Quantum Break: l'Xbox One cala l'asso - preview
I Remedy Entertainment e l'importanza di saper gestire il proprio tempo.
Colonia - Quella del cinema è un chimera per il mondo dei videogiochi, da sempre attratto perversamente dalla 'settima arte' ma mai capace di sostituirsi ad essa. E per fortuna, dato che il risultato sarebbe raggiungibile solo scendendo a dei compromessi che ne snaturerebbero l'essenza.
Eppure, nonostante questa semplice considerazione, nonostante i film ispirati ai videogame siano spesso un flop e i videogame ispirati ai film non siano da meno, i game designer sono da sempre alla ricerca di un connubio. L'avvento delle serie televisive cui abbiamo assistito in questi anni, sempre più capaci di sostituirsi ai film per cast, introiti e audience, ha però fatto aggiustare la mira alla nostra industry, che ora guarda al piccolo schermo più che al grande.
Quantum Break, esclusiva per Xbox One dei finlandesi di Remedy Entertainment (autori della serie Max Payne e di Alan Wake, ma anche di Death Rally), prova a fondere questi due media e per farlo prende ad esempio il serial televisivo più famoso di tutti i tempi. "Ogni episodio di Lost presenta un finale che invoglia lo spettatore a scoprire cosa succederà dopo", afferma Oskari Hakkinen, Head of Franchise Development di Remedy Entertainment, "e crediamo che questo concetto possa essere molto interessante se applicato a un videogioco."
Se questa affermazione può sembrare poco chiara, a dirci qualcosa in più ci pensa Sam Lake, Creative Director di Remedy Entertainment: "Quantum Break è sia un videogame che un serial TV, e le vostre decisioni influenzeranno la vostra versione dello show, che a sua volta offrirà maggiori dettagli sul videogame". Tutto chiaro? Forse non troppo ma quel che emerge è che l'ambizione non manca ai Remedy Entertainment.
Quindi, riassumendo: Quantum Break sarà anche una serie televisiva, che procederà di pari passo col nostro avanzamento nel videogioco. Non solo, ma ci permetterà anche di vedere le cose dalla parte opposta della barricata, ossia attraverso gli occhi del cattivo. "Pensate a Die Hard", dice sempre Sam Lake. Il personaggio interpretato da Alan Rickman quasi rubava la scena a Bruce Willis. Ecco, questo sarà il nostro modo di realizzare determinate sequenza, come quando nei film d'azione si vede la nemesi del protagonista pianificare le proprie mosse".
"Sarete Paul Serene durante i momenti di congiunzione e dovrete prendere certe decisioni. Vogliamo rendere anche il cattivo un personaggio profondo e complesso, del quale vedrete diversi lati capendo le ragioni delle sue azioni. Questo poi si sommerà ai cliffhanger creati dinamicamente alla fine di ogni atto ". A gettare ancora più benzina sul fuoco dell'hype ci pensa Matias Myllyrinne, CEO di Remedy: "Dopo aver fatto le vostre scelte potrete godervi un episodio televisivo di alta qualità, in cui vedrete come esse influenzino gli eventi".
Ok, ma dove li vedremo questi filmati? Oskari Hakkinen afferma che "la serie TV sarà integralmente presente all'interno del Blu-ray di Quantum Break". Ma anche che la si potrà vedere sui propri smartphone e tablet. Le riprese, stando a Sam Lake, inizieranno poi il mese prossimo. Chi non guarderà lo show si perderà allora la metà di Quantum Break, la cui fruizione ottimale prevede l'alternanza tra i capitoli del gioco e le relative puntate. Guardando le quali, tra l'altro, non solo si capiranno meglio i successivi capitoli ma si avranno dei non meglio precisati vantaggi rispetto e chi li affronterà all'oscuro degli antefatti.
Quello che si evince da questo collage di dichiarazioni è che Quantum Break è un videogioco che ambisce a riscrivere le regole della narrazione, esponendosi più di altri ai rischi che comportano obiettivi così audaci. Basta ricordare le critiche feroci rivolte ad Alan Wake in occasione della sua uscita per capire quanto sia facile che l'hype si rivolti contro chi l'attizza.
Ma è comunque presto per abbandonarsi a considerazioni di sorta, che non possiamo che rimandare in sede di recensione. Meglio allora concentrarsi su Quantum Break, la cui trama narra la storia di un uomo di nome Jack Joyce, sopravvissuto a un esperimento scientifico che ha invece ucciso suo fratello. Un esperimento che gli ha dato il potere di manipolare il tempo, cosa che gli tornerà particolarmente utile dato che il mondo è sull'orlo della catastrofe, che toccherà ovviamente a lui scongiurare.
Già, ma come? In occasione della Gamescom abbiamo finalmente avuto modo di vedere in azione il gioco dei Remedy Entertainment. La prima volta in occasione della conferenza di Xbox, con una demo che avete potuto osservare anche voi in diretta; la seconda volta, durante una presentazione a porte chiuse che oltre a mostrarci nuovamente quanto già visto, ha aggiunto anche una decina di minuti di contenuti extra.
Quantum Break inizialmente sembra un gioco piuttosto convenzionale. Le sue dinamiche, infatti, paiono quelle del classico shooter in terza persona nel quale si spara e si rallenta il tempo grazie al bullet time che, lo ricordiamo, è il marchio di fabbrica proprio dei Remedy Entertainment sin dai tempi di Max Payne.
Bastano pochi minuti però per notare che Jack può rallentare il tempo o congelarlo del tutto entro un'area piuttosto delimitata, bloccando gli avversari con facilità. In questi momenti la linea temporale è ancora integra e il suo fluire cambia unicamente grazie ai poteri di Jack, che diverranno sempre più potenti mano a mano che imparerà a controllarli. Il risultato è che potrà prendere a pugni nemici apparentemente indifesi solo perché la velocità a cui si muovono è infinitamente rallentata. O che, manco fosse Neo in Matrix, potrà bloccare i proiettili e rimandarli al mittente.
Ci saranno però dei momenti in cui le fratture prodotte dall'esperimento iniziale romperanno la linea temporale. In questi casi potremo trovarci ad affrontare aree dove tutto sembra bloccato e altre in cui il passato e il futuro si alternano freneticamente.
Il primo esempio è quello dello scontro coi Jaggernaut della Chronotech, un'organizzazione le cui mire ci sono ancora sconosciute. A differenza dei nemici sgominati fino a quel momento, i Jaggernaut sono quasi immuni alle alterazioni temporali di Jack e per vincere lo scontro dovremo manipolare gli oggetti attorno a loro. In alcuni casi potremo farlo anche più volte, qualora il tempo continui ad andare avanti e indietro.
La demo della conferenza di Xbox One si conclude una volta uccisi i Jaggernaut dopo avergli lanciato contro una macchina bloccata a mezzaria da un'esplosione. Ma la demo privata continua invece con Jack che subito dopo attraversa un ponte proprio nel momento in cui viene distrutto da una nave. In questo caso un'altra frattura temporale finisce per provocare un'instabilità, che fa oscillare l'ambientazione tra il passato (in cui è intera) e il futuro (in cui è distrutta). Jack, per arrivare indenne dall'altra parte del ponte, dovrà allora capire quando muoversi e se congelare il tempo o lasciarlo scorrere.
Un esempio è una piattaforma, il cui stato muta a seconda che sia stata già urtata o meno dalla nave. Per attraversarla dovremo bloccarla nel tempo proprio quando è davanti a noi. Successivamente abbiamo invece un pullman che, dopo l'impatto con la nave si ribalta: ci converrà passarci a fianco quando è ancora in piedi o dopo quando è ribaltato su un fianco? Molto dipenderà anche da quanto sarà piena la nostra barra dei poteri di manipolazione del tempo, accelerata nella demo per esigenze di scena ma che nel gioco si ricaricherà molto più lentamente.
Con l'attraversamento del ponte s'è conclusa la demo, che ha indubbiamente ravvivato il nostro interesse per Quantum Break rispetto a quanto visto durante la conferenza stampa di Microsoft. Sam Lake sta provando anche stavolta ad alzare l'asticella, proponendo un'esperienza inedita; di questo bisogna dargliene atto, indipendentemente che il gioco si riveli un prodotto di successo come Max Payne o contraddittorio come Alan Wake. Per saperne di più, però, dovremo aspettare un non meglio precisato giorno del 2015, quando Jack Joyce farà finalmente la sua comparsa sui nostri schermi. Anche se, ne siamo sicuri, non mancheranno le occasioni per parlarvene prima...