Remember Me - preview
Il ricordo è un'ombra che non si può vendere... o sì?
I ricordi sono qualcosa di curioso, sono soggettivi, labili, sfuggenti, eppure spesso sono tutto ciò che abbiamo del nostro passato. Certo, ci sono le foto, ci sono i filmati, ci sono le canzoni, ma sono tutti artifici che l'uomo ha creato per cercare di tenere viva la memoria di qualcosa.
I ricordi sono anche tremendamente soggettivi. Spesso non ricordiamo le cose per quello che sono (e quando le serate sono particolarmente impegnative, non le ricordiamo affatto) ma per come vorremmo che fossero, in meglio o in peggio.
Per questo possono trasformarsi in una pericolosa prigione in cui rinchiudersi volontariamente, per venire cullati da un passato idealizzato che immaginiamo tranquillo e sereno, sfuggendo alle paure e alle incertezze del futuro. Per non parlare dei brutti ricordi, così brutti che si trasformano in traumi, dolorose catene che ci impediscono di andare avanti e vivere la vita che vorremmo.
I ricordi sono un'arma molto potente.
E se nel futuro qualcuno trovasse il grilletto di questa arma?
Queste sono le premesse di Remember Me, nuovo titolo Capcom presentato durante la Gamescom 2012 di Colonia, un gioco che per molti è apparso all'improvviso, come una gradita sorpresa, ma, ironia della sorte, se vi è del tutto nuovo è solo un problema di memoria.
"Se Philip K. Dick fosse un game designer di oggi, che gioco farebbe?"
Proprio alla Gamescom dello scorso anno infatti, fece capolino un titolo chiamato Adrift, di cui vennero presentati solo alcuni interessanti concept palesemente ispirati a Blade Runner e all'estetica cyberpunk, che mostravano una Parigi illuminata solo dai freddi neon delle insegne dove mancava solo la musica di Vangelis in sottofondo.
Quella Parigi è diventata la Neo Paris del 2084 e Adrift è diventato Remember Me, un gioco che risponde perfettamente alla domanda "Se Philip K. Dick fosse un game designer di oggi, che gioco farebbe?".
Tutto ruota intorno alle nostre memorie e la loro soggettività, al fatto che ognuno di noi vede le cose allo stesso modo ma le ricorda diversamente. Ma cosa accadrebbe se ci fosse modo di digitalizzare i ricordi e trasmetterli nelle nostre menti? Se avessimo un chip di memoria che li immagazzina come le immagini di una fotocamera digitale?
Questo qualcuno è la Memoreyes, una multinazionale che controlla gli apparecchi piantati nei cervelli di tutta l'umanità, e che può quindi giocare con i ricordi come un bambino farebbe con il Lego, modificandoli, vendendoli e cancellandoli in base ai propri interessi.
Nilin, la protagonista, è un perfetto ingranaggio di questo meccanismo, è una "Memory Hunter", un individuo addestrato al combattimento e alla sopravvivenza, ma soprattutto a rubare e modificare i ricordi per conto della Memoreyes. Ma cosa succede quando una mattina si sveglia, i ricordi completamente cancellati, e tutte le forze di sicurezza di Parigi sono sulle sue tracce?
Succede che Nilin è costretta a passare dall'altra parte della barricata e unirsi agli "Erroristi", un gruppo sovversivo (non può mai mancare quando appare sulla scena una multinazionale cattiva) che cerca di contrastare la Memoreyes con i suoi stessi metodi, alterando le memorie e modificando il passato delle persone.
"Nilin è una "Memory Hunter", un individuo addestrato al combattimento e alla sopravvivenza, ma soprattutto a rubare e modificare i ricordi"
Nilin dovrà dunque lottare per la propria vita, cercando di capire chi le ha rubato i ricordi e perché, cercando al tempo stesso di fuggire e, possibilmente, smantellare l'organizzazione di cui faceva parte utilizzando le proprie abilità di Memory Hunter, sullo sfondo di una Parigi molto diversa da quella che vediamo nelle cartoline.
Con queste premesse sarebbe lecito aspettarsi un titolo fortemente improntato sull'investigazione, ma da quel che si è potuto vedere durante la presentazione della Gamescom, Remember Me sarà un gioco molto action.
Nilin è una macchina in grado di uccidere, arrampicarsi e cancellare la memoria in un lampo. Una sorta di Lara Croft del futuro con poteri speciali. E non è un caso se per certi versi il gameplay in terza persona di Remember Me ricorda quello della formosa archeologa.
Gran parte dei combattimenti saranno corpo a corpo e sfrutteranno le doti acrobatiche di Nilin, sottolineando i colpi più duri con un ralenty molto cinematografico, preso direttamente da Matrix (d'altronde, quando ci si ispira al cyberpunk, perché non prendere qualcosa da tutti?).
Inoltre, grazie alla classica "ruota della abilità" potremo accedere ai nostri poteri speciali, tra cui quello per sovraccaricare il chip di una persona, uccidendola, come dimostrato dalla morte di un malcapitato pilota di elicotteri nel trailer del gioco.
Non è finita qui però. Ciò che rende Remember Me qualcosa di più di un semplice action con forti influenze dai romanzi di Gibson, è la peculiare abilità di Nilin di poter "remixare" i ricordi altrui, modificando di conseguenza il ricordo e le azioni degli individui.
"Da quel che si è potuto vedere durante la presentazione della Gamescom, Remember Me sarà un gioco molto action"
Rubando la memoria dei personaggi possiamo capire come continuare le nostre missioni, dove trovare una persona che dobbiamo incontrare, o peggio ancora possiamo spingere queste persone a fare ciò che vogliamo.
Un esempio di questo enorme potere è stato dato proprio durante la presentazione, quando Nilin si è intrufolata nelle memorie di un certo Forlan modificando il ricordo di una discussione con una donna, spostando gli oggetti in modo da fargli credere di averla uccisa.
Il ricordo dell'omicidio e il senso di rimorso erano così forti per l'ignaro Forlan, che il poveretto si è tolto la vita permettendo a Nilin di continuare la propria missione.
È sempre bello trovarsi di fronte a idee nuove, soprattutto quando sembrano così interessanti come nel caso di Remember Me. Il tema della memoria, l'ambientazione cyberpunk, una storia intrigante, sono le premesse ideali per arrivare a maggio aspettandosi un titolo interessante.
Gli sviluppatori, Dontnod Entertainment, dovranno però essere molto bravi ad alternare il ritmo dell'action con quello dell'investigazione, variando le missioni in modo che il tutto non diventi ben presto una noiosa ripetizione di compiti sempre uguali.
Ma siamo sicuri che Capcom ci tenga particolarmente a far diventare Remember Me un titolo di cui ricordarsi a lungo.