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Rainbow Six: Siege - Operazione Para Bellum - prova

Ubisoft porta l'Italia negli esport.

A quasi tre anni dal suo lancio avvenuto nel dicembre 2015, Rainbow Six: Siege si colora finalmente col nostro amato tricolore con l'Operazione Para Bellum, ossia il DLC previsto per il prossimo giugno. Con l'orgoglio di vedere un pizzico della nostra penisola all'interno del gioco, lo scorso venerdì pomeriggio abbiamo avuto l'occasione di capire cosa questo nuovo aggiornamento introdurrà o modificherà.

Per prima cosa durante la nostra sessione abbiamo avuto modo di testare un po' i due nuovi operatori appartenenti al GIS (Gruppo Intervento Speciale), Maestro e Alibi. Al contrario dei due personaggi introdotti con Operazione Chimera, gli italiani saranno entrambi difensori e andranno a bilanciare il numero di operatori selezionabili da entrambi gli schieramenti.

Maestro sarà un operatore con 1 di velocità e 3 di armatura, quindi poco mobile ma ben corazzato, e come bocca di fuoco primaria potrà scegliere tra una mitragliatrice leggera e un fucile a pompa. Quanto al suo gadget unico, avrà in dotazione l' Occhio del Male, una piccola torretta dalla forma sferica applicabile alle superfici, e utilizzabile da Maestro in Remoto. Di base questa torretta sarà indistruttibile ma per poter sparare dovremo aprire il vetro antiproiettile (col tasto con cui si prende la mira), rendendola così vulnerabile ai proiettili nemici. I danni ci sono sembrati tutto sommato bilanciati, e ogni round potremo posizionarne fino ad un massimo di due.

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Alibi, al contrario, avrà 3 di velocità e 1 di armatura, e sarà dunque il roamer perfetto, considerando anche le granate a impatto nel proprio equipaggiamento. Potrà optare per una mitraglietta o per un fucile a pompa come bocca di fuoco primaria e il suo gadget peculiare sarà il Prisma. Ne avrà tre a disposizione per ogni round e, una volta posizionato per terra, questo gadget genererà l'ologramma di Alibi, indistinguibile dall'operatore vero. L'unica differenza, naturalmente, sarà che una volta colpita l'immagine sfarfallerà, rivelandone la vera natura.

Sebbene si tratti soltanto di un'immagine statica, questo congegno sarà perfetto per distrarre i nemici e, una volta che verrà colpito, rivelerà pure la posizione di chi ha aperto il fuoco, segnalandolo con un ping rosso. In un gioco dove riflessi e precisione decidono buona parte degli scontri, un proiettile al bersaglio sbagliato potrà veramente fare la differenza tra la vita e la morte.

Le mappe giocate nella nostra prova di Rainbow Six: Siege sono state due: Villa e Club House. La prima è una nuova mappa che arriverà proprio con operazione Para Belllum e che ci porterà tra le bellissime colline italiane, in una villa tanto bella quanto grande. Divisa su tre piani, il grosso dell'azione si concentrerà al suo interno, con una struttura molto più semplice di quella vista ad esempio con parco Divertimenti e Torre, tornando un po' a un design più simile a quello delle prime mappe create ma senza rinunciare ad una certa profondità.

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Con Club House, invece, abbiamo avuto modo di sperimentare una versione rielaborata di una delle primissime mappe proposte. La struttura base è rimasta praticamente la stessa, e a cambiare sono stati giusto alcuni locali quali il Garage, il salone principale e lo spazio sul tetto tra i due edifici, con l'aggiunta di porte, passaggi o addirittura intere stanze. L'ultimo cambiamento degno di nota riguarda la gestione delle telecamere durante la partita, che adesso verranno raggruppate per tipologia rendendone più rapida la navigazione, consentendoci ad esempio di saltare dalle camere base a quelle di Valchiria senza doverle scorrere tutte.

Oltre ai contenuti provati, abbiamo avuto anche un assaggio del nuovo regolamento che gestirà i match competitivi. Innanzitutto l'ordine dei round disputati sarà rivisto, passando da un sistema in cui si alternano una alla volta le fasi di attacco e di difesa, ad uno in cui prima si disputano tre round come attaccante (o difensore) e successivamente gli altri tre, per arrivare eventualmente ai supplementari.

Per quanto comprensibile l'intento d'incentivare una migliore rotazione delle zone dell'obbiettivo, questo schema lascia davvero poco tempo per riorganizzarsi tra un round e l'altro, col rischio di diventare frustrante dopo tre round persi di fila nello stesso schieramento. A subire cambiamenti sarà anche la fase pre-partita: verranno introdotti i ban, due per team per un totale di due attaccanti e due difensori bloccati per tutta la durata della partita. La scelta di chi dover bannare avverrà in maniera democratica, per semplice votazione.

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Dopo aver selezionato il proprio operatore, inoltre, potremo visionare tutti gli operatori selezionati dai nostri compagni e dagli avversari, e soltanto un giocatore per team potrà decidere di cambiare la propria scelta. Questa nuova fase apre le porte a diversi scenari potenzialmente interessanti, ma bisognerà vedere come verrà sfruttata soprattutto durante le partite pubbliche, dove non tutti i giocatori sono provvisti di microfono e dove non tutti sono propensi al gioco di squadra.

In conclusione Operazione Para Bellum convince, dimostrandosi l'ennesimo aggiornamento gratuito che offre un giusto compromesso tra nuovi contenuti e rivisitazioni di quelli precedentemente introdotti. Il che non potrà che far piacere a una community in costante crescita.