Rage 2 - prova
Siamo volati a Londra per assaggiare una fetta d'inferno.
È stata Londra ad accoglierci per l'ultimo evento dedicato a Rage 2. Sono passate alcune settimane dalla nostra visita agli studi londinesi di Bethesda e finalmente possiamo raccontarvi ciò che abbiamo visto e provato.
Rispetto alle demo "chiuse" provate fino allo scorso anno, l'hands-on a cui siamo stati invitati ci ha permesso di mettere per la prima volta mano ad una discreta porzione dell'open-world apocalittico che vedrà la luce degli scaffali a partire dal prossimo 14 maggio.
Una sala illuminata solo da soffuse luci bianche e squarci di rosa (il colore simbolo di Rage 2). Due file di postazioni con una comoda seduta, un monitor sufficientemente grande e un paio di cuffie di dicreta qualità. Dopo un leggero briefing riepilogativo e un paio di nuovi trailer, che dovrebbero essere usciti proprio oggi, è arrivato il momento di mettere mano al pad, o alla tastiera per chi ha scelto la versione PC.
Prima di partire, però, una piccola raccomandazione dai ragazzi del team: "la versione che avete di fronte è più avanzata di quelle provate fino ad ora, ma naturalmente è ancora incompleta e suscettibile di problemi. Andate avanti fin dove volete ma siate pazienti.".
No problem, abbiamo le spalle larghe. Figuriamoci se ci facciamo scoraggiare da qualche glitch in un titolo ancora incompleto, siamo abituati a vedere ben di peggio anche in giochi finiti e impacchettati. Neanche il tempo di finire questo pensiero e il gioco va in crash. Erano passati solo tre minuti dall'inizio e indovinate qual è stata l'unica postazione a mostrare il simpatico blue-screen, rispedendoci alla schermata iniziale? Esatto, la nostra. No problem, si riparte e stavolta sembra filare tutto liscio.
Ci ritroviamo in uno degli avamposti "sicuri" delle wasteland, una via di mezzo tra Las Vegas e un'oasi con pozzanghere di nafta. Come prima missione dobbiamo parlare col sindaco, cosa che ci permette fin da subito di apprezzare un discreto doppiaggio in Inglese. Ci limitiamo al "discreto" perché per ora determinate voci sembrano ripetersi un po' troppo e alcuni eccessi di enfasi degli NPC sono parsi fuori luogo, ma siamo fiduciosi che nel prodotto finito la qualità sarà nettamente migliore.
Una breve e colorita conversazione fa da prologo a un intenso scontro a fuoco che, ancora una volta ci, dà modo di apprezzare la solidità del gunplay e la pesantezza delle bocche da fuoco che ci troveremo a maneggiare in Rage 2. Nel briefing a cui accennavamo poco fa ci sono state mostrate alcune armi davvero sfiziose, tra le quali ha spiccato una che sfruttando proiettili magnetici ci permette di spedire in orbita i nemici colpiti.
Purtroppo però nella demo non abbiamo potuto mettere mano a questi sfiziosi giocattolini, visto che l'equipaggiamento offerto si è limitato a tre armi piuttosto basilari. Dopo un paio di sparatorie al coperto in stile Die Hard siamo finalmente riusciti ad uscire dalla città e ci siamo potuti sbizzarrire nell'esplorazione di una generosa fetta delle wasteland.
Oltre ad alcune missioni della storia principale, abbiamo potuto raggiungere anche due delle molteplici location che riempiranno a macchia di leopardo la mappa con quest e sfide secondarie. In particolare le due che abbiamo affrontato ci hanno gettato nel bel mezzo di una gara tra bolidi ad alto tasso di ottani e in sfide all'ultimo sangue all'interno di arene multi-livello.
Avalanche sembra aver portato in Rage 2 alcuni stilemi che abbiamo ritrovato in quasi tutti i suoi giochi precedenti, compresa la rigidità del sistema di guida. Col risultato che riuscire a far curvare il mezzo con cui abbiamo gareggiato è stata un'impresa ardua durante il primo giro. La situazione è migliorata usando un misto di decelerazioni e freno a mano, ma siamo certi che tale sistema non sarà altrettanto efficace nelle gare più avanzate e quindi ci auguriamo che la versione finale offra una maggiore reattività di movimento.
Superata questa prima sfida ci siamo diretti nel secondo punto focale della mappa, dove ci attendeva la prima sfida della famigerata Mutant Bash TV. Se avete giocato il primo Rage sapete già di cosa stiamo parlando: trattasi di un cruento show televisivo nel quale i concorrenti devono superare una serie di prove ad alto tasso di piombo, nemici e trappole.
Qui ci siamo trovati di fronte ad uno dei personaggi finora più azzeccati: la regina dello show è infatti una vecchia laida vestita come una prostituta di basso bordo, che fuma sigarette probabilmente radioattive e usa i suoi servitori come sgabelli e posacenere. È stata lei a presentarci al mondo come il prossimo sfidante... o la prossima carne da cannone, se preferite.
Questo primo assaggio di Mutant Bash TV ci ha mostrato arene anguste e sfide abbastanza facili. Nani guerrieri e bestioni corazzati si sono alternati con l'intento di usarci come spiedino, magari ripassato alla fiamma su una delle trappole bollenti presenti nei dintorni. Non ci sono andati neanche vicini e non perché la nostra abilità con le armi sia stata superiore alla media ma perché i nostri avversari hanno dimostrato un'intelligenza artificiale ordinaria. Nel gioco finale saranno comunque presenti molte le sfide MBTV e i trailer rilasciati finora fanno intuire qualcosa di più succoso e divertente. Restiamo dunque fiduciosi.
Usciti dalla zona di lotta abbiamo pensato di farci un giro per vedere che aria tirasse nei dintorni. Le wasteland di Rage 2 sembrano sufficientemente dense di attività per rendere le nostre scorribande esterne divertenti. Avremo avamposti da conquistare e convertire, carovane nemiche da far saltare e saccheggiare, sparuti gruppi di nemici da arrotare e così via. Purtroppo, proprio quando stavamo assaggiando questi contorni, il tempo a nostra disposizione si è esaurito. In poco più di un'ora abbiamo potuto dare giusto qualche morso a quello che sarà il gioco finale e non vediamo l'ora di sentirne tutti i sapori.
Rage 2 è un prodotto interessante, colorato, fracassone e a tratti anche assai intenso e divertente, ma dal nostro hands-on sono emersi dubbi che verranno diradati solamente in sede di review. Ci riferiamo in primis alla personalità del gioco, che pur essendo esteticamente accattivante e solido dal punto di vista del gameplay, si ispira marcatamente a Borderlands e Mad Max (con anche un pizzico di Doom), mettendoci poco del suo. Il gunplay d'altra parte è roccioso, le armi sono belle e originali, e il mondo di gioco è vivo e ricco di sfide accessorie.
Mancano ancora tre mesi prima che il gioco arrivi sugli scaffali, e siamo sicuri che Avalanche Studios li sfrutterà per raffinare alcune meccaniche e aggiungere ulteriore polvere da sparo al prodotto finale.