R.U.S.E.
Un RTS per pochi.
Al di là delle evidenti problematiche gestionali e dell'altrettanto evidente complessità del gameplay, è comunque lecito sottolineare come ogni cosa risulti più "abbordabile" con il passare del tempo; con un po' di pratica e un po' di pazienza, è infatti presumibile che conquistiate una graduale ma costante padronanza dei comandi, fondamentale per apprezzare quelli che sono gli effettivi pregi del prodotto.
Eh sì, finora abbiamo parlato quasi esclusivamente dei difetti di R.U.S.E., ma è arrivato il momento di evidenziarne anche i punti di forza. Tra questi, al di là di alcune feature inedite quali gli Stratagemmi, abilità speciali utilizzabili in battaglia per ottenere un vantaggio sui propri rivali, non posso che esaltare la natura stessa del prodotto.
L'ultima fatica di Ubisoft è infatti un RTS fondamentalmente diverso dalla massa che, pur presentando alcune caratteristiche tipiche della categoria, ha dalla sua un ritmo di gioco tutt'altro che frenetico che farà senz'altro la felicità dei veri appassionati.
I movimenti delle unità sono infatti molto lenti (a tratti fin troppo), ma sebbene tale lentezza possa apparire come un difetto, si tratta in realtà di un grande pregio, almeno per i puristi, poiché esalta la vena strategica dell'esperienza. Vista la scarsa reattività delle proprie truppe e il tempo necessario per eseguire qualsivoglia spostamento, è necessario avere, sempre e comunque, una totale padronanza del campo di battaglia, disponendo le proprie truppe per ogni evenienza e tenendo sempre sotto controllo le mosse del nemico.
In ogni frangente R.U.S.E. ha la capacità di risvegliare lo stratega che risiede all'interno di ognuno di noi, portandoci spesso a imprecare per la nostra incapacità ma, al tempo stesso, stimolandoci più di quanto non facciano molti altri RTS presenti sul mercato.
In questo senso l'ampio spazio dedicato agli inganni e a tutto ciò che questi comportano in termini di approccio all'esperienza, rende ogni battaglia ancor più intensa del previsto. Ubisoft ha chiaramente cercato di esaltare questo aspetto e, a giudicare dalle dinamiche che lo caratterizzano, il lavoro del team transalpino sembra aver dato i suoi frutti.
Vista la possibilità di nascondere le proprie truppe lungo il territorio per poi eseguire degli attacchi a sorpresa e considerata l'opportunità di sfruttare gli stratagemmi citati poc'anzi, gli scontri non si riducono infatti a un semplice dispiegamento di forze, bensì a un gioco d'astuzia in cui a vincere non è sempre il più forte ma il più scaltro e abile nello sfruttare le risorse (talvolta davvero poche) a disposizione.
Padroneggiare le dinamiche di attacco e di difesa avrà ovviamente una grande, grandissima importanza in multiplayer dove, dedicandosi alle diverse varianti disponibili (deathmatch a squadre e tutti contro tutti, oltre al classico 1vs1) avrete la possibilità di mettere alla prova le vostre abilità contro giocatori ben più imprevedibili della già ottima IA messa a punto da Ubisoft.
Concludendo, nonostante un concept di base molto interessante e una notevole profondità tattico-strategica, le versioni PS3 e X360 di R.U.S.E. falliscono nel proporre un'esperienza capace di soddisfare in pieno gli appassionati del genere e, al tempo stesso, eventuali neofiti in cerca di un po' d'azione. I limiti del gameplay, uniti ad alcune discutibili scelte degli sviluppatori, minano infatti un'esperienza altrimenti ottima che lascia l'amaro in bocca proprio alla luce delle indubbie potenzialità del prodotto.
Non tutto è però perduto. Nei prossimi giorni vi proporremo anche la recensione relativa all'edizione PC, sperando che questa possa dimostrarsi superiore di quella appena analizzata. Voi cosa prevedete?