Rayman 3D
Un’avventura tra passato e futuro.
Non ricordo assolutamente quando ma, in un tempo non troppo remoto, espressi il mio rammarico per l'abbandono da parte di Ubisoft del suo personaggio simbolo.
Quasi come se avesse ascoltato le mie lamentele, poco dopo il publisher francese ha mostrato al pubblico Rayman Origins, uno stilosissimo ritorno alle origini della serie, un platform 2D che dovrebbe uscire entro la fine dell'anno su PS3 e Xbox 360.
Contemporaneamente, però, il publisher annunciò che un Rayman 3D sarebbe uscito su 3DS e proprio quel gioco ha rappresentato la mia "prima volta" con la nuova console portatile Nintendo.
In verità avevo avuto subito intuito che qualcosa di strano era nell'aria. Non aver dato un nuovo titolo a un nuovo gioco mi suonava molto poco di "nuovo". La conferma è arrivata quando ho avviato il gioco e mi sono ritrovato di fronte a una versione più "profonda" del gioco che avevo amato su Dreamcast, quel Great Escape che ancora oggi rappresenta l'apice della serie ideata da Michel Ancel.
Purtroppo l'aggettivo che ho appena usato per il gioco non si riferisce a un gameplay rinnovato o a nuovi contenuti, ma semplicemente all'aggiunta dell'effetto 3D che ha giustificato questa ennesima versione del titolo originale. Meglio essere chiari fin dall'inizio quindi: Rayman 3D non ha alcun bonus o extra, non possiede livelli segreti inediti o modalità aggiuntive.
Nonostante ciò si tratta di uno dei migliori platform mai creati, in grado all'epoca di rivaleggiare anche con sua maestà Super Mario. Un'avventura divertente, piena di umorismo e personaggi fuori di testa che vi terrà impegnati per un bel po'. La sua durata, infatti, si attesta ben oltre la media di questo genere di giochi, stando intorno alle 15 ore.
L'uomo raggio non sarà un idraulico con i baffi e il salto facile, e nemmeno un porcospino blu veloce come un razzo, ma ci sa decisamente fare. La sua strana forma, simile a una melanzana dotata di mani e piedi ma senza articolazioni, lo ha reso inconfondibile. Altrettanto inconfondibile è il gameplay che lo contraddistingue, un mix di esplorazione, combattimenti e azione piuttosto comune al giorno d'oggi, ma abbastanza raro all'epoca della sua prima uscita.
L'aggiunta della terza dimensione, che inizialmente avevo battezzato come marginale, è invece più che funzionale al gameplay e di fatto elimina uno dei peggiori difetti dell'originale. Giocare in 3D permette infatti di giudicare molto meglio la profondità dei salti e questo evita morti inutili (e frequenti), dovute quasi esclusivamente a errate valutazioni della distanza.
I livelli e i personaggi non hanno subito alcuna iniezione di poligoni rispetto all'originale, ma la terza dimensione aggiunge uno spessore al tutto che rende l'esperienza di gioco immersiva in tutti i sensi. Gli ottimi schermi del 3DS regalano ai colori nuova vita e avvicinano questa versione a quella Dreamcast, lasciando invece indietro quella PS2 decisamente più smorta da questo punto di vista.
Il livello di difficoltà è stato "aggiustato" e la curva di apprendimento resa più dolce per quei giocatori che non hanno mai avuto a che fare prima con Rayman. Un tutorial coinvolge i primissimi livelli e permette di apprendere in maniera immediata le mosse e le tecniche a disposizione di Rayman.
Non che queste siano particolarmente complicate, in fondo si parla quasi esclusivamente di un unico tipo di attacco, di un salto e della possibilità di planare per brevi tratti utilizzando la capigliatura dell'uomo raggio.
I controlli mi sono sembrati praticamente identici a quelli che ricordavo e il passaggio su 3DS è stato praticamente indolore nonostante la presenza di un solo stick analogico. Le telecamere sono automatiche, e non sempre puntualissime, ma è possibile riportarle in qualsiasi momento dietro le spalle del protagonista con la semplice pressione di un tasto.
Purtroppo Rayman 3D non supporta in alcun modo lo StreetPass e le carte per la Realtà Aumentata, ma nonostante queste mancanze è sicuramente un acquisto consigliato per chi non ha mai provato l'originale.
A questo punto non mi resta che sperare anche in un VERO ritorno della mascotte Ubisoft, magari con una versione per 3DS di quel Rayman Origins che ho citato ad inizio recensione. Il suo particolarissimo stile grafico si adatterebbe alla perfezione al nuovo mostriciattolo portatile Nintendo.