Rainbow Six Siege High Calibre Provato: La nuova season si preannuncia esplosiva!
Ubisoft presenta Thorn, l'ultimo nuovo operatore dell'Anno 6 del gioco.
Di luoghi pericolosi, nei videogiochi, ne abbiamo esplorati a bizzeffe. Dalle lande contaminate dei Fallout agli abissi infernali dei Diablo, fino alle isole di Animal Crossing avvolte in una distopia capitalista, ne abbiamo visti di posti che non vorremmo davvero mai visitare nella vita reale.
Anche se ve lo potreste ricordare come un validissimo shooter tattico, anche Rainbow Six Siege è ai vertici di questa peculiare classifica, grazie soprattutto alle atmosfere horror che spesso si respirano negli angusti ambienti delle arene in cui si svolgono le partite. Ogni ambientazione è infatti ricolma di trappole particolarmente letali, e tra mine ad inciampo, tagliole per orsi, aculei velenosi e granate a concussione, i difensori possono rendere il match degli avversari un vero e proprio incubo orrorifico.
Presto, però, i giocatori di Rainbow Six Siege avranno un pericolo tutto nuovo da cui guardarsi. Ubisoft ha recentemente presentato High Calibre, la nuova stagione che, è proprio il caso di dirlo, chiuderà con un gran botto l'Anno 6 del gioco, e le novità all'orizzonte sono diverse. Come di consueto, la nuova season segnerà infatti l'introduzione di un nuovo operatore, che in questo caso è l'irlandese Thorn, un personaggio di difesa la cui abilità unica farà impallidire le trappole a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza. Il nuovo effettivo della squadra Rainbow ha dalla sua il "Razorbloom Shell", un potente esplosivo di prossimità che potrà essere nascosto negli angoli più remoti dell'ambientazione per cogliere di sorpresa qualsiasi attaccante che entri nel suo raggio d'azione.
Il gadget di Thorn non ha particolari fronzoli, e a differenza delle abilità degli altri personaggi il suo funzionamento è tanto semplice quanto efficace: l'irlandese, durante la fase preparatoria, potrà piazzare fino a tre di questi dispositivi in punti strategici della mappa, e dopo un breve cooldown di attivazione il Razorbloom Shell rimarrà pazientemente in attesa della sua vittima. Quando questa entra nel suo raggio d'attivazione, l'esplosivo si innesca emettendo un suono riconoscibile, e dopo poco più di due secondi libera un'imponente deflagrazione che devasta qualsiasi cosa fosse a portata.
A differenza di altri oggetti simili in dotazione al roster di Rainbow Six Siege, il Razorbloom Shell ucciderà istantaneamente chi si trova vicino al dispositivo, mentre ferirà ed abbatterà chi riuscirà ad allontanarsi sufficientemente in fretta dall'epicentro dell'esplosione. In passato, nessuna trappola in dotazione alla difesa aveva mai avuto il potenziare di eliminare definitivamente un avversario, quindi ne consegue che l'introduzione di Thorn avrà davvero un peso rilevante sugli equilibri competitivi di Rainbow Six Siege.
Il Razorbloom Shell ci sembra particolarmente potente anche per le stesse caratteristiche del dispositivo, che può davvero essere nascosto nei luoghi più disparati. Difatti, senza questo elemento, il gadget di Thorn non potrebbe rappresentare una seria minaccia per un giocatore esperto: può essere distrutto da un semplice colpo d'arma da fuoco, e la luce che emette non lo rende poi così difficile da individuare. Ma nascosto sotto a un tavolo, dietro a una poltrona o in qualsiasi altro punto cieco per un attaccante che avanza, lo Shell sarà invisibile e pronto a colpire la sua preda.
Quando si viene colti di sorpresa dal dispositivo di Thorn, le scelte per sfuggire alla morte non sono poi molte. Un attaccante potrà cercare di scampare all'esplosione avanzando incautamente, ma così si esporrebbe al fuoco del team nemico o della stessa operatrice irlandese, appostata nelle vicinanze delle sue trappole. Potrebbe indietreggiare e sperare di uscire in tempo dal raggio d'azione dell'esplosione, ma la sua posizione sarebbe comunque inevitabilmente rivelata al nemico. Oppure, nel due secondi che anticipano l'attivazione della mina, potrebbe cercare di seguire l'indicatore a schermo, individuare lo Shell e sparargli, ma il prezzo da pagare in caso di fallimento sarebbe carissimo.
Già da queste premesse, è evidente che il Razorbloom Shell si presenta come un gadget particolarmente letale, ma è proprio attraverso il gioco di squadra che esso sarà ancora più pericoloso. Immaginate infatti di nascondere il dispositivo nei pressi di una porta o di una finestra, e di disporre del filo spinato, un Banshee di Melusi o una Mina Gu di Lesion accanto ad esso: la vittima, rallentata o ferita, non potrà correre al riparo ed avere scampo dall'esplosione.
Certo, il Razorbloom Shell presta il fianco ad alcuni counter, e proprio per questo motivo siamo certi del fatto che se Thorn spopolerà al lancio della nuova season, saranno i personaggi in grado di contrastarla a diventare rapidamente imprescindibili. Essendo un apparecchio elettrico, il gadget di Thorn è particolarmente vulnerabile a tutte quelle abilità che disattivano o individuano questo genere di oggetti, quindi operatori come Tatcher, Twitch e IQ sono la scelta giusta per neutralizzare lo Shell.
La nuova operatrice è inoltre dotata, per la prima volta da diverso tempo, di un'arma nuova di zecca, la UZK50Gi, un'arma che assomiglia alla popolarissima UZI, ma che può però contare su munizioni calibro 50, letali contro i giocatori avversari e molto utili per rimodellare la mappa nel tentativo di creare nuove linee di fuoco. Per quel che riguarda gli accessori a corredo del loadout, Thorn può contare sul filo spinato e sullo scudo balistico, due oggetti che permettono di nascondere più efficacemente il Razorbloom Shell.
La nuova season segna inoltre l'esordio di un nuovo HUD, che per gli sviluppatori dovrebbe permettere una lettura più intuitiva di tutte le informazioni racchiuse al suo interno. L'espansione è anche caratterizzata dal ritorno di Outback, la mappa australiana di Rainbow Six Siege che dopo un profondo rework è pronta a fare il suo ritorno all'intero del map pool del gioco con la stagione High Caliber.
Dopo qualche partita, ci siamo accorti del fatto che un operatore come Thorn non ha all'apparenza alcun vero punto debole e non ci sono reali ragioni per escluderla dalla squadra di difesa, avendo dalla sua tanti dispositivi esplosivi in grado di mutilare la formazione avversaria. In combinazione con le abilità di altri suoi colleghi, Thorn può diventare davvero letale e assolutamente infallibile, quindi non possiamo che intravedere all'orizzonte un possibile nerf per l'operatrice irlandese.
Queste aggiunte al cast di Rainbow Six Siege, malgrado siano un po' sbilanciate all'apparenza, hanno secondo noi l'innegabile merito di sparigliare le carte sul tavolo dello scenario competitivo, e sarà interessante osservare se personaggi come Tatcher, IQ e Twitch vedranno incrementare il loro pick rate nei mesi a venire.
Quel che è certo è che non vediamo l'ora di tornare a giocare Thorn, perché anche se non siamo dei giocatori professionisti, far prendere dal panico un avversario solo per poi vederlo esplodere è molto, molto divertente.