Rainbow Six Siege: Operation Burnt Horizon - recensione
Tra canguri e moto da cross, Rainbow Six Siege torna con un nuovo, imperdibile DLC.
Pubblicando la recensione di Operation Wind Bastion, il DLC che ha concluso l'Anno 3 di Rainbow Six Siege, non eravamo certi delle future mosse di Ubisoft.
Dopo oltre mille giorni di supporto ininterrotto per il suo sparatutto tattico, il publisher avrebbe potuto abbandonare la canonica formula che prevede quattro principali espansioni all'anno. Con l'arrivo del torneo Six Invitational di gennaio, però, Ubisoft hinvece annunciato che il gioco continuerà a ricevere puntualmente nuovi contenuti, almeno fino al 2020.
La prima di queste quattro espansioni è Operation Burnt Horizon, che dopo il Marocco porta la squadra Rainbow nella polverosa Australia, introducendo una mappa nuova di zecca e due operatori inediti che, non lo nascondiamo, hanno saputo conquistarci. Chi ha l'abitudine di seguire il nostro coverage di Rainbow Six Siege saprà che Wind Bastion ci aveva in qualche modo deluso, e se a qualcuno è nato il timore che il team di sviluppo avesse esaurito le idee, state tranquilli, questo DLC è qui per smentirvi.
Se Nomad e Kaid non erano riusciti a cogliere la nostra attenzione, i nuovi Gridlock e Mozzie non sono solo molto divertenti da giocare, ma potrebbero avere un considerevole impatto sugli equilibri di gioco della scena competitiva di Siege. Appartenenti allo Special Air Service Regiment australiano (SASR), i due brillano anche per il loro design, che si estende in maniera convincente anche alla nuova mappa, Outback. Burnt Horizon dimostra quindi che Ubisoft, anche ad anni di distanza, ha ancora la capacità di confezionare dei contenuti interessanti, originali e assolutamente godibili, fortemente orientati all'eSport. Ecco perché, senza mezzi termini, Burnt Horizon è un DLC imperdibile per gli appassionati di Rainbow Six Siege.
I due nuovi operatori introdotti con questa espansione sono Tori Tallyo "Gridlock" Fairous e Max "Mozzie" Goose, che appartengono rispettivamente alle forze d'attacco e a quelle di difesa condividendo però lo stesso ruolo, quello del personaggio di supporto. Entrambi si dimostrano infatti molto utili per gli alleati, proteggendo gli attaccanti da letali offensive dai fianchi e regalando preziose telecamere aggiuntive ai difensori. Potendo contare su un arsenale tutto sommato soddisfacente, i due agenti australiani riescono a performare anche se schierati in prima linea e questo li rende estremamente versatili, dettaglio che convincerà moltissimi giocatori a sceglierli all'inizio di una partita.
Cresciuta tra motori e dispositivi ad alta tecnologia, Gridlock possiede conoscenze ingegneristiche all'avanguardia che ama applicare al contesto bellico, e la sua abilità è frutto proprio di questo background narrativo. L'operatrice ha infatti a disposizione i Pungiglioni Trax, un gadget che può essere lanciato sul terreno e che una volta attivato dispone un gran numero di tappetini spinati su una larga porzione di pavimento. I Pungiglioni rallentano e feriscono i difensori, impendendo loro di percorrere liberamente gli ambienti della mappa e scongiurando quindi l'eventualità di letali aggiramenti dai fianchi e alle spalle.
L'abilità è rivolta naturalmente a ostacolare quei difensori come Caveira o Pulse che grazie ai loro tre punti velocità hanno lo specifico compito di aggirare gli attaccanti, ma può essere usata anche durante le fasi finali di un match per proteggere il posizionamento di un disinnescatore. I Pungiglioni possono essere distrutti da un unico colpo di arma da fuoco, ma tendenzialmente riescono a rallentare gli operatori ostili che per proseguire devono necessariamente fare rumore e conseguentemente rivelare la loro posizione alla squadra nemica.
Il gadget risulta essere alquanto classico avendo un funzionamento analogo a quello del filo spinato, ma il segreto dei Pungiglioni di Gridlock risiede nella larghezza dell'area d'effetto dell'abilità, semplicemente sproporzionata rispetto agli standard di Rainbow Six Siege. Il dispositivo emette nel giro di 10 secondi 19 tappettini in grado di coprire intere porzioni della mappa, e se consideriamo che l'operatrice ha a disposizione ben tre di questi congegni diventa subito evidente l'impatto che l'abilità di Gridlock può avere sui pattern di difesa degli avversari.
Ubisoft ha alle spalle anni di esperienza nel bilanciamento dei nuovi operatori e a fronte dell'importante efficacia del gadget di Gridlock, l'operatrice del SASR vede prevedibilmente ridursi le sue perfomance in altre aree d'azione. È infatti uno dei pochissimi personaggi d'attacco a possedere un solo punto velocità, caratteristica che usualmente identifica esclusivamente quegli operatori dotati di scudo. Dal punto di vista dell'equipaggiamento, invece, siamo rimasti piacevolmente sorpresi: aspettandoci scarsi risultati dall'arsenale di Gridlock, è stato inaspettato constatare che le sue due armi principali e quelle secondarie la rendono assolutamente competitiva sul campo.
Fairous può contare infatti su due armi automatiche, il fucile d'assalto australiano F90 e la celebre M249 SAW, che si è fatta un nome tra i giocatori apparendo in alcuni sparatutto che hanno fatto la storia del genere. Entrambe le armi si comportano bene in azione, soprattutto la mitragliatrice leggera che grazie al suo mirino ottico permette di sparare a grandi distanze senza correre inutili rischi. Sarà la scelta preferita da coloro che giocheranno Gridlock per difendere le spalle dei compagni dalle retrovie, coprendo l'avanzata della squadra con i Pungiglioni Trax. Dal canto suo, il fucile d'assalto F90 che incamera munizioni 5,56 ha prestazioni paragonabili agli altri in dotazione ad altri membri del team Rainbow, ed è più adatto a uno stile di gioco aggressivo che vede l'operatrice in prima linea nell'avanzata offensiva verso gli obiettivi.
Completano la dotazione la pistola SDP 9mm e il Super Shorty, un fucile a pompa dalle dimensioni ridotte che è molto prezioso per aprirsi dei varchi attraverso le superfici distruttibili della mappa. A voler ribadire che l'operatrice può essere molto utile in prima linea anche con la sua bassa mobilità, il team di sviluppo le ha messo a disposizione due gadget aggiuntivi che possono fare la differenza nelle fasi più movimentate della partita, una granata fumogena e una carica d'irruzione. Gridlock è uno dei personaggi più versatili dell'intero roster di Rainbow Six Siege, e chissà se questo le consentirà di ritagliarsi un ruolo all'interno delle formazioni competitive eSport del gioco.
Il secondo personaggio che fa il suo esordio con Burnt Horizon è Mozzie, membro della squadra di difesa e vero esperto delle due ruote, come si può evincere dal suo aspetto. La sua abilità, però, non riguarda minimamente i motori: Goose utilizza infatti il Lanciaparassiti, un dispositivo tecnologico in grado di hackerare e prendere il controllo dei droni nemici, convertendoli in telecamere aggiuntive per i difensori. Il Lanciaparassiti espelle un piccolo robot dalla forma di un ragno che può essere scagliato direttamente su un drone in movimento, o posizionato su una superficie in attesa del passaggio di uno di questi.
Mozzie ha di conseguenza un ruolo molto simile a quello di Mute, proteggendo la zona degli obiettivi dagli occhi indiscreti delle forze d'attacco e dei loro droni. Ma se l'operatore inglese non può fare altro che bloccarli, l'australiano ne prende a tutti gli effetti il controllo e può decidere se nasconderli in punti strategici della mappa per fungere da telecamera o controllarli di persona scandagliando le aree dell'ambientazione alla ricerca di avversari.
Goose, come Gridlock, può quindi a sua volta essere giocato con due stili molto diversi tra loro. Nei panni dell'operatore del SASR potremo acquisire il controllo di un buon numero di droni nemici durante le prime fasi del match, e a quel punto scegliere a quale scopo destinarli. Lasciando Mozzie nascosto all'interno degli obiettivi daremo supporto agli alleati andando a cercare le forze d'attacco con gli stessi droni a loro sottratti, mentre piazzandoli come vere e proprie telecamere l'australiano sarà libero di muoversi per la mappa organizzando letali offensive dai fianchi ai danni degli avversari.
Avendo come arma secondaria il già citato Super Shorty, anche Mozzie non possiede un fucile a pompa tradizionale tra i due slot delle armi principali, che vengono bensì occupati da due mitragliette che ricalcano in termini di comportamento quelle già possedute dalla maggior parte degli operatori di difesa. La prima di queste è il Commando 9, convertita dalla struttura di un fucile d'assalto, che al netto di un potere d'arresto sufficientemente alto propone un rinculo fin troppo elevato per i nostri gusti. Per questo ci sentiamo di consigliarvi la P10 Roni, che non è altro che una semplice pistola automatica P10 inserita all'interno di una scocca Roni che la trasforma, almeno visivamente, in una carabina.
Nonostante l'iniziale pregiudizio, questa è l'arma che ci è sembrata più efficace in combattimento. I danni sono quelli di una pistola, è vero, ma la P10 Roni è estremamente precisa e riesce comunque ad addomesticare efficacemente le forze d'attacco durante gli scontri a fuoco. Filo spinato ed esplosivo C4 concludono la dotazione di Mozzie, un operatore estremamente interessante che va a impreziosire indubbiamente l'offerta ludica proposta da Burnt Horizon. Sarà curioso scoprire come l'ambiente eSport reagirà al Lanciaparassiti, un'abilità che potrebbe essere protagonista dei match al vertice nei prossimi tornei di Rainbow Six Siege.
Parliamo infine di Outback, la nuova mappa ambientata in un'area di servizio nel bel mezzo del deserto australiano. Muovendo i primi passi attraverso le sue stanze, chi è un veterano di Rainbow Six Siege trarrà un sospiro di sollievo notando molteplici riferimenti a due storiche location del gioco, Club House e Oregon, dalle quali gli stessi sviluppatori hanno ammesso di aver tratto larga ispirazione. Composta da due piani principali, la struttura ha la forma di una grande L e si divide in tre macroaree distinte tra loro, garage, motel e ristorante.
Se la sezione dell'motel è composta al più da locali angusti e claustrofobici, il garage e il ristorante presentano aree alquanto aperte e dalla spiccata verticalità, teatro spesso di sparatorie tra avversari che si trovano a livelli differenti dell'edificio. In questo caso non ci sarà il pavimento a dividere piano terra e secondo piano, quindi diventerà cruciale allargare lo sguardo fin sopra la propria testa per scongiurare eventuali sorprese da parte del team nemico. Come in Oregon e in Club House, gli ambienti sono spesso divisi da muri distruttibili e di conseguenza gli schieramenti potranno creare liberamente nuove linee di fuoco, utilizzando una buona dose di esperienza e creatività per rimodellare intere porzioni di Outback.
Ad aggiungere la ciliegina sulla torta, dobbiamo necessariamente menzionare il delizioso stile di cui gode l'ambientazione, arricchita da tantissimi dettagli e da un grandissimo numero di souvenir a tema Australia che si ricollegano col design distintivo dei due operatori. Mozzie, Gridlock, la mappa e addirittura le skin inedite aggiunte da Burnt Horizon sono tutti un omaggio allo stile del continente, per un'espansione che non è solo estremamente divertente da giocare, ma anche molto bella da vedere.
Wind Bastion aveva secondo noi faticato nell'offrire nuovi contenuti in grado di sollecitare la community a più di quattro anni dal lancio di Rainbow Six Siege, eppure il team non sembra in alcun modo aver esaurito il fondo di buonissime idee che col passare dei mesi hanno reso questo sparatutto tattico uno dei più popolari sulla piazza. Burnt Horizon è l'espansione di cui Siege aveva bisogno, un DLC che aggiunge contenuti estremamente validi sotto forma di due operatori uno più divertente dell'altro e di una bellissima mappa che ci scommettiamo, saprà conquistarvi.
Naturalmente il giudizio finale spetterà ai giocatori professionisti, che in queste settimane staranno testando approfonditamente Mozzie e Gridlock per capire se i due nuovi effettivi potranno trovare spazio all'interno delle formazioni competitive più blasonate. La curiosità è alle stelle, ma fortunatamente abbiamo il giusto rimedio per lenire l'attesa e c'è l'ha fornito proprio il team di sviluppo, confezionando un DLC che saprà tenerci impegnati a lungo.