Table Top Tanks - review
Carri armati e realtà aumentata si scontrano su PS Vita!
Il fascino dei carri armati, simboli di un'epoca (si spera) andata, e quello della realtà aumentata che "minaccia" di invadere il mondo dei videogiochi si fondono nell'ultima creazione di Devil's Details, Table Top Tanks per PS Vita.
Non a caso parliamo di "creazione" e non di titolo in senso stretto, perché Table Top Tanks, disponibile a soli €1,99 per il download digitale sul PlayStation Store, si propone come una intrigante raccolta di minigiochi a base di AR. Il risultato di questo mix di modalità e sfide sarà all'altezza delle premesse? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
Il cuore pulsante di Table Top Tanks sono indubbiamente le quindici sfide, che fungono da classica modalità campagna senza tuttavia alcun tipo di progressione né dei protagonisti (i carri) né di una storia, che non esiste affatto. Si procede dunque attraverso una serie di cattura la bandiera, sopravvivenza, supporti aerei e corse a checkpoint slegati tra loro eppur uniti dalla necessità di giocare i primi livelli per sbloccare i successivi, oltre che dalla possibilità di raccogliere i bonus sparsi qua e là per riparare il veicolo o potenziarlo in fase d'attacco con razzi multipli et similia.
Le due ulteriori modalità a disposizione del giocatore sono il multiplayer e l'interessante Creazione, che consente di creare, appunto, i propri livelli e giocarli al volo. Un autentico editor di mappe, con cui decretare l'abilità dell'IA, il numero di vite, la tipologia degli ostacoli divisi tra forme e oggetti anche dinamici, volto alla fruizione immediata da parte dell'utente solitario o in compagnia di altri tre giocatori.
Peccato che la condivisione di questi livelli si limiti al multigiocatore ad hoc, stoppando sul nascere la possibilità di ritrovarsi con una community degna, visto il prezzo del pacchetto, di quella della serie Trials.
"La condivisione dei livelli e il multiplayer si fermano allo step dell'offline cui molti sono inciampati su PS Vita"
Lo stesso multigiocatore, d'altra parte, si ferma allo step dell'offline su cui molti, troppi altri titoli della prima ondata per PS Vita sono inciampati. Riuscire a formare stanze da quattro giocatori, e dunque avere in una stessa località ben quattro possessori di console e gioco, non è esattamente l'impresa più facile da compiere di questi tempi.
Passando ad un'analisi più tecnica del titolo, ma senza scadere in critiche superflue per una produzione dai costi così contenuti (del tipo: comparto grafico da PSP), va detto che spesso e volentieri ci si ritrova con una rilevazione della carte da gioco troppo pignola: poca luce, molta luce, niente luce, card non esattamente nel cerchio indicato per la lettura, fondale non del tutto liscio e piatto... insomma, sono troppe le variabili da tenere in considerazione per una partitina da organizzare in due secondi, e questo potrebbe scoraggiare i casual gamer cui, paradossalmente, sembrava rivolgersi il gioco.
I movimenti alquanto approssimativi dei carri, inoltre, suggeriscono di spaziare soltanto tra le modalità in cui è necessario attaccare i rivali sul campo, anziché lanciarsi in improbabili e troppo imprecise gare tra gli ostacoli in cui potrebbero frustrarsi le belle speranze dei giocatori.
Chiudendo un occhio sulla scarsissima portabilità della realtà aumentata, dobbiamo ricordare che quando questa funziona è anche in grado di dare qualche soddisfazione, un paio di risate per il coinvolgimento di un ambiente familiare all'interno della realtà videoludica (sparare contro la mamma che cucina ha il suo perché) e diverse ore di divertimento spensierato.
Passata l'inevitabile fase di sperimentazione che ogni tecnologia relativamente nuova richiede, comunque, ci aspettiamo che l'AR esca dal limbo dei minigiochi e si integri al meglio nei cosiddetti titoli da tripla-A: fino ad allora dovremo limitarci a promuovere con sufficienze stentate e forse troppo generose, soprattutto in considerazione della spesa richiesta, ogni tentativo di farsi spazio sul mercato dei titoli "arcade".