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Razer Basilisk - recensione

Leve di marketing e di sensibilità.

Eurogamer.it - Raccomandato medaglia
Un mouse per tutte le tasche, ma non per tutti i generi.

Con il catalogo a disposizione per quanto riguarda le periferiche gaming dedicate ai giocatori PC, Razer potrebbe anche permettersi di non lanciare nulla per chissà quanto tempo. Praticamente ogni genere di giocatore è coperto a seconda delle caratteristiche tecniche, delle necessità, e in qualche caso persino della tipologia di mano utilizzata. Da qualche tempo Razer ha messo sul mercato il mouse Basilisk, proposto specificamente per il genere degli sparatutto con la dicitura FPS Gaming Mouse. La forma del Basilisk è piuttosto convenzionale e se non fosse per l'ampio poggiapollice sul lato sinistro, si direbbe quasi anonimo. Al solito gli elementi distintivi non si notano alla prima occhiata visto che risiedono sotto il cofano (il sensore) e nelle capacità del software.

Il Basilisk è infatti un mouse solo per destrorsi dotato, oltre ai due pulsanti principali, di altri cinque tasti funzione. Sotto la rotella del mouse ce ne sono due per controllare gli scatti dei DPI a intervalli che è possibile predefinire nel Synapse fino a un valore massimo di 16000 DPI. Volendo, si possono tuttavia assegnare al compimento di azioni specifiche in gioco, ma essendo controllati dall'indice, difficilmente vengono usati in partita se non per modificare saltuariamente la sensibilità. A questa necessità il Basilisk dedica un tasto "frizione" chiamato per l'appunto "clutch" programmato nativamente per modificare al volo la sensibilità di base con un valore predefinito dall'utente.

Linee semplici ed eleganti. Il Basilisk non sembrerebbe quasi un mouse Razer se non fosse per l'inconfondibile verde di logo e rotella.

È il classico "sniper mode" che abbiamo già visto in molti altri mouse pensati per chi svolge spesso il compito di cecchino e ha la necessità di passare istantaneamente dai DPI delle rotazioni veloci di tutta l'arma, a quelle a bassa sensibilità nell'uso di armi con mirini o ottiche. Il funzionamento è infatti immediato e basta un leggerissimo tocco della leva per attivare la sensibilità secondaria, che si disattiva rilasciandolo. Il tasto è rimovibile e all'interno della confezione se ne trova una versione più lunga per adattarlo al meglio anche alle mani più piccole, evitando agli utenti la necessità di allungare il pollice per raggiungerlo. Se proprio non volete saperne di usarlo, sempre all'interno della confezione è presente una cover di plastica da applicare sullo slot della leva per evitare attivazioni accidentali. Un extra gradito, ma che toglie al Basilisk uno dei suoi indubbi punti di forza.

L'idea di Razer di mettere una microleva dove la concorrenza inserisce normalmente un tasto è molto azzeccata perché serve veramente pochissima forza per effettuare l'attivazione, soprattutto per quella nella versione lunga. Questo denota uno studio da parte di Razer sull'ergonomia di alto livello: rendere "economica" come tempistica e sforzo richiesto un'azione di questo tipo è funzionale al fatto che l'intera mano sta muovendo il mouse per prendere la mira, il medio sta premendo il tasto destro per zommare (o attivare l'iron sight) e l'indice per sparare.

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Poco sopra questo tasto, che può essere mappato tranquillamente anche su altre azioni, troviamo altri due classici tasti funzione: sono piuttosto sottili e per raggiungerli occorre flettere un po' il pollice se avete le dita molto lunghe, ma tutto sommato l'ergonomia è buona la sensibilità di attivazione ottima. Sul fronte delle feature extra integrate nel Basilisk, l'ultima degna di nota è quella della rotella: si può premere come tutte quelle dei mouse Razer, ma soprattutto è possibile modificarne la resistenza della rotazione tramite una corona presente nella parte sottostante del mouse, davanti alla feritoia del sensore. Non è una feature prettamente dedicata al gioco, ma comunque un extra gradito, che può fare la differenza per chi detesta la corsa delle rotelle normali e preferisce qualcosa di più frenato.

Andando a vedere il software, il Basilisk necessità del Synapse 3.0 per funzionare, la suite di Razer per tutti i suoi dispositivi. Le funzionalità standard riguardano come al solito la possibilità di cambiare schema colore di logo e contorno della rotella con vari effetti e sequenze. Sono presenti tutte le possibilità di modifica della sensibilità ad assi separati, i livelli di DPI, la frequenza di pooling che può arrivare fino a un GHz e la possibilità di impostare delle macro utili in ambito lavorativo. Degna di nota è la feature HyperShift che permette, premendo un tasto da definire, di cambiare interamente il set di comandi assegnabili ai tasti del mouse, come se si trattasse di un profilo secondario da richiamare al volo. Un'opzione utile nei giochi dove cambiano le situazioni d'utilizzo come per esempio quando si sale su un veicolo e la visuale via mouse non serve più per mirare ma per controllarlo oppure cambia la visuale al suo interno e questa necessita di azioni particolari.

Una vista dall'alto con i due tasti per la sensibilità, assegnabili anche ad altre funzioni.

Abbiamo provato il Basilisk con Battlefield 4, Overwatch, Sniper Elite 3 per poi spostarci su Batman Arkham City e Dishonored 2 ottenendo ottimi riscontri con tutti i titoli menzionati: la precisione del sensore è fuori discussione anche a livelli assolutamente normali nel range tra 800 e 2500, ma se siete degli hisenser che puntano al massimo del massimo, troverete pane per i vostri denti fino allo stratosferico valore di 16000 DPI. Francamente non vediamo quale utilizzo possa avere in un contesto gaming anche competitivo ma in questi casi, meglio sicuramente avere spazio di manovra verso l'alto per accomodare le necessità di tutti che non trovarsi qualche sorpresa.

Ovviamente con gli sparatutto in cui i cecchini possono dire la loro, la leva per la modalità sniper ha mostrato tutta la sua utilità, mettendo in evidenza il vero selling point di questo mouse. Possiamo confermare di aver usufruito anche della possibilità di modificare il profilo al volo soprattutto in Battlefield e Overwatch quando, passando da una classe/personaggio a un altro, tornava comodo caricare configurazioni personalizzate a seconda della possibilità o meno di usare un fucile da cecchino o armi automatiche, funzionalità praticamente inutile con gli ultimi due titoli a cavallo tra l'action in terza persona e lo stealth game.

Sul fronte dell'ergonomia il responso è complessivamente positivo: il peso di poco più di un etto lo rende facilmente manovrabile da chi usa impugnature di fino come Finger o Clawgrip, ma la forma è quella standard di chi usa una presa Palmgrip per destrorsi. Quest'ultimi, come il sottoscritto, andranno a nozze con l'eccezionale comodità del lato sinistro, con tanto di poggiapollice in gomma nella parte interna per migliorare il grip complessivo. Meno entusiasmante è la conformazione del lato destro: qui il Basilisk ha una forma piuttosto tagliata che non permette di appoggiare completamente l'esterno del palmo. Il posizionamento "libero" del mignolo potrebbe dare qualche problema di adattamento ai palmgripper dalle mani grandi, anche se per quanto ci riguarda, è bastato un pomeriggio a Overwatch per farci la mano rispetto al Naga usato d'ordinanza.

La leva della 'frizione' per la modalità cecchino e l'ottima gommatura laterale per appoggiare il pollice. Buono anche il cavo braided, come per tutti i mouse Razer.

Il Basilisk è in definitiva un mouse molto valido, pensato essenzialmente per gli appassionati di sparatutto, in particolare per chi si dedica allo sniping con una certa frequenza, lavoro che permette di svolgere egregiamente anche grazie a un sensore estremamente spinto e a una soluzione tecnica non certo inedita, ma implementata sicuramente meglio di tutta la concorrenza. Il software a corredo permette ampie possibilità di personalizzazione, compresa la portabilità dei profili sul mouse stesso o sul Cloud di Razer, per avere a disposizione le proprie configurazioni in qualsiasi parte del mondo con un semplice clic. Anche l'ergonomia è confortevole e si presta a un utilizzo da parte di tutte le tipologie di utenti destrorsi. L'unico appunto che gli si può muovere è quello dell'estetica che rispetto ad altri mouse storici di Razer come il Taipan o il DeathAdder , tende ad essere un filo più ordinaria, ma per chi ha quel genere di ambizioni la casa americana ha proposte decisamente più aggressive nel suo catalogo.

A proposito di catalogo e prezzi, il Basilisk si propone come un'alternativa estremamente valida al DeathAdder per chi si dedica agli sparatutto. Il prezzo a cui è possibile trovarlo sui siti dei maggiori rivenditori, nel range dei 55-65 euro, non solo lo conferma come un prodotto di sicuro interesse per chi si dedica principalmente agli sparatutto, ma conferma anche la recente tendenza di Razer di non restare un brand limitato all'utenza più danarosa, novità non da poco negli ultimi tempi.

Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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