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Rage 2 (Stadia) - recensione

Caos e colori sulla piattaforma Google.

Il lancio di Stadia non è stato di sicuro dei più fortunati. Tra la delusione iniziale dovuta alle tante promesse non esattamente mantenute, e il catalogo non particolarmente ricco, l'esordio della piattaforma di game streaming di Google è stato in slaita. I mesi però stanno trascorrendo e il database sta velocemente accogliendo nuovi titoli, alcuni recenti, altri meno.

Ci troviamo quindi in quella fase già attraversata con Nintendo Switch in cui le vecchie uscite approdano su una nuova piattaforma ed è il momento di valutare quali si possano ritenere meritevoli e quali no. O, più in generale, quali possano offrire la migliore esperienza legata a una piattaforma tanto particolare e, almeno al momento unica come Google Stadia.

Lo scorso 14 maggio usciva Rage 2, il seguito del primo capitolo rilasciato nell'ormai lontano 2010, sviluppato da Avalanche Studios e pubblicato da Bethesda Softworks. La critica l'ha accolto tiepidamente e ciò è stato causato da diversi aspetti che han portato il gioco ad essere considerato sì interessante ma non memorabile. Nonostante ciò Rage 2 rappresenta un prodotto valido per una piattaforma come Stadia, da poter giocare in scioltezza, magari in mobilità, e che non richiede la concentrazione di altri titoli nel catalogo di Google.

Colori accessi e adrenalina, questi sono gli elementi che caratterizzano Rage 2.

Parliamo però della nostra esperienza. Il gioco è stato originariamente testato su Xbox One X e già allora era chiaro come non brillasse particolarmente sotto il profilo tecnico. Ammirevole, certamente, era la capacità di gestire l'intera mappa di gioco senza evidenti caricamenti tra una sezione all'altra, ma tolto questo poco altro era degno di nota.

Grafica e qualità delle texture erano accettabili ma la gestione dei menù era esageratamente legnosa e i continui pop-up spezzavano il ritmo del gioco. Se a una situazione già non particolarmente rosea si abbina l'idea di giocare in streaming, dunque con un possibile input lag, le aspettative non son certo delle migliori.

Purtroppo alcuni di questi timori si sono concretizzati durante le nostre prove. La risoluzione non risente particolarmente del passaggio allo streaming e la resa grafica risulta pressoché identica a quella già vista in passato. Si percepisce però un costante input lag, a volte minimo, altre più marcato, ma in generale sempre presente. Abbiamo inoltre provato a giocare con diverse configurazioni, sia utilizzando una rete cablata che i dati mobili, ma il risultato è stato il medesimo.

L'unico neo è un leggero input lag, che alla lunga, soprattutto durante i viaggi con i veicoli, diventa fastidioso, seppur gestibile.

In definitiva, parliamo di un gioco che va affrontato senza troppe pretese: non è uno sparatutto competitivo che risenta particolarmente della latenza nei comandi, e non è una delle migliori esperienze di sempre. Meriterebbe d'essere giocato a modo, e pur volendo scendere a compromessi, l'input lag riesce a essere un problema, soprattutto nelle fasi di guida o nei tanti combattimenti adrenalinici presenti in Rage 2.

Avatar di Manuel Santangelo
Manuel Santangelo: Manuel inizia in tenera età sulla prima Playstation, per poi spostarsi su PS2 e Xbox. Appassionato di sparatutto, s'affeziona a titoli quali Halo e Metal Gear Solid. Apprezza quasi ogni genere e negli ultimi anni inizia a creare contenuti su YouTube, anche per Eurogamer.it.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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