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R-Type Dimensions

Il passato non si dimentica.

Due le modalità disponibili per entrambi i titoli della raccolta: Arcade mode e Infinite mode. Nella prima avrete soltanto tre vite a vostra disposizione, e una volta esaurita la riserva verrete riportati all'ultimo checkpoint (privati di armi e Forza). Se sceglierete di continuare alla schermata di Game Over il vostro score ripartirà da zero, e dunque la vera sfida sarà quella di completare l'intero gioco con un solo set di vite. L'Infinite mode invece vi garantirà un numero illimitato di vite, ma terrà traccia di quante ne utilizzerete per arrivare ai fatidici titoli di coda, per poi inserirvi in un'apposita classifica online a seconda della performance. Inutile dire che la prima modalità è quella rivolta ai giocatori duri & puri, mentre la seconda è da inquadrarsi principalmente come una gentile concessione di SouthEnd verso i nuovi arrivati, al fine di permettere loro di godersi l'esperienza a cuor leggero senza e troppe frustrazioni.

Non mancano purtroppo alcuni difetti che impediscono a R-Type Dimensions di raggiungere i titoli top disponibili su Live Arcade, capolavori del calibro di Rez HD e Ikaruga. Prima di tutto è inspiegabile la totale mancanza di diversi livelli di difficoltà selezionabili (peraltro pure presenti negli originali!), soprattutto se si considera che il tasso di sfida è davvero piuttosto impegnativo e nel complesso superiore a quello del coin op di vent'anni fa. In virtù di questa incomprensibile scelta il gioco finirà dunque per risultare realmente appetibile per una nicchia ulteriormente limitata di persone, riducendo di parecchio l'accessibilità della proposta.

Le statistiche di gioco hanno un livello di dettaglio maniacale. Roba seriamente al limite dello stalking.

Il problema più rilevante, soprattutto per gli aficionados, è comunque la mancanza di un'opzione di riconfigurazione dei controlli. La scelta di assegnare il tasto X alla gestione della Forza appare ad esempio piuttosto campata per aria, ed a causa questa limitazione sarete costretti ad adattarvi in maniera innaturale ad una decisione infelice invece di poter intervenire adattando il gioco alle vostre esigenze (e assegnando l'azione al più consono tasto B). Non del tutto soddisfacente anche l'opzione di default di auto-fire, più adatta forse per un'accoppiata con un arcade stick che alla combo con il controller del 360.

Lascia un pochino perplessi anche l'assoluta mancanza di filtri per la visualizzazione 2D, specie se si considera che quelli per lo stile 3D abbondano. Ultima ma non per questo meno rilevante omissione l'impossibilità di poter scaricare i replay delle partite dei migliori giocatori, opzione divenuta di fatto standard per il genere su XBLA: considerato il grado di difficoltà qualche consiglio strategico direttamente impartito dalle azioni di qualche uber nerd avrebbe fatto decisamente comodo. Pregevoli invece le modalità cooperative locali ed online, con la possibilità di affrontare il gioco in Arcade ed Infinite mode implementando anche le collisioni fra giocatori (della serie "sono masochista e me ne vanto..."). Interessante anche l'idea delle vite in comune, con la vita effettivamente persa soltanto quando entrambe le navicelle verranno distrutte nel medesimo passaggio.

Il risultato è in definitiva una piacevolissima riproposizione (forse un po' troppo extra strong) di due splendidi shoot 'em up d'epoca. Inutile esplicitare che si tratti comunque di titoli piuttosto embrionali per il genere, non esattamente in grado di combattere ad armi pari con prodotti parecchio più evoluti come i più moderni Gradius V o lo stesso R-Type Final. Quello che manca forse in spettacolarità e complessità viene però ampiamente compensato dal fascino puramente d'avanguardia dell'esperienza ludica: parliamo dopotutto di videogame che hanno fatto la storia. E la celebrazione nello specifico è di quelle degne di nota.

8 / 10