Rainbow Six Siege: Operation Steel Wave - prova
Bentornati a Casa.
Apprestandosi a spegnere la sua quinta candelina il prossimo dicembre, Rainbow Six Siege rimane un titolo incredibilmente seguito che negli anni ha saputo conservare una community agguerrita e compatta, grazie al costante supporto degli sviluppatori che tra alti e bassi sono sempre riusciti a mantenere alta l'attenzione dei giocatori nei confronti del loro longevo shooter.
Di Operations ne sono passate sotto ai ponti, e se alcune si sono poi dimostrate dimenticabili e dimenticate, altre hanno progressivamente ampliato il meta del gioco, rendendo Siege lo sparatutto che è oggi. Se vi foste mai chiesti come il titolo sia giunto a questo punto del suo percorso conservando una foltissima player base, la risposta ve la diamo in questo articolo: è proprio grazie a DLC come Operation Steel Wave, il nuovo contenuto aggiuntivo per Rainbow Six Siege che introduce due operatori inediti oltre al rework di Casa, la celeberrima mappa che Ubisoft scelse per presentare il gioco al mondo intero, durante un lontano E3 di ben 6 anni fa.
A causa dell'emergenza Covid non abbiamo potuto raggiungere il team di sviluppo per dare uno sguardo approfondito ai contenuti della nuova stagione, ma il publisher transalpino è prontamente corso ai ripari fornendoci la possibilità di accedere in anteprima ai test server di Rainbow Six Siege e di provare con mano tutte le novità di Operation Steel Wave, che sono tante e con una concreta chance di influire sugli equilibri di gioco. Ne siamo convinti perché Ace e Melusi, i nuovi operatori di questa stagione, hanno entrambi ruoli di primo piano all'interno dei rispettivi team e godono di abilità che sembrano avere un impatto rilevante sugli equilibri di gioco.
Ace, il nuovo operatore d'attacco, è colui che fin da subito ha colto la nostra curiosità, dal momento che il gadget in suo possesso lo pone in diretta concorrenza con altri due giganti della squadra Rainbow, Thermite e Hibana. Sì, Ace fa parte di quella strettissima cerchia di personaggi che possono infrangere su larga scala le pareti rinforzate dai difensori, offrendo varchi ai propri compagni dai quali accedere alla struttura per assalire le posizioni degli avversari. Il nuovo operatore norvegese riesce in questo compito grazie al suo S.E.L.M.A. Aqua Breacher, che funziona in modo molto diverso dalle cariche esplosive dei suoi colleghi.
A differenza degli altri gadget, infatti, quello di Ace non provoca una vera e propria esplosione ma utilizza dei pellet sospinti da una forte pressione idraulica per aprire tre diversi fori del tutto simili per forma e dimensione a quelli che Hibana infligge con il suo X-KAIROS. Il S.E.L.M.A., però, è un singolo dispositivo con un funzionamento sequenziale composto da tre distinte deflagrazioni che si susseguono una dopo l'altra nell'arco di una decina di secondi, un ampio intervallo di tempo che operatori come Mute, Bandit e Kaid possono sfruttare per posizionare i loro apparecchi.
I vantaggi e gli svantaggi del S.E.L.M.A. sono fortemente correlati alla sequenzialità delle esplosioni, che se da un lato offre ai difensori la possibilità di prepararsi a dovere, dall'altro permette all'operatore di lanciare il suo gadget e di appostarsi per ingaggiare a distanza di sicurezza. Ace ha a disposizione un totale di tre cariche che può utilizzare non solo per distruggere le pareti, ma anche per abbattere le botole ed eliminare qualsiasi accessorio nemico nel loro raggio d'azione, un fattore che aumenta considerevolmente la giocabilità del norvegese.
Naturalmente il S.E.L.M.A. presta il fianco a tutte quelle abilità difensive volte a limitare l'uso delle cariche d'irruzione: le batterie di Bandit e gli Elettroartigli di Kaid, con i loro effetti elettrici applicati alle pareti rinforzate, distruggono istantaneamente il gadget di Ace e possono essere schierati senza il rischio di essere uccisi dalle esplosioni, che essendo idrauliche non feriscono eventuali nemici in prossimità del muro.
Il Jammer di Mute invece interrompe la sequenza finché rimane attivo, quindi ne consegue che il migliore amico del nuovo operatore non è altri che Thatcher, il britannico veterano della squadra Rainbow che disattiva gli apparecchi elettronici con la granata EMP. Per ultimo, anche i dispositivi di Jaeger e Wamai neutralizzano il S.E.L.M.A., se esso dovesse essere lanciato attraverso il loro raggio d'azione.
Sul fronte dell'equipaggiamento, anche per questa stagione la nuova espansione non introduce alcun elemento inedito all'armeria di Rainbow Six Siege, con gli operatori che devono necessariamente prendere in prestito il loadout di altri personaggi. Ace, curiosamente, utilizza come fucile d'assalto d'ordinanza un'arma del blocco orientale, l'AK12 del gruppo Spetsnaz, che però può montare tutti i mirini occidentali e soprattutto l'ACOG, un'ottica molto apprezzata dai giocatori di Siege. Il resto dell'arsenale è composto dal fucile a pompa M1014, dalla pistola P9, dalle cariche d'irruzione e dalle granate fumogene, ottime per coprire gli spostamenti del norvegese mentre il S.E.L.M.A. è in azione.
In prospettiva il gadget di Ace non sembra prevalere in termini di efficacia sulle cariche di Thermite e Hibana, non solo perché il suo peculiare funzionamento lo espone a una lunga serie di counter, ma specialmente perché un difensore potrebbe sfruttare la progressiva distruzione del muro per cogliere di sorpresa gli attaccanti all'esterno.
Cionondimeno, la nuova meccanica del Scegli e banna imponeva l'aggiunta di un nuovo personaggio da prima linea, capace di infrangere le superfici corazzate e di portare una ventata di aria fresca nelle dinamiche di "hardbreaching", quindi non possiamo che accogliere l'introduzione di Ace come una novità necessaria oltre che gradita, che finisce inevitabilmente con l'alzare l'asticella della qualità di Operation Steel Wave.
Dall'altra parte della barricata troviamo Melusi, la nuova operatrice sudafricana di difesa che con il suo Banshee Sonic Defence si rivelerà una vera spina nel fianco degli attaccanti. L'abilità unica di Thandiwe "Melusi" Ndlovu, almeno inizialmente, non ci aveva fatto gridare alla rivoluzione. Partita dopo partita, tuttavia, ci siamo resi conto di quante potenziali applicazioni avesse il Banshee, un apparecchio elettronico antiproiettile che rallenta considerevolmente i movimenti di qualsiasi avversario entri nel suo campo d'azione.
Il gadget, che ha un raggio di sei metri, si attiva nell'istante in cui un assalitore a portata entra nel suo campo visivo e a quel punto comincia a emettere ultrasuoni, che rallentano e infastidiscono l'avversario. Il dispositivo non è nemmeno facile da argine, poiché può essere distrutto solo grazie all'uso di esplosivi o con un colpo corpo a corpo, che costringe un nemico a esporsi a eventuali agguati da parte dei difensori.
Com'è naturale il Banshee è tanto più efficace quanto è ben posizionato, quindi sarà fondamentale nei panni di Melusi individuare durante la fase di preparazione tutti quei colli di bottiglia che gli attaccanti dovranno necessariamente percorrere per giungere agli obiettivi, piazzando il Banshee in modo tale che esso non possa essere facilmente raggiunto dal corpo a corpo degli assalitori. La nuova operatrice ha dalla sua anche tre punti a velocità e uno ad armatura, quindi è perfetta per aggirare velocemente un avversario rallentato dal gadget.
Gli unici counter che pongono un freno all'abilità di Melusi sono tutti quegli operatori dotati di esplosivi a lunga gittata come Ash, Zofia e Kali, mentre Thatcher e Twitch possono disabilitare il Banshee ma solo per un breve lasso di tempo. Finka, dalla sua, può applicare a tutti i membri della squadra un buff alla velocità di movimento, in grado di contrastare tutti gli effetti del rallentamento per qualche secondo.
L'operatrice, al contrario, convive molto bene con quegli alleati capaci di infliggere malus di stato al nemico come Smoke, Goyo o Lesion. Immaginate infatti di essere avvelenati, infuocati o sotto l'effetto di una granata tossica, e di non poter correre ai ripari a causa degli ultrasuoni del Banshee: in questo caso il dispositivo di Ndlovu non è solo incredibilmente fastidioso, ma rischia di diventare anche pericolosamente letale.
Oltre a poter disporre di un'abilità che ci è parsa molto efficace, la nuova operatrice sudafricana non teme confronti nemmeno durante le sparatorie, avendo accesso a una delle armi più valide del roster difensivo di Rainbow Six Siege. Melusi utilizza come arma d'ordinanza la mitraglietta T-5 SMG, la stessa in possesso di Lesion, che può in ogni caso sostituire col fucile a pompa Super 90 di Frost. Completano l'equipaggiamento la pistola MK1 9mm, la telecamera antiproiettile e lo scudo portatile, due accessori fin troppo statici che non combaciano perfettamente con l'idea che ci siamo fatti del ruolo di questo personaggio sul campo.
Melusi è, senza alcun dubbio, la novità più intrigante introdotta da Operation Steel Wave, non solo perché il Banshee sembra essere davvero un gadget in grado di influire sugli equilibri di gioco, ma soprattutto perché la sua elevata mobilità combinata con la mitraglietta T-5 renderanno l'operatrice molto popolare tra i membri della community di Rainbow Six Siege. Il punto è che il DLC non si accontenta solo di introdurre i due nuovi personaggi, ma segna addirittura il ritorno di una storica ambientazione che mancava dalle rotazioni del gioco da fin troppo tempo.
Stiamo parlando ovviamente di Casa, una delle mappe più amate in assoluto dai giocatori, che dopo un profondo rework si appresta a tornare giocabile nelle playlist non competitive dello shooter di Ubisoft. Il focus degli sviluppatori era quello di rendere l'ambientazione molto più aperta e libera da tutti quegli oggetti d'arredamento che limitavano gli spostamenti al suo interno, offrendo inoltre nuove possibilità di rotazione per i difensori barricati al primo piano dell'edificio. Il tutto, ovviamente, senza cercare di snaturare il fascino e l'atmosfera che hanno reso Casa una mappa iconica.
Il compito non era dei più semplici ma dobbiamo dire che il risultato è eccezionale. L'intero primo piano della struttura è stato ripensato per garantire molto più spazio di manovra ai difensori, che ad esempio ora possono muoversi in tutta sicurezza dal bagno alla stanza in costruzione senza dover uscire all'esterno dell'edificio.
La camera da letto principale è collegata da una serie di nuovi ambienti alla vecchia camera dei bambini e tra questi possiamo trovare una inedita rampa di scale, che conduce al pian terreno nella zona della cucina. Il seminterrato è il piano che sembra essere uscito incolume dal rework, se non fosse per una grossa differenza: il garage ha ora una sola entrata distruttibile, ed è di conseguenza molto più difendibile che in passato.
Ma non è finita qui, dal momento che Operation Steel Wind porta con sé tante altre novità tra nuovi accessori, nuovi elementi di personalizzazione e nuovi bilanciamenti per gli operatori di Rainbow Six Siege. Il gadget che fa il suo esordio in questa stagione è l'allarme di prossimità, un piccolo e discreto dispositivo che comincia a suonare quando un assalitore entra nel suo campo d'azione. Come nel caso del Banshee, anche l'allarme ha bisogno di un contatto visivo con l'avversario e non può quindi funzionare attraverso le pareti, ma quando si attiva emette un avviso che si distingue anche a grandi distanze.
Nell'ambito delle modifiche agli operatori, la protagonista di Operation Steel Wind è Amaru, che risultava un po' troppo prevedibile quando ricorreva all'Uncino Garra. Il personaggio ha ricevuto di conseguenza un discreto buff che le permette ora di essere molto più veloce utilizzando il suo gadget, e inoltre di oltrepassare dal basso le botole non rinforzate senza doverle prima distruggerle. In ultimo, con questo DLC Ubisoft introdurrà le skin per gli accessori delle armi, che all'inizio saranno disponibili in tre varianti in forma gratuita per tutti i giocatori di Rainbow Six Siege.
Insomma, Operation Steel Wind è davvero un signor DLC come non se ne vedevano da un po', ed è la risposta migliore a chiunque si stia ancora chiedendo come faccia Rainbow Six Siege a macinare tuttora dei numeri da capogiro.
Dobbiamo riconoscerlo, il team di sviluppo non sempre è riuscito a presentare dei personaggi in grado di scalfire il meta del gioco, ma quando questo succede l'intera community viene nuovamente stretta tra le morse di una passione ardente che ha reso Siege, in fin dei conti, un vero e proprio cult del genere degli sparatutto.