Remothered: Broken Porcelain - prova
Nell'hotel nessuno potrà sentirvi urlare.
Quello di Remothered è il nome di uno dei progetti di maggiore importanza partoriti dall'industria videoludica italiana negli ultimi anni. Il primo capitolo, Tormented Fathers, sviluppato da Stormind Games e Darril Arts, è stato rilasciato sul mercato più di due anni fa ed ha raccolto il favore unanime di critica e pubblico che lo hanno consacrato come uno dei migliori survival horror di recente memoria. Il successo della prima incarnazione del brand è stato talmente travolgente da catturare l'attenzione di alcune delle personalità più illustri del mondo dei videogiochi come, tra gli altri, Keiichiro Toyama, il papà di Silent Hill e Forbidden Siren.
Dopo aver fatto incetta di premi internazionali ed essere stato accostato a giganti del genere come Clock Tower, Rule of Rose o lo stesso Silent Hill, Chris Darril e soci sono tornati nell'universo di Remothered per crearne il primo sequel ufficiale: 'Broken Porcelain'. Presentato in pompa magna durante la Gamescom dello scorso anno, questo secondo episodio della serie promette di espandere la formula del predecessore in ogni direzione senza rinunciare alle atmosfere opprimenti e all'ottima sceneggiatura che rappresentavano la punta di diamante dell'offerta originale. Negli scorsi giorni abbiamo avuto occasione di provare con mano le prime ore di Broken Porcelain e possiamo dirvi già da ora che lo sfolgorante successo del primo capitolo rischia seriamente di essere bissato.
Archiviata la sinistra e disturbante vicenda che aveva come protagonisti Rosemary Reed, il dottor Felton e l'inquietante Dama Rossa, è tempo di conoscere Jennifer, una ragazzina appena quindicenne che, dopo essere stata allontanata da un collegio femminile, trova lavoro come cameriera presso il prestigioso hotel Ashmann Inn, una struttura dalla storia secolare. La quotidianità del lavoro nell'antica locanda, però, viene ben presto spezzata dall'avvicendarsi di agghiaccianti apparizioni e strani rumori nei lugubri corridoi dell'Ashmann. In apertura della demo, ad esempio, siamo entrati in contatto per la prima volta con quello che sarà il principale antagonista dell'avventura: un uomo alto, sfigurato e animato dalle peggiori intenzioni.
La prima fase del codice di prova che ci è stato fornito aveva il compito di farci entrare in confidenza con lo schema di comandi ideato dal team di sviluppo e si chiudeva con una feroce colluttazione con il malvagio e implacabile avversario in cui, ovviamente, abbiamo avuto la peggio. Dopo esserci ripresi da questo scontro sanguinario, ci siamo ritrovati al cospetto del direttore dell'hotel che ci ha assegnato le nostre mansioni per la settimana e siamo stati accompagnati alla nostra stanza da Andrea, una delle più esperte governanti dell'Ashmann Inn. C'è qualcosa in lei e nella sua imperturbabile tranquillità che ci trasmette un fortissimo senso di angoscia ma non c'è tempo di pensarci: appena arrivati in camera veniamo raggiunti da Lindsey, una delle poche persone con cui Jen sembra aver stretto un forte rapporto di amicizia.
In questa cutscene inizia ad emergere il brillante lavoro svolto dal team di scrittura di Remothered: Broken Porcelain. Stormind Games è riuscita ad imbastire, in pochi minuti, una storia coesa e ricca di ramificazioni in cui tutti i personaggi hanno una personalità ben delineata e appaiono curati anche nei minimi dettagli. La timida Lindsey ha un carattere introverso e si esprime con evidenti problemi di dizione mentre la nostra Jen appare più decisa e determinata. I tratti caratteriali dei comprimari sembrano approfonditi quanto basta da creare un setting plausibile e mai banale.
Ben presto tra le due nasce un'accesa discussione che sfocia in una separazione temporanea: Linn si allontana dalla stanza mentre Jennifer si chiude in bagno per sbollire la rabbia. Una volta tornata fuori, tuttavia, l'incubo ha inizio: Andrea sembra essere preda di una terribile allucinazione e si aggira per i corridoi armata di un oggetto contundente. In questa seconda sezione della demo, quindi, abbiamo avuto modo di saggiare l'impianto ludico messo in piedi da Stormind e Darril Arts. Quest'ultimo, come dicevamo, parte dalle stesse solidissime fondamenta del primo episodio e si configura come una sua naturale evoluzione.
La componente stealth è sempre predominante e conoscere bene la mappatura dei piani dell'hotel per avere sempre sotto controllo i vari punti in cui è possibile nascondersi farà spesso la differenza tra la vita e la morte. Se attireremo l'attenzione di una delle numerose minacce che infestano l'Ashmann Inn, infatti, dovremo pensare velocemente e dispiegare un'efficace strategia di evasione per evitare di essere abbattuti in pochi colpi dagli avversari: nascondersi in un armadio, creare dei diversivi o semplicemente fuggire a game levate potrebbe rivelarsi vitale nelle situazioni più rischiose.
Broken Porcelain, inoltre, pone nuovamente una certa enfasi sull'esplorazione. Le varie ambientazioni che compongono l'antica locanda sono ricchissime di mobili e arredamenti che è possibile esaminare per ottenere oggetti chiave per la risoluzione degli enigmi, risorse e armi bianche. Sia chiaro, anche questa volta lo scontro fisico con i nemici non sarà mai la scelta consigliata ma, se dovessimo venire catturati, potremo divincolarci dalla presa dei malintenzionati sacrificando uno degli oggetti contundenti del nostro inventario per sopravvivere. In aggiunta a questo, Stormind ha introdotto un sistema di crafting piuttosto rudimentale con cui avremo la possibilità di creare particolari strumenti utili a distrarre i nemici, a bloccare le porte per coprire la nostra fuga e tanto altro ancora.
Anche dal punto di vista tecnico Broken Porcelain si presenta come un netto passo avanti rispetto al già piacevole Tormented Fathers. L'Ashmann Inn è un setting decisamente più solenne e particolareggiato rispetto alla magione del dottor Felton ed ha una struttura parecchio più articolata. Il lavoro più impressionante, però, è stato fatto sicuramente sui modelli dei personaggi che risultano tutti molto curati sia nell'aspetto che nelle animazioni in ognuna delle situazioni che ci siamo trovati ad affrontare. L'unica nota che potremmo fare è qualche incertezza nelle espressioni facciali durante i dialoghi ma siamo sicuri che Stormind e Darril Arts potranno porvi rimedio nelle prossime settimane. Ottimo, inoltre, il comparto sonoro che è costituito da una serie di musiche che ben si sposano con l'oscuro dramma narrato in Broken Porcelain ed un campionamento dei suoni ambientali di prim'ordine. C'è anche un'agghiacciante cantilena che viene fischiettata di continuo da qualcosa che si nasconde nelle ombre ma... non siamo sicuri di voler sapere cosa sia.
In fin dei conti, Remothered: Broken Porcelain sembra confermare quanto di buono avevamo visto in Tormented Fathers e lo porta ad un livello superiore. La sceneggiatura parte da una base piuttosto interessante e, potenzialmente, potrebbe nascondere diversi colpi di scena inaspettati mentre il gameplay si svincola dalla rigidità imposta dal predecessore per offrire un'esperienza più variegata e ricca di possibilità di approccio alle varie situazioni. Resta da capire se il livello di cura visto in questa demo verrà esteso a tutta la durata della campagna. In tal caso, Broken Porcelain potrebbe guadagnarsi un posto nell'Olimpo delle migliori produzioni horror di sempre. Se siete appassionati del genere horror tenetelo assolutamente d'occhio.