Red Dead Redemption 2 - Reloaded
Diciotto mesi di sparatorie, fughe a cavallo e campi base spariti.
Red Dead Redemption 2 è stato probabilmente il gioco più atteso dell'ultimo decennio. Rockstar Games è una delle software house più conosciute per la sua capacità di generare incredibili quantitativi di hype quando si tratta di rilasciare uno dei suoi titoli open world. Red Dead Redemption 2, pubblicato nell'ottobre del 2018 non ha fatto eccezione. Salutato anche da noi di Eurogamer.it come il miglior gioco di questa generazione, ha collezionato punteggi stratosferici per quanto riguarda le recensioni di tutti i siti specializzati in giro per il mondo e l'acclamazione praticamente totale da parte i possessori di Xbox One e PlayStation 4. Una trama adulta, una sceneggiatura impeccabile, ma soprattutto una varietà di contenuti e un comparto tecnico da urlo che lo pongono indubbiamente come il miglior videogioco tecnicamente mai realizzato fino ad oggi.
Se sulle doti di questa perla di programmazione costata otto anni di sviluppo e non si sa quante centinaia di milioni di dollari non si può proprio andare a discutere; vale la pena iniziare a fare una prima retrospettiva sui primi diciotto mesi di vita di questo prodotto, non solo per quanto riguarda gli aggiornamenti che hanno riguardato il singleplayer e l'arrivo della versione PC, ma anche come si è evoluto il multiplayer intitolato Red Dead Online. Il tutto corroborato dall'analisi del venduto, dal supporto postvendita e di quali sono le prospettive che per un titolo che ha la stessa potenzialità in termini di longevità di Grand Theft Auto V, anche nell'attraversare le generazioni di console.
Pubblicato il 26 ottobre 2018, il gioco è subito entrato in una fase di patch Intensive rilasciate a distanza quindicinale: gli update 1.03, 1,04, 1.05 hanno compreso essenzialmente tutte fix a meccaniche di gioco, interfaccia e problematiche di prestazioni su entrambe le piattaforme. La lista è praticamente infinita e non ha senso andarla a spulciare nel dettaglio in questa sede. Tutto sommato si è trattato della fisiologica campagna di bugfix che un titolo così complesso dal punto di vista tecnico ed evoluto in quanto a gameplay doveva inevitabilmente comportare.
il primo aggiornamento degno di nota dal punto di vista dei contenuti ha riguardato infatti Red Dead Online nel febbraio del 2019: la modalità online di Red Dead Redemption 2 è infatti rimasta in beta per parecchio tempo e quello del febbraio 2019 è stato il primo aggiornamento degno di nota con l'introduzione della modalità Gun Rush, una variante del più classico Player Unknown Battlegrounds. Fino a 32 giocatori possono sfidarsi in un Last Man Standing all'interno di un'area che diventa sempre più ristretta. Alla fine del mese di febbraio sempre per Red Dead Online sono arrivate altre novità, in particolare nove Daily Challenge, nuovi Showdown event, le gare di pesca, quelle di corsa e soprattutto nuovi Showdown in cui i giocatori competono tra loro per rubare ingenti quantitativi di denaro. Si trattava di Up in Smoke, Spoils of War e Plunder che hanno costituito la base portante delle modalità competitive in questa prima fase di vita del multiplayer di Red Dead Redemption 2.
Sempre per il multiplayer sono arrivate anche nuove armi, nuovi vestiti, e tutta una serie di miglioramenti a sistema di matchmaking e al radar che nelle prime fasi di vita del gioco avevano riscontrato parecchi problemi. Tutti questi contenuti sono stati pubblicati tra Febbraio 2019 e Marzo 2019 con le patch 1.06 e 1.07
Per arrivare un'altra serie di aggiornamenti importanti sia per singleplayer sia per il multi sono dovuti passare due mesi con gli aggiornamenti 1.08 e 1.09 che possiamo considerare sicuramente i più importanti rilasciati nel primo anno di del gioco. Oltre a 400 bugfix tra bilanciamenti e miglioramenti delle meccaniche di gioco online. Ottimi i nuovi contenuti con cinque nuove missioni cooperative denominate Land of Opportunity ma soprattutto altre tre nuove modalità Showdown intitolate rispettivamente Make it Count, Last Stand e Overrun.
Per gli appassionati del gioco d'azzardo questo aggiornamento è stato fondamentale nell'introdurre la possibilità di giocare a poker online con tutti i giocatori di Red Dead Online connessi da ogni parte del mondo e presenti nei vari Saloon del gioco. Sono arrivate anche nuove missioni free roaming, nuovi eventi dinamici e tutta una serie di contest dedicati al tiro agli uccelli, alla pesca e alla raccolta di erbe. Non sono mancati numerosi nuovi contenuti sotto forma di abiti, oggetti, ed equipaggiamenti per i cavalli così come nuove Emoji acquistabili nel negozio.
Interessanti sono stati anche gli interventi relativi alla gestione delle cinematiche HDR alla correzione della brightness in relazione al televisore posseduto. Molto importante è stata anche l'aggiunta dell'Hostility System che ha cambiato in modo radicale il bilanciamento del multiplayer per quanto riguarda i livelli di ostilità che vanno a modificare la visibilità del giocatore su radar e i punti di respawn ogni volta che commette un crimine. Per mitigare la presenza dei numerosi griefer che un gioco sul vecchio west sono quantomeno inevitabili è stata introdotta la diversificazione tra il playstyle offensivo e difensivo anche in questo caso per andare a modificare quelle che sono i bilanciamenti dell'Hostility System di base. Per finire, questo update ha segnato anche il termine del periodo di Beta per Red Dead Online. Confermando la maturità della componente multigiocatore del titolo Rockstar, anche se su questo aspetto c'è qualcosa da ridire come, vedremo più avanti.
Nemmeno il tempo di abituarsi a questa valanga di nuovi contenuti che, una settimana dopo l'uscita del mega aggiornamento 1.09 arrivare è arrivata la patch 1.10. Questa è stata decisamente più contenuta in quanto a dimensioni visto che ha introdotto "solo" tre nuove modalità Showdown ovvero: Sport of King's, Public Enemy, e Head for the Hills insieme ha due modalità free roam come Wild Animal Kiss Challenge e Railroad Baron, così come l'immancabile infornata di nuovi abiti e oggetti disponibili.
L'estate del 2019 è trascorsa in modo piuttosto tranquillo: il primo vero grosso aggiornamento dopo alcuni mesi di silenzio è arrivato nel settembre del 2019 con la patch 1.11 intitolata Frontier Pursuits: un'ulteriore infornata di contenuti in termini di modalità e di gameplay. Rockstar si è concentrata sul rendere il più possibile varia l'esperienza di gioco per i pistoleri coinvolti andando a differenziare gli obiettivi creando tre specializzazioni: Bounty Hunter, Trader e Collector concentrano le loro attività rispettivamente sulla caccia di criminali, sul commercio e sulla ricerca di oggetti rari. A queste specializzazioni sono state associate ovviamente abilità, missioni e oggetti particolari necessari allo svolgimento della professione, soprattutto nuove armi da taglio o da lancio quali bolas e machete. Bella anche la possibilità di scegliere una classe e portarla fino in fondo oppure specializzarsi in tutte e tre ma senza arrivare al top.
Le novità hanno riguardato anche numerose modifiche al gameplay di Red Dead Online con miglioramenti al sistema di controllo del giocatore con movimenti e più rapidi e reattivi. Molto apprezzata è stata anche la capacità di ridisegnare l'aspetto del personaggio senza ripristinare i progressi. Notevoli anche le modifiche apportate alle sparatorie con maggiore resistenza al danno nello stile di gioco difensivo ma anche l'introduzione di nuove carte abilità; nuove sfide quotidiane e sfide quotidiane di ruolo. Sono stati introdotti anche più eventi dinamici che accadono oltre la frontiera, una miriade di nuovi oggetti e molto altro ancora come eventi Free Roam e carte abilità.
I mesi da settembre e ottobre 2019 hanno visto l'arrivo di numerose Taglie Leggendarie al ritmo di una ogni quindici giorni circa fino quasi a Natale, mentre continuava a montare anche l'attesa per quanto riguardava il rilascio della versione PC, arrivata puntualmente il 5 di novembre sugli scaffali dei negozi e a fine mese su Steam. Il 14 novembre è uscita la patch 1.14 che si è concentrata sul risolvere i problemi di gioventù propri della versione Windows introducendo tuttavia delle novità tecniche e di contenuti esclusive della versione per computer.
Tante le novità relative alla parte grafica con supporto del 4K che su PC è semplicemente maestoso a cui si aggiungono effetti dedicati di tessellazione, erba ad altissima qualità e supporto a configurazioni multimonitor. La versione PC per un breve periodo di tempo ha goduto anche di contenuti esclusivi per la campagna in particolare tre missioni New Bounty Hunter, l'introduzione di due Gang Hideouts, due nuove mappe del tesoro, la missione di raccolta erbe To The Ends of the Earth e nuovi trinket. Tanti però anche i problemi: le prime versioni del gioco su PC erano piuttosto instabili, con crash di sistema, freeze a schermo, artefatti e parecchi problemi di connettività in Red Dead Online con disconnessioni improvvise o impossibilità di trovare le lobby. Rockstar Games è corsa ai ripari e nel giro di un paio di mesi la stabilità è migliorata nettamente, rendendo anche quella Windows una build giocabile al pari di quelle console.
Il 26 Novembre il gioco è arrivato anche su Steam mentre il 12 dicembre, con la patch 1.15 Rockstar Games ha pubblicato l'aggiornamento per Red Dead Online Frontier Pursuits Moonshiners: questo ha introdotto una nuova specializzazione, il Moonshiner appunto, esperto in traffico di alcolici illeciti. Questo ha portato all'introduzione di dodici missioni dedicate più un nuovo covo dove sviluppare il proprio commercio. Al solito sono arrivate anche le nuove armi, cavalli ed equipaggiamenti tipici di questa classe. Notevole anche la lista di miglioramenti al gameplay della componente multiplayer. Infine, il 31 dicembre è stata lanciata Stadia, la console di Google e con essa anche Red Dead Redemption 2 come titolo di lancio: sicuramente uno dei più gettonati.
Dalla patch 1.15 in avanti non ci sono state grosse novità se non una pletora di Rank Rewards, sconti, bonus e piccoli aggiornamenti delle modalità showdown, ma nulla di veramente rilevante. Può darsi che il Coronavirus abbia giocato un ruolo in questo netto rallentamento in termini di supporto e nuovi contenuti, ma va anche detto che il gioco aveva già raggiunto un buon livello di maturazione del singleplayer già dopo le tre patch iniziali, mentre la componente multiplayer con gli ultimi mesi del 2019 ha raggiunto un grado di maturazione tecnica e contenutistica veramente elevato rispetto alla beta di lancio che la rende un generatore di longevità veramente notevole, una volta concluso lo story mode.
Il supporto di Rockstar è stato importante e non ci sono motivi di credere che non sarà così anche in futuro per un gioco che ha tutto il potenziale di longevità commerciale di Grand Theft Auto V. Tuttavia, in Red Dead Online non è ancora tutto perfetto e ci sono ancora molti problemi che attendono una soluzione, sotto l'aspetto di bug o errori di game design presenti sin dall'uscita. Inizialmente i contenuti erano pochi, ma l'arrivo delle specializzazioni e delle varie modalità ha cambiato in modo importante le dinamiche del gameplay introducendo una notevole profondità alle azioni del giocatore, in particolare nello sviluppare le quattro classi principali. Sono però rimaste alcune magagne che permangono tutt'oggi a rendere quantomeno difficoltosa l'esperienza di gioco.
Tra i più fastidiosi vale la pena citare una modalità difensiva che non rende completamente immuni agli attacchi degli altri giocatori in PVP (si è sempre vulnerabili alle esplosioni), l'impossibilità di vendere determinati animali di grossa taglia ai vendor e le cavalcature che restano bloccate costringendoci al fast travelling quando preferiremmo non farlo. Altri bug piuttosto spiacevoli riguardano l'impossibilità di giocare le Stranger Missions o entrare nella Moonshine Shack di Maggie Fike per chi abbraccia la specializzazione del venditore di liquori costringendo a frequenti respawn, che non vengono aiutati per niente dai lunghi tempi di caricamento delle versioni console.
I due problemi più pressanti riguardano tuttavia un aspetto economico e pratico di RDO. Il primo concerne il mantenimento delle armi che è cruciale quando ci si confronta nel multiplayer online. Nelle prime fasi, soprattutto se si sta giocando la campagna singleplayer in parallelo al multiplayer il rischio di trovarsi a corto di soldi è piuttosto elevato e quindi può succedere di finire nel bel mezzo di una sparatoria con le armi in rovina senza le risorse per rimetterle in ordine. Il fatto che spesso armi perfettamente funzionanti diventino un rottame nel giro di pochi minuti o che non subiscano obsolescenza anche durante missioni molto lunghe, aggiungono ulteriore perplessità a queste mancanze.
Ma la rogna più pressante riguarda indubbiamente il respawn al campo base: non è ancora stato debellato del tutto il bug che dopo un recall ci fa ritrovare in mezzo a una landa deserta con il campo sparito senza possibilità di rifornirci, portare a termine le missioni e, più in generale, trovare un posto sicuro dopo ore passate a sfuggire ai peggiori desperados. Questo è stato probabilmente il problema che più di ogni altro ha alienato un certo tipo di utenza a Red Dead Online che sarà disposta a tornare solo quando ci sarà la certezza assoluta di poter mettersi in salvo senza brutte sorprese.
Il nostro esercizio di stile di andare a dare un'occhiata alle copie vendute è, per l'appunto, un esercizio di stile fine a sé stesso: è chiaro come un'alba nel deserto del Mojave che questo gioco arriverà senza problemi a oltrepassare i cinquanta milioni di copie vendute sulla scia del suo progenitore in salsa cittadina. Siamo già a quota 31 milioni per Arthur Morgan ma è sicuramente una rilevazione parziale destinata a salire con l'arrivo delle nuove console nei prossimi cinque anni. Nico Bellic guarda dall'alto dei suoi centotrenta milioni di copie con il titolo di gioco più venduto del decennio, ed è molto probabile che Red Dead Redemption 2 arriverà a risultati simili nei prossimi anni.
Alla luce di questo, è lecito pensare che la scelta della piattaforma su cui giocarlo, avendone la possibilità, non porterà chissà a quali differenze in termini di popolazione sul fronte del multiplayer, dando sempre a tutti la possibilità di trovare avversari con cui scorrazzare per le lande di RDR2 e commettere ogni genere di malefatta. Su PC ci si attende chiaramente una community inferiore, aspetto confermato anche dai rilevamenti di Steamcharts che comunque vedono una base giocante decisamente solida da qui all'immediato futuro. Se la componente multiplayer è stata supportata a dovere da Rockstar ma non è ancora matura al 100%, è piuttosto chiaro che al momento va considerata come un valore aggiunto a un singleplayer da 100 ore e passa di divertimento che da solo giustifica ampiamente la spesa da sostenere. Se dovete ancora acquistarlo e avete la fortuna di scegliere su quale piattaforma provarlo, non abbiamo molte remore a consigliarvi il PC per un motivo molto semplice: anche se serve un hardware di tutto rispetto per farlo girare in 4K, la possibilità di usufruirne installando il tutto su un disco a stato solido cambia nettamente la fruizione dell'esperienza di gioco. Su PC inoltre è possibile scaricare parecchie mod per il singleplayer in particolare molti trainer utili a rendersi la vita più facile in gioco, soprattutto per chi intraprende una seconda run.
Come detto, il rovescio della medaglia è rappresentato dai numeri nettamente ridotti della community multiplayer che non potranno mai, nemmeno sul lungo periodo, rivaleggiare con quelli degli ecosistemi console Sony e Microsoft. Se per voi il multiplayer dovrà essere una parte integrante dell'esperienza di gioco, è sicuramente più che opportuno prendere in considerazione le build Xbox One X e PS4 Pro, come confermato dalle prove comparative del Digital Foundry di qualche anno fa che abbiamo integrato in questo articolo. Tra quelle console la versione migliore è quella per Xbox One X in virtù della maggiore potenza di calcolo della midgen di Microsoft, ma quella PS4 Pro la segue a ruota senza troppi rimpianti sul fronte della qualità dell'immagine e del frame rate.
Volendo è possibile giocare a RDR2 anche su Xbox One e PS4 standard ma onestamente provare un'esperienza di questo tipo su un hardware così datato sarebbe come cercare di entrare in un ristorante di lusso con gli stivali da cowboy sporchi di fango. L'impressione è che in molti abbiano rimandato l'acquisto (da qui le "sole" trenta milioni di copie vendute) in attesa di entrare in possesso di una console più performante che permettesse di godere al meglio della sua proficienza tecnica e di tempi di caricamento accettabili.
Se il PC non è nelle vostre corde, aspettare l'arrivo di PS5 e Xbox Series X per vedere Red Dead Redemption 2 in azione in 4K sul cinquanta pollici di casa potrebbe essere un'esperienza che vale bene l'attesa a cui dovrete sottoporvi. Molto sorprendentemente su Amazon è già possibile trovare le pacchettizzate del gioco per tutte le versioni intorno ai trenta euro. Sugli store digitali siamo più o meno sulle stesse cifre e questo onestamente non ce lo aspettavamo a poco più di un anno dalla pubblicazione se pensiamo a quanto tempo è rimasto in full price GTA V.
Poco male, perché un tale gioiello di tecnica e narrazione sarebbe valso ogni centesimo del suo cartellino anche alla cifra di 59 Euro. Abbiamo ancora qualche dubbio sul successo a lungo termine del multiplayer soprattutto se paragonabile a quello di GTA V: il lavoro svolto da Rockstar Games è stato buono soprattutto a livello di contenuti ma ci sono ancora dei problemi importanti da risolvere che una volta eliminati potrebbero fargli fare il definitivo salto di qualità verso quel genere di longevità combinata che ci si attende da un capolavoro di questa portata. Nell'attesa, si può fare tranquillamente affidamento su un singleplayer sontuoso che l'arrivo delle nuove console trasformerà in una meraviglia di grafica e pistolettate: un gioco del genere non dovrebbe mancare nella giocoteca di nessun appassionato degno di questo nome.