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A caccia di terroristi con Rainbow Six: Siege - prova

Mettiamo alla prova l'intelligenza artificiale del gioco di Ubisoft.

Los Angeles - A contrastare la sempre più esasperata velocità degli sparatutto competitivi arrivano i tempi misurati di Rainbow Six: Siege, soprattutto nello scontro con altri umani, ma anche affrontando l'intelligenza artificiale.

Al riparo dal caos dello showfloor, nello stand di Ubisoft, indossiamo delle cuffie isolanti. La voce della Community Developer Geneviève Forget risuona grazie ai prodigi della trasmissione sonora. La canadese di Ubisoft Montreal è qui per presentarci Terrorist Hunt, la modalità che promette di mostrare il meglio dell'intelligenza artificiale e dare filo da torcere ai giocatori in cerca di sfida.

Si comincia parlando proprio del lavoro fatto sull'IA, promessa come la migliore mai vista in un gioco della serie, e capace di alternare sapientemente comportamenti aggressivi e difensivi. Durante la nostra prova abbiamo potuto apprezzare questo dualismo: quando si punta verso l'obiettivo, i nemici sono molesti nel loro tendere trappole, aspettarci al varco e sfruttare gli stessi strumenti che abbiamo a nostra disposizione.

I nemici barricano finestre e lanciano granate stordenti, ma soprattutto ci sono momenti in cui sembrano quasi prendersi gioco di noi. Per capirci, li abbiamo visti più volte fare capolino da un angolo, attirare la nostra attenzione, e poi piombarci addosso da tutt'altra direzione una volta che il nostro fuoco era concentrato su di loro. Abbiamo giocato a livello di difficoltà medio e già sono sembrati più che molesti, e non vediamo l'ora di affrontarli anche al massimo per metterci alla prova.

Il Siege Generator va ancora provato a fondo, ma sulla carta sembra in grado di rendere ogni operazione sufficientemente diversa dalle altre.

Dicevamo che la nostra missione è quella di raggiungere un obbiettivo, che nel caso in questione era una bomba da disattivare. Quando si raggiunge l'ordigno bisogna attivare un congegno per mandarne in corto circuito i meccanismi, facendo però scattare contemporaneamente la risposta dell'intelligenza artificiale che passa al contrattacco. In effetti ci si chiede da dove arrivino tutti quei nemici che ci stanno piombando addosso, e non è chiaro se siano infiniti o se invece sia possibile eliminarli tutti per prevenirne la risposta, il succo è che comunque sono davvero tanti e difendere il punto non è affatto facile.

Se si riesce a superare con profitto la fase difensiva, si torna all'attacco e morbidamente anche i nemici cambiano comportamento riprendendo le loro posizioni e muovendosi furbamente per le stanze. Chiaramente è fondamentale che tutti e cinque i componenti della squadra agiscano di concerto, e soprattutto è consigliabile scegliere la propria classe tenendo presente quelle selezionate dai compagni per sfruttare al meglio le combinazioni offerte dalle diverse abilità speciali.

Il gameplay è dunque misurato e ragionato, senza però essere privo d'azione, anzi. Ogni stanza in cui si entra è un brivido, e la scossa di adrenalina arriva potente quando scattano i conflitti a fuoco, mai caotici grazie alle comode scie che lasciano i proiettili permettendo di individuarne la provenienza. Certo, giocare con avversari umani è chiaramente più stuzzicante, ma la modalità Terrorist Hunt sembra ben lontana dall'essere un riempitivo.

L'IA si è rivelata aggressiva, creativa e tosta da battere. Un debutto veramente incoraggiante.

Uno degli elementi che avrebbero potuto ridurre il divertimento e minare la longevità del prodotto, la ripetitività delle mappe, è stato affrontato con l'introduzione del Siege Generator. Si tratta di un meccanismo capace di generare un numero di arene che se non è infinito, poco ci manca. Il sistema seleziona prima di tutto una tra le 11 ambientazioni sparse per il mondo, poi imposta l'ora del giorno, poi una delle quattro modalità e infine passa alla costruzione dell'ambientazione.

Stanze e corridoi vengono assemblati casualmente, gli obiettivi posizionati in uno dei molti posti progettati per accoglierli e i nemici sistemati a loro difesa. Non abbiamo potuto apprezzare l'effettiva bontà della soluzione, che sulla carta sembra capace di fugare quell'effetto di già visto che avrebbe viziato l'esperienza dopo qualche ora passata su mappe statiche.

Rainbow Six: Siege è uno dei titoli più attesi di Ubisoft, accolto con grida di giubilo all'E3 dell'anno scorso, ed è ormai prossimo al completamento. L'uscita fissata per il prossimo 13 ottobre su PC, Xbox One e PlayStation 4 è sufficientemente lontana per qualche correzione sul fronte tecnico (c'è infatti qualche sbavatura qua e là, anche se niente di grave), e noi non vediamo l'ora di avere per le mani la beta prevista per settembre.