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Red Faction: Battlegrounds

Uno spin-off di cui avremmo fatto a meno...

Negli ultimi anni sta capitando ormai con frequenza sempre maggiore che alcuni sviluppatori in procinto di lanciare sul mercato un potenziale "tripla A", decidano di riscaldare l'attesa con degli spin-off per PSN o XBLA più o meno validi. Alla luce della discutibile qualità di questo genere di produzioni verrebbe da chiedersi se una tale strategia di marketing non rischi di rivelarsi controproducente (qualcuno ha detto Dead Space Ignition?) ma la speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire.

Il giorno in cui mi sono ritrovato davanti alla mia PS3 con gli occhi rivolti alla schermata principale di Red Faction: Battlegrounds continuavo infatti a ripetermi "Questa volta me la sento buona", ma questa sorta di training autogeno in chiave videoludica non è purtroppo servito più di tanto... e il motivo l'avrete senz'altro già intuito: sì, siamo di fronte all'ennesima commercialata.

Il titolo condivide infatti ben poco con i capitoli principali del brand, sia sotto il profilo puramente qualitativo, ma anche per ciò che concerne la struttura e il concept di base. Battlegrounds non è infatti un classico action/TPS, bensì una sorta di sparatutto/racing con visuale isometrica in cui, prendendo il controllo di diverse tipologie di veicoli, si è chiamati a intraprendere combattimenti all'ultimo sangue in arene circoscritte.

Le arene sono disseminate di esplosivi con cui scatenare spaventose reazioni a catena.

È divertente? Sì, per i primi 10 minuti. È appagante? In parte sì, sempre che si ami il genere. Vale 800 MP/6,99 euro? Purtroppo no.

Anche nel caso in cui foste dei veri e propri irriducibili del franchise di Red Faction, avrete infatti serie difficoltà a non riconoscere gli evidenti limiti del prodotto, che derivano non solo da un concept ormai quasi preistorico ma anche da un gameplay fin troppo semplice e banale per suscitare l'interesse di chi, ormai da anni, ha a che fare con produzioni strutturalmente molto più complesse, anche su XBLA e PSN.

L'unico elemento che potrebbe in qualche modo stuzzicare l'interesse di chi stesse aspettando ansiosamente la release di Red Faction: Armageddon è infatti legato alla possibilità di sbloccare degli extra in quest'ultimo (mappe, veicoli e oggetti vari) attraverso la progressione in Battlegrounds. Ovviamente starà a voi stabilire se questo sia sufficiente o meno per giustificare l'esistenza di Battlegrounds ma, se volete il parere del sottoscritto, la risposta è purtroppo negativa.

Il prodotto non è infatti solo povero di qualità ma anche di contenuti. L'unica modalità singleplayer è infatti una raccolta di 16 missioni di allenamento volte a permettere ai giocatori di familiarizzare con le meccaniche di gioco (e soprattutto di attacco), mentre il resto dell'esperienza è votata esclusivamente al multiplayer, aperto ad un massimo di 4 giocatori sia in locale che online, con la possibilità di lanciarsi online anche con uno o due amici materialmente presenti davanti alla vostra console.

Le mappe, seppur varie e stilisticamente diverse, non determinano grandi cambiamenti nelle dinamiche di gioco.

Il comparto online propone esattamente ciò che ci saremmo aspettati alla vigilia della release del prodotto, ovvero una tradizionalissima serie di modalità composta da deathmatch, deathmatch a squadre, dominio, dominio a squadre, cattura la bandiera e bandiera contesa. Nulla di nuovo dunque, se non piccole variazioni come bandiera contesa, in cui si è chiamati a raccogliere e trasportare più bandiere verso particolari punti della mappa.

Al di là di questo l'esperienza di gioco vera e propria sarebbe anche gradevole se non fosse che, anche sotto il profilo del gameplay, il titolo mostra evidenti limiti. A prescindere dalla modalità scelta, le meccaniche di gioco non garantiscono infatti particolari soddisfazioni, rivelandosi spesso fin troppo legnose per assicurare un buon coinvolgimento nella modalità proposta.

Nonostante le differenti tipologie di veicoli, che vanno dai rapidi ATV ai più pesanti e potenti carri medi e agli immancabili Walker, l'esperienza risulta infatti poco varia oltre che incapace di garantire quei costanti stimoli che sarebbe necessari per far fronte ad un concept tutt'altro che originale o innovativo.

In questo senso l'approssimativo sistema di progressione, con gradi annessi, riesce in parte a risollevare la situazione, senza però assicurargli quel salto di qualità che in molti, me compreso, si sarebbero aspettati.

I primi 15 minuti di Red Faction: Battlegrounds.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, Red Faction: Battlegrounds si dimostra dunque un titolo fondamentalmente mediocre che, trascorsi i primi 10-20 minuti, susciterà una graduale ma costante perdita d'interesse da parte di appassionati e non. A meno che non siate dei veri e propri irriducibili del franchise, e vogliate conquistare ad ogni costo gli elementi sbloccabili che offre in vista di Armageddon, il mio consiglio è quindi quello di rivolgere la vostra attenzione altrove. Di certo non ve ne pentirete.

4 / 10
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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