Red Steel 2

Il combattimento sarà quindi incessante e l'azione indimenticabile e gustosamente originale nella sua sincopata alternanza di possibilità d'offesa (lo switch tra katana e pistole è letteralmente questione di attimi, a tutto vantaggio del divertimento e della spettacolarità dei duelli). Senza contare poi il godurioso senso di progressione e di crescita delle abilità del vostro silente alter ego, destinato a tramutarsi con il passare delle ore in un inarrestabile angelo della morte capace di uccidere con coreografie sempre più esagerate e teatrali.

A coronare nel migliore dei modi un'offerta già ampiamente vincente interviene inoltre anche il sontuoso comparto tecnico, capace di spremere come rarissime volte si è visto fare il piccolo Wii. Con i suoi 60 frame al secondo, il cel shading brillante e denso di stile e l'encomiabile pulizia visiva, Red Steel 2 incarna infatti uno di quei rari casi in cui la console N riesce a "far dire wow" (cit. Ciuffone-Iwata), senza avere proprio nulla da invidiare alle blasonate concorrenti HD.

Abbiamo trovato il gioco perfetto? Certamente no, anzi. La fatica di Ubisoft Paris presenta infatti una serie di difetti pure piuttosto evidenti, specialmente per quanto concerne il puro game design: l'esplorazione è presente ma sterile e poco invitante in virtù della conformazione anni '90 dei livelli (poco più che una successione di stanze più o meno popolate di nemici), la cornice a livello di trama e di interazioni risulta piuttosto desolata ed è del tutto assente quel carattere di grandezza tout court tipico dei grandi FPS di oggi.

Mancanze gravi? Forse in senso assoluto, ma pesantemente ridimensionate nello specifico. Perché vi posso assicurare che quando vi troverete soli contro 5 nemici e farete tutti a fette in un trionfo di spadate e finisher da B-movie asiatico (purtroppo senza sangue ma non senza un'aggressività assolutamente esplicita), ve ne fregherete allegramente di questo e quello.