Realtà virtuale: che la rivoluzione abbia inizio - editoriale
Oculus ha anticipato l'E3 e presentato, oltre al suo Rift, molto di più!
Al momento appare abbastanza chiaro che il principale trend per cui la seconda metà di questo decennio sarà ricordata, sarà il ritorno della realtà virtuale. In molti ci si stanno buttando e gli investimenti, sia dal lato hardware che da quello software, non fanno che crescere col passare dei mesi: sono in tanti a sperare di essere i primi a poter cavalcare l'onda, a sfruttare questa gallina dalle uova d'oro. In prima linea c'è, ovviamente, Oculus, la compagnia che da sola ha ridato linfa a un qualcosa che era scomparso dai radar da quasi venti anni.
Proprio Oculus negli scorsi giorni ha tenuto una conferenza stampa pre-E3 in cui ha svelato molti dettagli non solo sull'headset, vero cuore della sua proposta, ma anche su tutto quello che gli gira attorno.
La prima, e forse principale, rivelazione del giorno è stato l'aspetto definitivo di Oculus Rift. Dopo anni di prototipi, finalmente sappiamo come sarà il dispositivo che a inizio 2016 verrà messo in vendita. Bello, elegante, all'apparenza leggero e con rifiniture ben fatte (per queste ultime due cose ci riserviamo di cambiare il giudizio una volta toccato con mano), è tutto quello che il pubblico si aspettava e forse anche qualcosa di più.
Il visore non è solo bello, ma anche ben studiato: Brendan Iribe, il capo di Oculus, ha infatti annunciato che Rift potrà essere usato senza problemi da chi indossa gli occhiali, e che le cuffie sono rimovibili, dando così la possibilità agli utenti di sostituire quelle di default con le proprie. Oltre all'headset, nella confezione finale sarà incluso anche un sensore da mettere su una superficie piana, che servirà a controllare i movimenti della testa e quindi aiutare i giroscopi presenti nel visore.
L'altra cosa che tutti gli acquirenti troveranno nella confezione è una grossa e inattesa sorpresa: un controller per Xbox One e un adattatore per usarlo in modalità wireless insieme al PC (adattatore che funzionerà solo con Windows 10!). Oculus ha, infatti, stretto una partnership con Microsoft che l'aiuterà a diffondersi in maniera veloce ed efficace sulle macchine Windows.
Sempre Microsoft ha annunciato anche la possibilità di fare lo streaming dalla Xbox One all'Oculus Rift, sempre attraverso Windows 10. Il videogiocatore vedrà il video del gioco proiettato su uno schermo racchiuso in un ambiente virtuale che ricorda un salone di una casa.
Quanto visto, molto poco a dire il vero, non ha impressionato e anzi è sembrato abbastanza abbozzato, ma manca ancora molto al lancio e chissà come sarà la versione finale che vedremo nel 2016. Comunque, resta un'opportunità in più per giocare con la propria console quando il televisore è occupato da genitori o moglie e figli, cosa da non sottovalutare.
Oculus ha presentato anche i prototipi di Oculus Touch, due controller molto particolari dotati di sensori di posizione come il visore, e che dispongono di due pulsanti, un grilletto e una levetta, oltre che della possibilità di vibrare. Creati per un'esperienza più semplice e totale nella realtà virtuale, capaci di portare le sensazioni di quanto succede su schermo alle vostre mani e per interagire meglio con quello che si vede.
Gli Oculus Touch non verranno però inclusi nella confezione iniziale e non è nemmeno sicuro che saranno disponibili al lancio del visore. All'E3 ci sarà la possibilità di provarli per la prima volta in uno speciale demo che Oculus porterà al proprio stand: ne riparleremo quindi tra qualche giorno.
Un altro annuncio importante è stato quello dedicato al fondo da ben 10 milioni di dollari che Oculus metterà a disposizione per tutti gli sviluppatori indie che decideranno di creare un gioco per l'Oculus Rift. Un modo efficace di attirare l'attenzione della sempre più viva e importante scena indipendente, che con la sua creatività imbattibile e la tendenza a creare titoli non tradizionali e di grande impatto, probabilmente è la vera chiave per trasformare questa piattaforma in un successo di pubblico.
E parlando di giochi, Oculus non poteva presentare il Rift senza fare vedere a tutto il mondo con cosa si potrà usare. Sono molti gli sviluppatori al lavoro su titoli che vedremo nei prossimi mesi, da Square Enix a Harmonix, passando per Ready at Dawn e Sanzaru, e la conferenza è stata l'occasione per presentare, o ripresentare, alcuni di questi.
Ancora una volta il più interessante è stato Eve Valkyrie dei CCP, a dimostrazione che Rift sembra nato per gestire simulazioni spaziali di questo tipo. Una considerazione meno banale di quanto uno possa pensare visto alcuni degli altri titoli mostrati hanno sollevato alcune perplessità. Per esempio Edge of Nowhere, sviluppato in esclusiva per il Rift da Insomniac Games, è un'avventura tra i ghiacci alla ricerca di una spedizione misteriosamente scomparsa.
Particolarità del gioco è che la visuale è in terza persona, scelta decisamente strana per un visore per la realtà virtuale. Stessa considerazione si può fare per Chronos, avventura fantasy di Gunfire Games, una nuova software house quasi interamente fatta da ex dipendenti di Vigil Games, i creatori di Darksiders. Entrambi molto belli da vedere, ma la sensazione iniziale è che siano più adatti a un TV che al Rift. Maggiori informazioni a riguardo nei prossimi giorni, dopo che li avremo provati a Los Angeles.
Detto tutto questo, alcune perplessità restano. Tra le molte cose annunciate e presentate non c'erano due importantissimi dettagli: la data di lancio (si sa solo un generico Q1 2016) e il prezzo. Ancora non si conosce bene nemmeno l'hardware necessario per far girare i giochi del Rift, e ci sono tutti una serie di dubbi sull'aspetto pratico del visore: dalla stanchezza della vista a quanto bene funzionerà per le persone con gli occhiali (e con le varie montature che ci sono oggi sul mercato), da come si giocherà (seduti? In piedi?) a eventuali problemi fisici ancora non previsti.
Ma tutto questo è il futuro e abbiamo molti mesi per scoprire i dettagli mancanti e per decidere se siamo pronti per la rivoluzione che Oculus sta cercando di portare nelle case di tutto il mondo. A giudicare da quanto visto qui, siamo sulla buona strada.