Red Faction: Armageddon
Le impressioni dal Gamers Day di New York.
Le analogie comunque si fermano qui: oscuro, claustrofobico e ricco di suspance il titolo di Electronic Arts, quanto frenetico, esagerato e spettacolare è il secondo. Questo perché là dove Isaac Clarke si deve piegare alle comuni leggi della fisica, qui grazie a un inventario di armi decisamente distruttivo, potremo piegare i livelli alle nostre volontà.
Tra fucili al plasma, pistole magnetiche, lancia granate e altro ancora, saranno davvero pochi gli elementi degli scenari che non potremo piegare alle nostre volontà. Questo, grazie alle funzionalità del Geo-Mod 2.0, un motore grafico la cui potenza ha lasciato favorevolmente impressionati quasi tutti i partecipanti al Gamer's Day.
Della serie: ci sono quattro cultisti che ci sparano da un edificio e noi facciamo fatica ad abbatterli uno a uno col nostro fido mitragliatore? Niente paura, basta estrarre un mini-generatore di buchi neri e sparare un colpo verso le fondamenta dell'edificio per vederlo collassare su se stesso travolgendo i suoi occupanti.
Questa esagerata capacità distruttiva comporta dei pro e dei contro. Il primo, come detto, è la possibilità di dare sfogo alla propria fantasia per uscire da alcune situazioni intricate, cosa senz'altro positiva in un mondo dove accade di essere obbligati a scelte ben precise da parte degli sviluppatori. La seconda, però, è che troppo spesso si finisce per preferire la soluzione estrema e spettacolare a quella magari un po' più ragionata.
Della serie, perché sprecare tempo e con arco e frecce se ho in mano un'atomica? Interpellati in proposito, gli sviluppatori garantiscono che superata l'euforia iniziale il gioco ci porterà a usare le armi più classiche preferendo conservare quelle "speciali" solo per le occasioni "speciali" (leggasi, i boss di fine livello). Va però detto che stano a quanto visto nei 4 livelli giocati, non si corre mai il rischio di restare a corto di munizioni. Ai posteri, dunque, l'ardua sentenza...
Un'altra conseguenza dell'arsenale a nostra disposizione è che avremo sempre la possibilità di ricostruire ciò che si è appena distrutto grazie a un apposito raggio. Questo perché troppo alto è il rischio di abbattere quegli elementi dello scenario che ci consentirebbero di arrivare alla fine del livello.
Ovvero: abbiamo distrutto quella rampa di scale grazie alla quale giungere al nostro prossimo obiettivo? Niente paura, possiamo ricostruirla. Questa "arma" però è anche utile contro i nemici: i cattivoni ci abbattono una copertura con un colpo di lanciarazzi? E noi la ricostruiamo in pochi istanti per trovare nuovamente riparo.
Questa continua operazione di distruzione e ricostruzione caratterizzerà tutto il gioco, e anzi sarà incoraggiata dai Volition grazie al fatto che ogni cosa che raderemo al suolo genererà dei detriti che potremo raccogliere incrementando i Salvage Point (detriti).