Skip to main content

RedOut: Lightspeed Edition - recensione

Il racing a gravità zero italiano sbarca su PS4 e Xbox One in un pacchetto arricchito.

A poco più di un anno di distanza dal suo debutto su PC, il racing futuristico a zero-G RedOut, sviluppato dal team italiano 34BigThings, arriva finalmente su console (al momento solo PS4 e Xbox One, ma è in cantiere anche un porting per Switch) nella versione arricchita RedOut: Lightspeed Edition, disponibile per la prima volta anche in edizione fisica.

Quello appena trascorso è stato un anno decisamente importante per questo tipo di produzioni: abbiamo avuto infatti titoli come Fast RMX su Switch, Formula Fusion su PC, WipEout Omega Collection su PS4, ed infine RedOut, uscito a luglio 2016 su PC, ed arrivato finalmente anche su console. I nostalgici di franchise come F-Zero, WipEout ed Extreme-G avranno di che deliziarsi quindi su PC e console current-gen durante questi mesi.

Nella nostra recensione di RedOut per PCavevamo tessuto le lodi di questo racing game futuristico che, seppur ispirato ai mostri sacri del genere come F-Zero e WipEout, proponeva un suo stile unico, un feeling di guida che trovava la sua zona di comfort prendendo spunti da entrambi ma riuscendo a proporre una sua dimensione per certi versi unica.

Sin dal rilascio su PC, 34BigThings ha rilasciato diversi DLC per la versione PC, contenuti aggiuntivi nella forma di tracciati, astronavi ed altro, che ora ritroviamo inclusi nella versione Lightspeed per console, che si propone dunque come un'edizione definitiva, beneficiando anche di tutto il processo di rifinitura operato dal lancio. Su PC avevamo avuto tempo fa un grosso aggiornamento che riprogrammava totalmente effetti d'illuminazione e texture migliorando anche le prestazioni, aggiornamento talmente corposo (includeva anche skin e vari add-on) da meritare il suffisso di 'Enhanced Edition'.

Guarda su YouTube

Ma cosa contiene in più quindi RedOut: Lightspeed Edition rispetto alla versione base per PC? Innanzitutto arriva la modalità split-screen a due giocatori con cui si potranno sfidare gli amici in locale senza bisogno di andare online, aggiunta in corso d'opera anche su PC. Per quanto riguarda i contenuti, questa edizione contiene i DLC Europa, Neptune e Vertex. Questi portano il numero dei tracciati fino a 35, le astronavi a 25 modelli diversi, per cimentarsi in un totale di oltre 100 eventi. Per quanto riguarda il numero di giocatori online, questo è stato impostato a 6, risultando quindi dimezzato rispetto ai 12 giocatori che possono gareggiare online nella versione PC, un limite probabilmente dettato dalla ridotta capacità di calcolo della CPU Jaguar delle console.

Per il resto, l'esperienza di gioco della versione console è perfettamente identica (o quasi) rispetto a quella ottenibile sull'ormai collaudata versione PC. Le versioni per Xbox One e PS4 base vedono un'ovvia riduzione delle impostazioni grafiche per garantire un frame-rate target di 60fps (non proprio inchiodato sulle console base come avviene invece su Pro), ma chi vorrà ottenere di più sarà lieto del fatto che gli sviluppatori hanno offerto sin da subito il supporto a PS4 Pro, ed in futuro arriverà anche quello a Xbox One X. La console premium di Sony fa infatti girare il titolo a 4K tramite checkerboard rendering a 60fps bloccati, con la maggior parte (ma non tutte) le impostazioni grafiche equivalenti al valore "Epic" della versione PC. Per quanto riguarda la X, Di Donato ha manifestato l'intenzione di raggiungere il 4K nativo a 60fps e impostazioni "Epic", anche se la versione per la prossima ventura console Microsoft è ancora in fase di sviluppo.

I tracciati sono lunghi, veloci e adrenalinici. Il livello di dettaglio risulta buono su PS4 base.

Passando al gameplay, Redout offre numerosi tipi di corse, che si differenziano per variabili e possibilità o meno di respawn (quando esauriremo la barra dell'energia o finiremo fuori pista si ripartirà ricaricati al prezzo di qualche secondo). Si va dalla gara classica, a quella Pura (senza l'ausilio di Power-up), passando poi per le prove a tempo, per le gare di Eliminazione (chi arriva ultimo a fine giro viene estromesso) e le corse a Velocità (in cui mantenendo una certa velocità media guadagneremo secondi), fino ad arrivare alla spietata Sopravvivenza e all'Arena (niente respawn, vince chi rimane vivo o arriva per primo al traguardo). In totale sono sette tipi di eventi, che ci verranno proposti a ruota durante la modalità carriera o affrontabili in gara singola e in multiplayer online.

Come sempre, per avanzare in un torneo dovremo ottenere almeno una medaglia di bronzo, ma converrà sempre ottenere il primo posto per ricevere più denaro possibile da investire in potenziamenti allo scafo, al motore, e per montare potenziamenti attivi e passivi.

In RedOut quel che conta è correre alla massima velocità urtando il meno possibile le barriere del tracciato. La salute dello scafo subisce danni a ogni colpo, ma non si rigenera tramite apposite postazioni energetiche sul tracciato come avveniva in WipEout. Il processo di rigenerazione avverrà infatti in maniera automatica quando non subiremo danni per un certo lasso di tempo continuato. Niente armi dunque, caratteristica che accomuna il gameplay più a F-Zero piuttosto che a WipEout. Oltre alla barra della salute abbiamo nell'HUD una barra dell'energia che si va riempiendo man mano che si corre e che potrà essere scaricata, una volta riempita, in un potente turbo boost per vertiginose accelerazioni.

Ecco una variante del tracciato Alaska, uno dei 35 tracciati disponibili in questa versione arricchita di RedOut.

Al lancio su PC, RedOut aveva sorpreso molti giocatori (anche veterani del genere) per la sua estrema curva di difficoltà. Vincere le prime gare era quasi impossibile senza fare giri perfetti e senza scegliere l'astronave più adatta al tracciato, ed era quasi sempre necessario ricorrere ai potenziamenti per ottenere piazzamenti dignitosi. Gli sviluppatori nel corso del tempo hanno leggermente abbassato questa curva di difficoltà e ancor di più su console, dove il pubblico è sicuramente più ampio e hanno voluto rendere il titolo più accessibile, ma comunque il gioco rimane tosto e offre un livello di sfida molto buono.

La grafica è veramente di prim'ordine: basso numero di poligoni ma ad alto impatto grazie a una miriade di effetti post-processing e shader di qualità. La varietà di tracciati è estremamente buona, grazie anche all'inclusione dei pacchetti aggiuntivi. La colonna sonora non presenta grandi firme, essendo prodotta da un giovane artista interno al team, ma si adatta benissimo al gioco e si fonde armoniosamente con le adrenaliniche emozioni che le folle corse a oltre 1000km/h sapranno regalarci.

Concludendo, RedOut: Lithtspeed Edition è indubbiamente una versione definitiva e arricchita del già ottimo gioco che abbiamo assaporato su PC. La versione console risulta più accessibile e si fregia di importanti feature per la piattaforma come il multiplayer locale split-screen (che però comporta dei cali di frame-rate su PS4 base), e di tutti i contenuti e delle patch migliorative rilasciati su PC fino ad ora.

Alla fine di ogni gara otterremo ricompense in denaro in base al piazzamento, denaro da spendere in garage per potenziare le astronavi.

Certamente il gioco risulta depotenziato rispetto all'esperienza ottenibile su PC di fascia medio-alta (soprattutto per quanto riguarda il numero di giocatori online), ma il supporto a PS4 Pro e quello imminente a Xbox One X permetteranno anche ai giocatori console di ottenere un'esperienza visiva premium simile a quella dei PC di fascia alta. L'edizione Lightspeed arriva anche in versione fisica ed al prezzo budget di €39,99 si pone come un must-buy per gli amanti dei racing a Zero-G, ma anche adatto a tutti gli amanti dei titoli di corsa in genere.

9 / 10