R.A.T. Tournament Edition - review
Il R.A.T. 9 in versione compatta sotto il microscopio di Eurogamer.it
Ci sono donne che quando le vedi passare per la strada decidi che saranno tue, quasi come un colpo di fulmine a prima vista. Dopo aver corteggiato (e conquistato) signore di gran classe come Razer, Asus e Logitech, stavolta siamo riusciti a garantirci anche i favori di Mad Catz. L'azienda americana da tempo è concessionaria esclusiva per i marchi R.A.T., Tritton, Saitek e ci ha spedito alcuni sample di cui distribuiremo le recensioni nelle prossime settimane.
Oggi partiamo con il R.A.T. TE la cui sigla sta per Tournament Edition: si tratta chiaramente di un mouse derivato dalla famiglia che ha reso famoso il brand Mad Catz in tutto il mondo per il suo look aggressivo e ipertecnologico ma che mette in mostra tutta una serie di differenze sostanziali rispetto alla serie 7 e 9 che tratteremo in dettaglio nei prossimi mesi.
Appena tolto dalla confezione il TE colpisce per la forma; piacerà sicuramente ai fan di un tipo di design "scheletrico" che mette in evidenza cavetteria e componentistica interna: un look essenziale ma di design indubbiamente particolare di cui ci si può innamorare follemente ma anche detestare senza compromessi. La colorazione è disponibile in quattro diverse combinazioni: noi avevamo quella nera e blu, ma si può trovare anche, rosso, bianco e completamente nero.
Non appena lo si prende in mano, questo TE lascia di stucco per il suo tratto distintivo più importante, ovvero la leggerezza, solo 90 grammi. Sicuramente la magrezza dello chassis contribuisce non poco a contenere il peso ma rispetto agli altri mouse di questa famiglia la differenza sostanziale è data dalla base del telaio, in plastica dura rispetto a quello in metallo degli altri R.A.T.
I puristi della qualità potrebbero storcere il naso, ma l'impressione è che nell'uso normale una soluzione del genere sia più che sufficiente a non dare problemi e solo cadute accidentali particolarmente violente potrebbero comprometterne la solidità. Il cavo braided è di otima qualità mentre il terminale della porta USB è placcato oro. La scorrevolezza è eccellente, grazie a una piedinatura in teflon molto morbida e stabile. La parte superiore è ricoperta da una patina antisudore molto efficiente che garantisce una presa solida e confortevole anche durante la stagione estiva. In ogni caso non siamo di fronte a un mouse pensato per favorire l'appoggio di tutto il palmo della mano rendendo la sudorazione un problema relativo.
La pulsanteria è abbondante ma non esagerata: oltre ai due tasti principali troviamo un interruttore a due posizioni giusto dietro la rotella del mouse per impostare i quattro valori di sensibilità, un selettore di tre modalità precaricabili dal software di configurazione vicino al tasto sinistro principale e tre tasti laterali attivabili con il pollice. Contando la possibilità di premere la rotella, si arriva a nove comandi assegnabili, ma se si mantengono le funzionalità standard del selettore di sensibilità e di modalità, i tasti mappabili sono fondamentalmente sei, di cui tre, quelli laterali per capirci, da dedicare a funzioni extra.
Per quanto riguarda l'ergonomia, non ci sono dubbi: peso irrilevante, profilo ribassato e dimensioni contenute indicano gli utenti Claw Grip e Finger Grip come i suoi più probabili utilizzatori. È infatti facilissimo da spostare anche con solo pollice e anualare/mignolo pur mantenendo un'ottima precisione; la parte posteriore è caratterizzata da un punto d'appoggio molto ridotto che insieme al numero di "cavità" interne ne sconsiglia fortemente l'uso al grande pubblico che appoggia tutto il palmo della mano sulla superficie, i cosiddetti Palm grip.
L'estrema compattezza, soprattutto per quanto riguarda la lunghezza, è insolita e infatti i progettisti hanno conferito anche a questo R.A.T. TE la possibilità di estendere la parte posteriore fino a tre centimetri per adattarlo alle mani più voluminose. Una feature indubbiamente gradita, ma che non risolve la scarsa ergonomia per i palm-gripper con le mani grandi perché lascia un vuoto nella parte centrale e posteriore che non permette di appoggiare comodamente palmo e polso.
L'accessibilità dei tasti laterali è invece ottima per quello tondo, mentre occorre muovere il pollice per raggiungere i due immediatamente nella parte posteriore; quello più arretrato in particolare può dare qualche problema a chi mantiene una posizione d'utilizzo particolarmente avanzata.
Di queste caratteristiche ci siamo accorti immediatamente giocando e a prescindere dal titolo utilizzato, solo chi impugnava il mouse "in punta di dita" ha saputo trarre le sensazioni migliori giocando a Battlefield 4, Alien Isolation e anche un action pensato per il joypad come Assassin's Creed: Black Flag.
Se l'ergonomia è figlia di una scelta progettuale ed estetica ben precisa, le caratteristiche tecniche derivate dal sensore e dalla pulsanteria confermano trattarsi di un prodotto di ottima qualità adatto praticamente a ogni situazione. I tasti principali marchiati Omron sono morbidi e reattivi e la precisione eccellente, grazie a un sensore Philips in grado di raggiungere gli 8200 DPI. Molto oltre le reali necessità di chiunque.
Oltre alle caratteristiche tecniche impeccabili, molto valida è anche la gestione del software di configurazione chiamato A.P.P. Si tratta di un toolkit molto completo da cui è possibile effettuare, tramite un comodo sistema Drag & Drop, qualsiasi genere di personalizzazione. Molto intuitiva è la gestione della sensibilità ad assi separati, ma anche l'assegnazione di tasti, la creazione di macro e la creazione dei tre profili interni richiamabili dall'apposito tasto. Sono presenti anche alcune opzioni di rifinitura chiaramente pensate per gli amanti degli sparatutto che necessitano di un certo genere di flessibilità tipiche della linea di mouse del catalogo Mad Catz.
La prima è quella del pulsante laterale che può essere mappato a piacimento ma di base presenta una funzionalità particolare: tenendolo premuto si può diminuire al volo la sensibilità a piacimento per favorire una situazione di mira in velocità. Una soluzione ottima per gli sniper o per chi vuole impostare determinate velocità di rotazione della visuale e alterarle quando entra in puntamento. In seconda battuta, molto interessanti sono le opzioni relative alla tipologia di superficie utilizzata per alterare la sensibilità di scostamento tra tappetino o superficie solide.
A queste si aggiungono le possibilità di disattivare automaticamente il laser in relazione allo stacco dalla superficie d'appoggio per evitare movimenti indesiderati. La sensibilità di quest'impostazione va da zero fino a un millimetro, rendendola un'opzione decisamente utile per i lowsenser abituati a fare molta strada con il mouse sollevandolo spesso per riposizionarlo su tappetini molto grandi.
Insomma, la sensazione che abbiamo ricavato è che questo R.A.T. Tournament Edition sia un mouse di qualità, ma riservato alle necessità di una specifica categoria di utenti, ovvero i Claw e Finger Grip desiderosi di giocare a lungo senza stancarsi usando un mouse leggero e preciso. La stragrande maggioranza del pubblico che appoggia completamente il palmo, in particolare gli utenti dotati di dita lunghe e mani ampie ne resti alla larga, pena seri problemi di adattamento. Partendo da questi presupposti, la nuova proposta di Mad Catz si conferma interessante, anche pensando a un prezzo di circa cinquanta euro commisurato alle qualità di un prodotto di nicchia ben concepito e altrettanto ben realizzato.