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Rainbow Six Siege: Operation Shifting Tides - anteprima

La marea sta per cambiare.

Il Giappone e il Canada, nonostante appaiano come assolutamente distanti nei classici planisferi a cui noi europei siamo abituati, non sono paesi così agli antipodi come li potremmo immaginare, ma anzi condividono molto più di quanto sembri. Oltre ad ospitare popoli notoriamente cordiali e ad essere entrambi un polo internazionale per lo sviluppo di videogiochi, i due paesi condividono un ruolo importante per Rainbow Six Siege, lo sparatutto tattico nato nel cuore di Montreal che si è poi affermato a grandissimi livelli proprio in oriente e specialmente tra le isole dell'arcipelago giapponese.

Il titolo sviluppato da Ubisoft è incredibilmente popolare in Asia, e a testimoniarlo sono state le migliaia di persone in coda per assistere alle Finals della Stagione 10 della Pro League di Rainbow Six Siege, che si sta tenendo in questi giorni a Tokoname, una cittadina nella prefettura di Aichi. Oltre ad essere il palcoscenico degli scontri eSport al vertice tra le migliori formazioni di tutto il globo, la manifestazione fa da sfondo agli annunci relativi alla nuova stagione del gioco, che coincide con l'arrivo di ulteriori contenuti in seno allo sparatutto che il prossimo 1° dicembre compirà il suo quarto anniversario.

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Operation Shifting Tides, questo il nome della stagione che si accinge ad aprirsi, ha l'obiettivo di proporre materiale inedito che risponda a precise esigenze della community, nell'ambito di un costante processo di bilanciamento che in questo caso vede protagonisti anche i due operatori che andranno ad allargare le fila della squadra Rainbow con compiti ben precisi. Arrivata a questo punto, Ubisoft non ha infatti alcun interesse nel fare numero continuando ad aggiungere contenuti su contenuti senza una determinata strategia, ma preferisce adoperare le nuove caselle degli operatori per introdurre personaggi che possano avere un impatto sugli equilibri competitivi del gioco.

Proprio per questa ragione gli operatori che fanno il loro esordio con Shifting Tides, Wamai e Kali, hanno alle spalle una "vision" chiara ed incisiva, e sono in grado di rappresentare entrambi una fresca alternativa ai personaggi scelti più di frequente dalla community di Rainbow Six Siege. Il loro design trae origine dalla recente meccanica del "Scegli e banna", quella che permette ai giocatori di eliminare dai pick avversari due difensori e due attaccanti, prima dell'inizio della partita. Nelle dinamiche competitive, il team di sviluppo ha delineato alcune tendenze che vedevano le squadre bannare sempre gli stessi operatori, ed era quindi doveroso offrire alla base installata più opzioni per ricoprire lo stesso ruolo sul campo.

Nell'ottica di questa filosofia, non sorprende che Wamai ambisca a sostituire uno degli operatori in assoluto più celebri dello shooter di Ubisoft, Jäger. Il difensore tedesco, data la sua popolarità, era spesso vittima del "Scegli e banna" e difficilmente lo si vedeva in azione, quindi era lecito auspicare che lo studio canadese gli affiancasse una valida alternativa che potesse svolgere le sue stesse mansioni. Wamai, difensore keniota appartenente alla milizia privata nota come Nighthaven, vuole subentrare al collega teutonico utilizzando il Sistema Mag-NET, un gadget magnetico che una volta posizionato attrae tutti quei proiettili che volano nella sua area d'influenza, fatta naturalmente eccezione per quelli provenienti da un'arma da fuoco.

L'AUG in dotazione a Wamai potrà rendere l'operatore kenyota estremamente letale.

Esattamente come il sistema trophy di Jäger, il Mag-NET di Wamai mette in sicurezza intere stanze dal lancio di granate a frammentazione, stordenti e accecanti, ma anche da quei dispositivi d'attacco tipici di personaggi come Ash, Fuze, Ying e Zofia. Il keniota non è però un clone a tutti gli effetti del celebre operatore della Bundespolizei, esistendo delle sostanziali differenze tra le applicazioni tattiche dei due personaggi e delle loro rispettive abilità.

Gli apparecchi Mag-NET, tanto per cominciare, non saranno immediatamente pronti all'uso ma verranno resi disponibili nel tempo proprio come le Mine Gu di Lesion. Se Jäger può posizionare gli ADS nella fase preparatoria per poi andare letteralmente a caccia degli attaccanti grazie alla sua velocità, Wamai è costretto invece ad operare per tutta la durata del round nelle immediate vicinanze degli obiettivi, non potendo disporre da subito dei 5 Mag-NET a lui concessi. L'altra differenza molto importante tra i due operatori è legata invece all'intrinseco funzionamento dei loro gadget: gli ADS distruggono senza conseguenze gli ordigni in arrivo, mentre i dispositivi di Wamai si limitano ad attrarli e a farli detonare nella loro posizione.

Questo aspetto dell'abilità di Wamai ha sicuramente degli svantaggi, ma può portare a dei risultati incredibilmente letali se l'operatore è nelle mani di un giocatore esperto. Pensate ad esempio a uno di questi apparecchi nascosto ai piedi di un attaccante, in procinto di lanciare una granata: il Mag-NET la catturerà nel suo campo magnetico ed essa esploderà accanto al malcapitato andando a sfoltire le fila della squadra avversaria. Al contrario di Jäger, il nuovo personaggio ha inoltre la capacità di rispondere prontamente all'avanzata del nemico, andando a posizionare il Sistema Mag-NET non all'inizio del round ma durante il combattimento, in base al pattern d'attacco del team rivale.

Posizionando un Mag-NET in prossimità di una porta, Wamai può ritorcere l'effetto di una granata su chi l'ha lanciata.

La possibilità di configurare la posizione dei suoi gadget in corso d'opera, molto più velocemente ed efficacemente di come farebbe il suo collega, rende Wamai un operatore che ci incuriosisce moltissimo, e non vediamo l'ora di scoprire se le caratteristiche e il loadout lo potranno rendere più che una semplice alternativa al tedesco. Jäger infatti si è dimostrato un vero e proprio mostro non tanto per gli ADS, ma per i suoi tre punti alla velocità combinati con l'accesa letalità del suo arsenale. Per arginare un potenziale dislivello tra i due effettivi sul fronte dell'equipaggiamento, Wamai può contare sulla SMG già in possesso di IQ, l'AUG A2, notevolmente apprezzato dai giocatori. L'altra arma è l'MP5K, mentre tra le pistole troviamo il revolver Keratos 357 e P12. Vanno infine a completare l'equipaggiamento lo scudo portatile e il filo spinato, una combinazione di accessori che è un ulteriore indizio di come il nuovo operatore kenyota sia stato costruito per rimanere all'interno o in prossimità degli obiettivi.

Se sulla carta Wamai rappresenta un'intrigante aggiunta al roster di Rainbow Six Siege, l'operatrice indiana Kali ha invece le potenzialità per scuotere fin dalle fondamenta i meccanismi classici di attacco e difesa. Kali è fondatrice e leader carismatica di Nighthaven, portando nel team Rainbow le sue abilità con lo straordinario fucile da cecchino in suo possesso, il CSRX 300. Questa bocca di fuoco è molto diversa dalle altre armi di precisione in dotazione al roster, trattandosi a tutti gli effetti di un fucile di precisione bolt-action e non di un comunissimo DRM. Il calibro elevato dei proiettili CSRX 300 avrà un effetto tutto nuovo tanto sugli avversari quanto sulle superfici distruttibili, che verranno facilmente fatte a pezzi dalla potenza di fuoco dell'arma di Kali.

La novità più importante relativa al fucile di precisione e che esso abbatte al suolo i nemici con un singolo colpo al corpo, rendendoli prede inermi per i compagni di squadra e ghiotte esche per gli avversari. Se questo non dovesse bastarvi, Kali può inoltre aprire nelle superfici distruttibili dei considerevoli varchi dalle dimensioni di un pallone da calcio, che gli permettono da una distanza di sicurezza di avere una visuale diretta all'interno degli obiettivi. Se tutto ciò vi dovesse sembrare già di per sé sconvolgente, aspettate di conoscere le fattezze del vero gadget a disposizione dell'operatrice indiana.

Il CSRX 300 può far paura, anche senza che faccia fuoco.

Il CSRX 300 monta infatti sotto la canna del fucile un piccolo quanto discreto lanciatore, destinato a sovvertire le dinamiche di difesa da qui in avanti. Il lanciatore scaglia a grande velocità un piccolo razzo, l'"LV Explosive Lance", che quando colpisce un muro di qualsiasi tipo (fortificato o meno) distrugge qualsiasi apparecchio avversario che si trovi dall'altra parte della superficie. Batterie di Bandit, jammer di Mute, elettroartigli di Kaid, nulla sopravvive all'impatto dell'Explosive Lance, che libera il campo a operatori come Thermite e Hibana che possono a quel punto infrangere le pareti fortificate.

Kali si pone quindi come chiara alternativa a Thatcher, il veterano inglese che con le sue granate EMP era l'unico a poter disabilitare i gadget avversari a protezione di un muro. Anche in questo caso, l'esigenza di allargare la lista di operatori adatti a questo preciso scopo si è manifestata con l'applicazione della meccanica "Scegli e banna", che poteva privare gli attaccanti dell'unico personaggio in grado di adempiere a questa mansione.

L'"LV Explosive Lance", però, non si occupa di distruggere solo quei dispositivi elettrici nelle vicinanze del muro. Il gadget di Kali elimina qualsiasi oggetto presente nella sua area di azione, anche scudi portatili e trappole di vario genere, e ne consegue da ciò che il leader di Nighthaven sarà una vera spina nel fianco per la squadra di difesa, considerando poi che può contare anche sulla potenza del CSRX 300. Volendo essere sinceri, fatichiamo a immaginare come un personaggio dotato di tali abilità possa inserirsi nel delicato equilibrio di Rainbow Six Siege senza stravolgerne alcuni suoi elementi, e pertanto non vediamo davvero l'ora di poter mettere alla prova Kali per comprendere come lo studio abbia bilanciato l'operatrice.

La mappa Theme Park è stata totalmente rinnovata, specialmente negli esterni.

Affidandoci alle speculazioni in attesa di poter accedere al TTS di Rainbow Six Siege, potremmo pensare a una Kali dotata di un solo punto a velocità, costretta quindi a trovare una posizione stabile e sicura e totalmente inadatta a vagare negli angusti corridoi tipici delle ambientazioni di gioco. Il CSRX 300 è un fucile bolt-action e sarà pertanto caratterizzato da un rateo di fuoco molto lento, oltre al fatto che i suoi proiettili lasciano una scia ben visibile per la squadra di difesa che può in questo modo identificare facilmente la posizione di chi ha sparato. Tirando le somme, Kali sembra avere dei lati negativi ma dovremo necessariamente soppesare l'impatto che essi hanno sulla sua efficienza, che potrebbe essere intaccata solo in minima parte da questi difetti.

Oltre a portare con sé Wamai e Kali, Operation Shifting Tides segnerà il ritorno della mappa Theme Park, quella introdotta in occasione della stagione dedicata alla Cina e che aveva lasciato le rotazioni ufficiali dei server per subire un pesante restyling. La mappa soffriva di alcuni piccoli problemi legati specialmente alla carente luminosità e alla sua complicata planimetria, che rendevano difficile al giocatore orientarsi adeguatamente all'interno dei numerosi locali che componevano l'ambientazione. Dopo il rework, Theme Park è ora più luminosa, più chiara e più pulita, ma anche significativamente più piccola.

La sala coi binari è stata completamente rimossa, e le sezioni est e ovest del complesso sono state avvicinate tra loro, mentre sono state rivoluzionate la stanza da pranzo e quella dei Gargoyle, sostituite dalla sala del trono e dall'armeria, entrambe in stile tipicamente cinese. L'entrata principale è ora nella sala dei Gong mentre quella della sala giochi è ora inaccessibile, per la felicità di tutti quei videogiocatori che sono stati sorpresi da linee di tiro troppo favorevoli ai difensori.

Theme Park propone ora degli scorci molto più vicini alla cultura cinese.

Il rework e i nuovi operatori sono accompagnati da alcune novità di gameplay, come quella favorevolmente accolta dalla community relativa ai tiri sul corpo che poi giungevano alla testa. In passato, se un proiettile colpiva un braccio per poi giungere alla testa, il gioco non calcolava l'headshot e assegnava un danno ridotto al giocatore. Con Shifting Tides, finalmente, qualsiasi proiettile che colpisce il capo di un operatore sarà ora elaborato in maniera corretta.

A quattro anni di distanza, la nuova stagione riesce a incuriosirci sinceramente, soprattutto grazie alle abilità di Wamai e Kali che rischiano di inserirsi come spilli nelle maglie del tessuto strategico classico di Rainbow Six Siege. Il kenyota difficilmente avrà la meglio su Jäger, ma rappresenta per la prima volta una valida alternativa al dominio tedesco degli ultimi anni. Kali, proprio come il suo CSRX 300, farà con tutta probabilità un grosso buco nelle dinamiche di difesa attuali, che dovranno necessariamente aggiornarsi per rispondere alla minaccia raffigurata dall'operatrice indiana. La carne al fuoco c'è e sembra gustosa, anche se dovremo necessariamente aspettare di assaggiarla per capire come essa riuscirà a influire sulle sorti del banchetto. Nel frattempo, avere delle aspettative molto alte è assolutamente lecito.