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Red Faction: Armageddon

L’apocalisse cooperativa è su Marte!

Le abilità classiche sono quelle che permettono di arrecare più danni ai nemici o migliorano le capacità difensive del giocatore o di chi gli sta intorno: la vera differenza è fatta da una skill particolare che tutti i giocatori probabilmente sceglieranno di coltivare, ovvero quella di riparazione, anche se solo uno di essi potrà effettivamente usarla durante lo scontro.

Si tratta della possibilità di ricostruire o consolidare strutture abbattute durante gli assalti precedenti per riuscire a sfruttare la massima copertura possibile ottenibile da un riparo. Non solo: in certe zone completamente devastate è possibile riedificare da zero barricate di fortuna per avere un minimo di protezione e non rimanere allo scoperto a respingere attacchi che possono arrivare a 360°.

Questo mette molto bene in evidenza anche le differenze in termini di puro gameplay tra Armageddon e gli altri titoli simili dove il giocatore si limita ad abbattere tutto ciò che il gioco gli scaglia contro. Nel nostro caso alcuni alieni sono esclusivamente programmati per abbattere le protezioni, obbligando la squadra, in base alle armi di cui dispone, a prioritizzare alla svelta i bersagli.

La cooperazione è essenziale per spuntarla: le belve più ostiche devono essere affrontate aiutandosi a vicenda.
Ah, il gusto della carneficina indiscriminata...

A proposito di bersagli, scordatevi la solita massa informe di belve che puntano su di voi senza un minimo di coordinazione con il solo intento di trasformarvi nel piatto di portata principale per una grigliata.

I nemici sono molto vari per resistenza, capacità offensive e difensive, e soprattutto velocità di spostamento e scelta dei bersagli: come detto poco fa, molti sono pensati per abbattere le vostre difese, mentre altri svolgono un compito intermedio a seconda di chi o cosa si trovano di fronte attaccando un difensore o una protezione.

La loro rapidità li rende un ottimo spreco di munizioni per i tiratori meno abili e questo giustifica il loro numero. Pochi ma terribilmente buoni sono quelli che lavorano dalla distanza e obbligano la squadra ad occuparsene alla svelta visto che non ci si può permettere di restare in copertura senza sapere cosa succede fuori dal perimetro della nostra linea difensiva.

Già nella modalità "normale" gli spunti di riflessione per un gameplay piuttosto impegnativo non mancano: molto intelligentemente i Volition hanno preparato anche alcune varianti del multiplayer cooperativo in salsa Orda, che non mancheranno di suscitare l'interesse degli hardcore gamer.

Le modalità Infestation è fondamentalmente una gara a chi arriva più lontano con la consapevolezza che presto o tardi si verrà comunque sopraffatti.

I più sani di mente potranno affrontarla di giorno mentre chi vuole veramente rischiare le coronarie potrà scegliere la variante Dark: mappe completamente buie muniti solo di una torcia che aumenta di potenza se si rimane vicini ai propri commilitoni.

Un filmato di gameplay della modalità Infestation di notte.

In conclusione, le sensazioni che si ricavano dal multiplayer di Red Faction Armageddon sono positive, anche se l'assenza di qualsiasi genere di multiplayer competitivo farà storcere il naso a tutti gli orfani di Guerrilla. Per il resto, il divertimento offerto da questa modalità cooperativa pare proprio essere in grado di risvegliare le attenzioni dei fan del marchio Red Faction e anche qualche aspirante marziano alle prime armi.

L'ultima parola spetta comunque al singleplayer: sarà la sua qualità a fare da traino per la (ri)nascita di un'eventuale community che riporti ai fasti di un tempo il brand Red Faction. Ma per quello dovremo aspettare la recensione definitiva.

Red Faction: Armageddon è previsto per il 2 giugno per PC, Xbox 360 e PlayStation 3..