Red Notice Recensione: Un'allerta Interpol contro Dwayne
Caccia ai ladri, a spasso per il mondo.
Tutto ha avuto origine tanto tanto tempo fa, quando Antonio era innamorato di Cleopatra, storia come si sa finita malissimo. Ma quando le cose ancora andavano bene, Antonio aveva fatto dono alla sua regina di tre uova d'oro incrostate di gioielli, disperse poi nel corso dei secoli.
Come è noto, però, i collezionisti hanno cultura e memoria storica eccezionali e così dopo tanti anni questa è la situazione: un uovo è di proprietà del museo di Castel Sant'Angelo a Roma; uno è finito nel caveau del solito boss russo, detto "Sottovoce", e uno non si sa dove si trovi.
Intorno a queste uova si muove la trama del film Red Notice, distribuito da Netflix, scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber, che aveva già lavorato con Dwayne Johnson in Central Intelligence e Skyscraper.
Nel film troviamo Dwayne Johnson, impeccabile profiler dell'FBI, Ryan Reynolds, ladro di qualunque cosa sia preziosa e imprendibile, e Gal Gadot che gli fa concorrenza contendendogli il titolo di Ladro N.1. I tre finiscono coinvolti nella ricerca delle uova: Dwayne per acchiappare Ryan, Ryan per acchiappare l'uovo, Gal per far fare il lavoro sporco ai due e poi prenderseli alla fine tutti e tre.
La trama si sviluppa lungo una serie di trappole in cui a turno tutti cadono, convinti sempre di stare facendo il loro gioco, mentre sono pedine di altri. Dwayne viene incastrato e contro di lui l'Interpol emette un "Red Notice", mandato indirizzato ai criminali most wanted. Comincia così una fuga in cui tutti inseguono tutti, Dwayne per ripulire la sua reputazione e catturare i ladri, e Ryan e Gal per impossessarsi di tutte e tre le uova, il che darà luogo ad alleanze interessate e instabili, passando da gelide prigioni russe a umide giungle argentine, da Roma alla Sardegna.
Dwayne Johnson recita un personaggio rodato, facendo leva sulla sua simpatia e confidando nello zoccolo duro dei suoi numerosi fan. Come già in Jungle Cruise non resta a torso nudo (se non per un attimo in controluce) e crediamo sia una scelta voluta in direzione di ruoli più da commedia e meno fisici.
Ryan Reynolds è un attore che con grande forza d'animo e autoironia ha saputo ricrearsi una carriera, che ha toccato il suo vertice con Deadpool e che qui riprende una delle sue tipologie di personaggio più frequenti, l'ingenuo (finto o vero), in fondo buonissimo e che nasconde le sue reali capacità sotto una cortina di estenuanti chiacchiere. Gal Gadot è bellissima e atletica ma non lascia il segno. L'indefettibile poliziotta che non si stanca di braccarli è Ritu Arya, che ricordiamo in The Umbrella Academy. È però un personaggio totalmente "figurina". E c'è anche una comparsata divertente di Ed Sheeran.
Red Notice è una classica commedia d'azione per famiglia riunita sul divano, con o senza popcorn per non fare briciole, costruita a tavolino, riproponendo l'abbinata Dwayne Johnson/Ryan Reynolds, rodata dalla serie Hobbs & Shaw, e aggiungendo una Gal Gadot alla sua prima comparsata non da super-eroina. Ciononostante è capace di dargliele di brutto a un omone come Dwayne ed è sempre un passo avanti quanto ad astuzia.
Abbiamo il solito giro per varie città del mondo, con un po' di colore locale (una corrida con toro in CG, le piramidi egiziane), oggetti da recuperare superando ostacoli ogni volta maggiori, aggeggi tecnologici e vecchie armi tradizionali, ricconi, belle donne, feste e un tango. Un po' Bond, un po' Mission Impossible, un po' Indiana Jones (ci sono pure i nazi e Ryan fischietta il tema musicale), Red Notice alterna azione a siparietti comici che mirano a far sorridere e non di più.
Purtroppo, tutto viene sprecato con una storia già vista in mille altre varianti, dove ogni "colpo di scena" è largamente prevedibile, ogni doppio o triplo gioco intuibile e anche i siparietti fra Dwyane e Ryan, legati da un'interessata bromance, sono scontatissimi.
Ogni tanto qualche sorrisetto lo strappano ma la parte avventurosa è così costruita a tavolino da essere fastidiosa, per niente appassionante, e il risultato finale non giustifica le citazioni/scopiazzature. Il finale promette un sequel, chissà. Al momento sembra solo uno spreco di tre indubbie star del cinema d'evasione. Nel corso della narrazione ci viene detto che "non importa quello che fai ma quello che sembra tu abbia fatto". Vale un po' per il risultato finale del film.