Skip to main content

Esclusivo:RACE Pro

Gran Turismo chi?

Potrà anche sembrare strano, ma anche ai livelli di difficoltà più bassi il titolo risulta incredibilmente tecnico eppure giocabile e non dovrebbe spaventare nessun pilota che si è fatto le ossa con Forza o PGR. Senza perdere un grammo della sua essenza simulativa, il gioco cerca costantemente di aiutarvi a trovare il vostro passo, facendo in modo che miglioriate in modo naturale, senza forzature. Mentre altri titoli ammazzano il divertimento o puniscono severamente per non aver tenuto la traiettoria perfetta, RACE Pro sembra fare il tifo per voi, preferendo la carota al proverbiale bastone. Quasi senza accorgervene avrete completato con soddisfazione il livello amateur e sarete impegnati a farvi largo nella lega semi-pro. Durante i caricamenti vi verranno inoltre forniti utili consigli e ben presto, con estrema naturalezza, vi accorgerete che il salto verso il livello pro non sembra più impossibile.

Con doti tecniche di questa rilevanza sotto al metaforico cofano, è davvero un peccato che la "carrozzeria" non vada di pari passo con il motore. Dal punto di vista grafico, RACE Pro non è un brutto gioco ma paragonato agli standard visivi cui ci ha abituato la 360, possiamo dire con una certa amarezza che, purtroppo, non vincerà alcun concorso di bellezza. I modelli delle auto sono più che accettabili, ma i replay in particolare, rivelano invece alcuni passaggi che non lasciano intuire alcuno spostamento di peso nelle sospensioni. Blocchi di cemento a quattro ruote, lontani anni luce dall'intricato modello che si potrebbe aspettare data la vocazione simulativa del gioco. I danni sono presenti, ma raramente spettacolari. Provate a fracassarvi con ostinazione contro le barriere e vedrete ben pochi graffi sulla vostra carrozzeria, così come gli impatti avranno ben poca influenza sull'assetto del mezzo. Anche i dettagli grafici dei tracciati sono rarefatti e gli immobili spettatori cui sfreccerete davanti vi daranno l'impressione di correre nel mondo dei Playmobil piuttosto che su un vero e proprio tracciato reale.

Anche la presentazione generale non è particolarmente eccitante, con menù essenziali e colonna sonora praticamente inesistente. Ok, paragonata a certe musiche insopportabili questa assenza non è necessariamente un difetto, ma nel complesso si fa notare comunque, e l'unico contatto umano è rappresentato da un doppiatore sotto morfina che senza lasciar trasparire alcuna emozione vi comunicherà in caso di vittoria "You won" o più semplicemente, che avete portato a termine una "Very good race". Eccitante come uno sbadiglio in metropolitana.

Le opzioni relative al tuning terranno occupati i maniaci di queste cose per settimane, ma potrete anche saltare tutta questa roba e gettarvi dritti dritti in pista.

Il multiplayer è esattamente come ce lo si potrebbe aspettare, con l'offerta di gioco online su Xbox Live o in locale tramite System Link fino a 12 giocatori, su qualsiasi circuito e con qualsiasi condizione meteo. Fortunatamente non c'è nessuna opzione per lo split-screen (una cosa che personalmente detesto da anni): al suo posto troviamo invece la curiosa modalità "Hotseat" per due giocatori che si alternano al volante durante la medesima gara. In modalità cooperativa si controlla la medesima auto in parti differenti del circuito, in modalità competitiva si combatte contro un alter ego virtuale gestito dall'IA del proprio avversario, fino a quando non tocca a lui prendere il controller e invertire le parti. Per quanto sia esattamente strampalata come sembra, oltre che non proprio una novità, questa modalità consente a due giocatori di impegnarsi in pista quasi contemporaneamente senza sacrificare il frame rate e rimane comunque...beh, interessante.

I difetti evidenziati non danno certo una mano al gioco nella competizione con GRID e PGR4, ma i fanatici dei giochi di corse dovranno essere in grado di superare lo scoglio grafico per scoprire il motore raffinato che racchiude. RACE Pro è una formidabile esperienza di guida che riesce a centrare un obiettivo difficilissimo: quello di raggiungere il giusto bilanciamento tra l'immediato divertimento che sa dare un titolo arcade e l'esperienza più profonda, ricca di sfumature e particolari che solo una simulazione per hardcore gamers può garantire.

8 / 10