Red Dead Redemption
Messico e nuvole...
Come da rigorosa tradizione per il genere è costantemente lasciata all'utente la possibilità di intervenire in prima persona negli eventi (uccidendo ad esempio i banditi e salvando il prigioniero da una morte certa e forse ingiusta), così come nelle mani del fruitore è il ritmo del gioco stesso, che procederà tra side quest e missioni principali al passo deciso unicamente dalle esigenze del player.
Dopo una breve gita tra paesaggi evocativi e location mozzafiato siamo arrivati a Chuparosa, piccolo pueblo in stile messicano contraddistinto da qualche casetta in pietra bianca, una chiassosa cantina e un festoso mercato con tanto di arrotino, fabbro, conciatore di pelli e colorate bancarelle alimentari.
Giusto il tempo di una mano di poker con un gruppo di ubriaconi e perdigiorno e abbiamo deciso di intraprendere una quest, lanciandoci a caccia di un pericoloso ricercato: giunti al rifugio del criminale la sparatoria con la sua gang è stata feroce e viscerale, ed è stato divertente vedere il furfante mentre cercava di svignarsela dalle retrovie ormai consapevole della sua inevitabile sconfitta.
In nome del sadismo più fine a se stesso (ma anche per vedere la performance della nuova versione della tecnologia Euphoria preposta alla gestione di fisica ed animazioni) abbiamo quindi deciso di non catturare il bersaglio da vivo ma di infierire un po' e consegnarlo da morto: è bastato mirare a una caviglia per vedere il brutto ceffo zoppicare in maniera assolutamente realistica, e lo stupore è stato clamoroso nell'accorgersi che una volta colpito anche all'altra gamba il nostro avversario non si è dato per vinto e ha pateticamente cercato di strisciare lontano, sparando alla cieca in un goffo tentativo di salvarsi la pelle.
È comunque fondamentale sottolineare come le scelte morali avranno importanti ripercussioni all'interno dell'universo di Red Dead Redemption: a questo proposito sono state infatti inserite la barra dell'onore (indicativa delle buone azioni compiute dal nostro alter ego) e quella della fama, capaci di influenzare la condotta degli altri personaggi nei confronti del prode Marston. Agite in maniera virtuosa e vedrete ad esempio la legge schierarsi dalla vostra parte in caso di situazioni spinose, comportatevi in modo scellerato ed in un batter d'occhio vi troverete una taglia via via più consistente sulla vostra testa.
Proprio l'idea della condizione di wanted è comunque uno dei cardini fondamentali dell'intera esperienza: scegliendo di adottare deliberatamente una condotta criminale il gioco si farà infatti decisamente più impegnativo (tra tutori della legge che vi spareranno a vista e cacciatori di taglie assoldati per farvi fuori), senza contare che contrariamente alle stelle di GTA IV qui il vostro status rimarrà assolutamente inalterato nel corso del tempo.
L'unico modo di ripulire la vostra fedina penale sarà allora approfittare di circostanze favorevoli per intervenire in difesa di dell'ordine e del bene (dando ad esempio man forte allo sceriffo durante un tentativo di liberazione del suo vice prigioniero in un fortino di ribelli), riscattando così il vostro onore con una sudatissima lettera di perdono.
L'avrete insomma capito: a dispetto della release non proprio imminente, Red Dead Redemption appare già come uno dei titoli più promettenti del maestoso 2010.
Tecnicamente notevolissima, ricca di carattere e di atmosfera e studiata in ogni dettaglio (basti sottolineare che alla fine delle sparatorie di una certa portata potrete vedere gli avvoltoi svolazzare minacciosi sopra al campo di battaglia, pronti per un macabro banchetto!), la produzione Rockstar San Diego sembra avere tutte le carte in regola per diventare una pietra miliare nel panorama dei free roaming: non resta che incrociare le dita e dare una lucidatina alla pistola nell'attesa di questo must buy assicurato.
Red Dead Redemption uscirà per PlayStation 3 e Xbox 360 il 30 aprile 2010.