Resident Evil 5
Siamo sopravvissuti.
...e infine eccoci qui, nei panni di Chris Redfield nella cocente Africa Nera in Resident Evil 5. Una volta avviata la demo ci saremmo aspetti un qualsiasi filmato introduttivo, magari una breve cut-scene sui protagonisti o sugli eventi della trama... e invece nulla. Una volta premuto il pulsante start e atteso il caricamento del primo scenario (L'Assemblea) ci siamo subito ritrovati armati a puntino accanto a Sheva Alomar, nostra fidata compagna d'avventura la cui bellezza ci ha nuovamente stregati.
Il sole africano picchia forte, l'aridità dello scenario è evidente persino nelle sbiadite colorazioni della scarsa vegetazione e delle costruzioni diroccate intorno a noi. Nonostante sia una versione dimostrativa, il dettaglio grafico rimane comunque degno di nota e le location, benché un po' troppo anguste, risultano credibili ed efficaci nel rappresentare uno sfondo degradato e sperduto. In tutto questo, gli occhioni della nostra partner spiccano ancor di più in contrasto al delicato ebano della sua pelle... Va bene, dai, concentriamoci e cominciamo a darci dentro.
Tramite il tasto Y diamo un rapido sguardo al nostro inventario. Sappiamo già di dover essere sempre pronti e ben equipaggiati. Nel corso dei combattimenti la consultazione degli oggetti a nostra disposizione avverrà in tempo reale ed è pertanto consigliabile avere da subito una chiara idea della collocazione di armi, munizioni e delle immancabili erbe curative. Ci avventuriamo quindi lungo lo strada sterrata, saltiamo giù da una piccola sporgenza e ci accingiamo ad entrare nel primo edificio accessibile. Prima di entrare proviamo per qualche istante il sistema di mira e constatiamo con piacere la velocità di Sheva nel defilarsi dalla traiettoria di puntamento. Ogni qualvolta il laser della vostra arma viene puntato su di lei, la vedrete scattare agilmente di lato lasciandovi piena libertà di manovra. Giusto un assaggio delle incredibili abilità collaborative della nostra compagna.
Okay, siamo dentro. Diamo un rapido sguardo intorno e raccogliamo le prime munizioni per la pistola. Da fuori proviene un vociare indistinto ma feroce. È solo quando ci avviciniamo alla finestra che parte la prima cruenta scena d'intermezzo: un uomo con occhiali da sole e megafono incita la folla. Accanto a lui vediamo un imponente boia armato di ascia (altrettanto enorme) e un uomo trattenuto a forza che di lì a breve perderà la testa. Letteralmente. Passano pochi secondi dalla sua decapitazione e l'uomo col megafono (il più sveglio di tutti, è chiaro) si accorge di noi. Un fiume di occhi rosso sangue si volta verso la finestra e finalmente ci rendiamo conto di una cosa: la festa di benvenuto è appena iniziata.
Non c'è tempo da perdere: richiamiamo Sheva al nostro fianco tramite il tasto B e cominciamo a sparare dalla finestra. Gli infetti tentano l'accesso sfondando l'altra finestra e la porta, lanciandosi in corsa contro di noi. Urlano, brandiscono armi da taglio e si fanno sempre più numerosi. Già alla quinta ricarica abbiamo potuto prendere visione di alcuni importanti aspetti del gioco. Essenzialmente, ciò che abbiamo dinnanzi a noi è Resident Evil 4, vestito con gli sfavillanti abiti dell'alta definizione e dotato di una visuale sicuramente più curata nonché più veloce. I movimenti dei protagonisti sono gli stessi, ma la telecamera sembra rispondere in maniera più repentina alle esigenze logistiche del giocatore.
Si punta il nemico con il grilletto sinistro, si fa fuoco con quello destro. I nemici cadono giù uno dopo l'altro rilasciando ulteriori munizioni e qualche spicciolo da intascare prontamente. Non sono particolarmente coriacei e, a dirla tutta, nemmeno troppo reattivi. È vero, ogni tanto riescono a schivare i nostri colpi e tentano di evitare le pallottole cercando riparo ove possibile, ma in generale sono poco più che carne da macello. Ci è capitato di frequente vederli ciondolare, arma in pugno, senza una meta precisa. Poi ad un tratto si svegliano e decidono di assalirci in branco, ed è allora che le cose si mettono male. Se da un lato possiamo ricaricare abbastanza velocemente (grilletto sinistro più tasto A) dall'altro ci troviamo in seria difficoltà nel dover cambiare arma in tempo reale una volta esaurite le pallottole. Fortunatamente, Sheva si è rivelata un validissimo alleato in questi drammatici momenti. I suoi calci rotanti sono altrettanto letali di quelli di Chuck Norris (senza offesa, Chuck) e vi tireranno fuori dai pasticci in più di un'occasione.
I colpi del boia sono altrettanto micidiali. Nonostante la lentezza, gli basterà un fendente ben assestato per mettervi giù. Anche in questo caso Sheva sarà prontamente al vostro fianco, rianimandovi in maniera molto simile a quanto visto in Gears of War 2. È chiaro che persino la vostra compagna potrà trovarsi in difficoltà e allora toccherà a voi cercarla e rianimarla nonostante il caos di fuoco e sangue che avrete intorno.