interrogava un'attivista di nome Amy che era appena stata catturata. E a seconda delle scelte da noi effettuate in precedenza, abbiamo assistito dapprima alla sua esecuzione, poi invece alla sua collaborazione alla causa della Monarch. In entrambi i casi i valori produttivi ci sono parsi in linea con quello delle migliori produzioni televisive. E non solo per il cast, quanto anche per regia, montaggio e fotografia.

Successivamente, invece, abbiamo assistito al modo in cui video e gioco (la scomposizione è voluta) si alterneranno tra loro, ad esempio quando due comprimari si puntano la pistola addosso nel più classico dei 'mexican standoff', salvo poi ritrovarsi misteriosamente disarmati il fotogramma successivo. Subito dopo Sam Lake ha mostrato che fine hanno fatto le armi, passando alla fase giocata dove Jack Joyce si svegliava intontito in un furgone e, uscendone, disarmava i due rimasti bloccati dalla rottura della loro linea temporale.

Insomma, manca ancora un bel po' alla release del gioco ma Quantum Break pare un'esclusiva d'indiscutibile valore. Soprattutto a livello tecnico, quando ci si muove per delle mappe le cui geometrie cambiano in continuazione sotto i nostri occhi, vittime della dissoluzione del tempo. Concettualmente, invece, i Remedy Entertainment stanno mostrando grande maestria nel prendere elementi che fanno parte della storia dei videogame e nell'amalgamarli in un'operazione di 'maquillage' che ridona al tutto una seconda giovinezza.

Vediamo come se la cava Jack Joyce in azione.

Sono ormai solo otto i mesi che ci separano dall'uscita di Quantum Break ma siamo sicuri che per i possessori di un'Xbox One l'attesa sarà davvero interminabile. Anche perché dall'altra parte, in quello stesso periodo, ci sarà un certo Nathan Drake a contendere a Jack Joyce lo scettro della console war.

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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Quantum Break

Xbox One, PC

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