Il remake di Resident Evil 4 è fedele all'originale ma anche decisamente audace
Ci si sente a casa, ma con una frizzante ventata d'aria fresca.
Negli ultimi tempi è si è discusso molto su quanto tempo debba passare perché un gioco diventi un classico degno di un remake, ma visto che Resident Evil 4 è stato riproposto in varie forme praticamente anno dopo anno sin dal suo lancio originale nel 2005, sembra decisamente un caso a parte. Nell’ordine, abbiamo infatti avuto: una versione Wii potenziata, versioni HD per Xbox 360 e PS3, versioni mobile per Android e iOS e versioni VR per Oculus Quest: a questo punto, l'iconico survival horror di Capcom sembra onnipresente, proprio come Skyrim.
Quando Capcom ha annunciato che avrebbe riservato a Resident Evil 4 lo stesso trattamento da remake che ha hanno recentemente ricevuto RE2 e RE3, siamo rimasti decisamente interdetti, comprensibilmente. Cosa può aggiungere un remake, arrivati a questo punto, per far sì che valga la pena rigiocarlo? Un hands-on di una breve porzione di questo imminente remake ha dimostrato che c'è una buona quantità di elementi che lo rendono più che valido, offrendo un efficace remix di alcuni momenti che conosciamo bene, e rinfrescandoli abbastanza da far sembrare che si stia giocando a questo classico per la prima volta.
Prima di arrivare a questo, però, c'è ovviamente un'importante trasformazione estetica in corso. L'originale Resident Evil 4 è invecchiato in modo ragguardevole ed è ancora oggi molto bello, ma non aveva questo aspetto. In linea con altri giochi che hanno utilizzato in modo eccellente il RE Engine di Capcom, questo è un vero e proprio spettacolo con un'illuminazione inedita derivante dal chiaro di luna decisamente a tema e un'incredibile rappresentazione visiva del sangue. Ci sono alcune immagini davvero inquietanti, dai cadaveri freschi di conigli appena squartati, all'orrore amplificato dal vedere un abitante del villaggio legato al rogo con dettagli delle scene totalmente nuovi e sbalorditivi. Ma la cosa più importante è forse un’ancor più convincente rappresentazione dei vestiti di Leon, con il colletto della sua celebre giacca ora ancora più soffice.
La sezione offerta per questa breve anteprima è forse la più memorabile dell'originale, la scena a El Pueblo quando si incontrano per la prima volta gli abitanti del villaggio. È breve, ma anche nella manciata di minuti disponibili nell'hands-on, è chiaro che ci sono stati dei cambiamenti piuttosto drastici, con il ritmo dell'intero incontro che risulta completamente alterato.
Gli abitanti del villaggio si muovono ancora in massa e non sembrano acquisire più identità come singoli individui, ma c'è un po' più di riflessione dietro ai loro movimenti e molte più opzioni quando si tratta di affrontarli; ora sono possibili atterramenti stealth utilizzando il coltello di Leon, che può essere facilmente affondato sul loro collo. Anche il coltello è sostanzialmente diverso: adesso presenta un’inedita meccanica di usura e longevità, una modifica comprensibile per evitare che se ne possa abusare. Dal nostro breve gameplay, non risulta del tutto chiaro come si possa ripristinare la durata dell'arma, anche se forse il famigerato mercante di Resident Evil 4 potrebbe avere un modo per affilarlo una volta che lo si incontra.
Se ci si avvicina troppo ai villagers, le cose possono andare in vari modi. Il potente e affidabile roundhouse kick di Leon sembra ancora utilizzabile per spingere via un rabbioso abitante del villaggio, ma risulta anche meno preponderante nel gameplay visto che ci sono nuove sequenze di combattimento ravvicinato alimentate da QTE che aggiungono un po' di varietà. Anche l'ambiente è dinamico: le bestie che si trovano nel fienile possono essere inserite nell'azione utilizzando una torcia incendiaria su di esse, facendole correre impazzite in preda alle fiamme, inserendo quindi un po’ di varietà nella lotta coi mob.
Quando l'uomo con la motosega giunge nella scena (un momento che provoca terrore oggi come nel 2005), ci sono chiari segni di un cambiamento. Ora il suo volto appare decisamente rimaneggiato, con occhi sporgenti e distanti tra loro, e in più ora è possibile persuaderlo a distruggere un portico, aprendo un'intera nuova parte del livello. Si tratta di una novità sorprendente per un'ambientazione che, a questo punto e dopo tante versioni tutte uguali del gioco, rischiava di troppo piatta.
La demo che abbiamo testato era molto breve, ma grazie a questa sua caratteristica ci è stato possibile giocare un paio di volte per sperimentare alcune delle nuove caratteristiche e vedere quali risultati si sarebbero potuti ottenere: nuove opzioni stealth, nuovi comportamenti di nemici familiari e una serie di permutazioni molto più ricche. Si tratta sicuramente di un gioco che apparirà familiare a molti di voi, ma che ora risulta decisamente più dinamico: sono passato dall’essere scettico sull’esigenza di questo remake, all’essere affascinato dall'idea di vedere come questo nuovo dinamismo si può applicare alla totalità di questo Resident Evil 4 reimmaginato.