Resident Evil - recensione
La storia (e l'orrore) si ripete.
Quando il remake di Resident Evil per GameCube venne annunciato nel 2002, il rumore delle mascelle che cadevano in terra fu quasi assordante. Tant'è che le prime immagini vennero bollate come "finte" o appartenenti "ai filmati CG".
Quando il primo trailer atterrò su web i ticchettii si trasformarono in ululati. Il miglior survival horror di sempre, trasformato nel gioco esteticamente più bello che si fosse mai visto su una console. Non c'era gara e per molto tempo non c'è stata. Tutto il resto invece è storia più o meno recedente: la saga ha passato dei brutti momenti ma sembra ormai aver imboccato la strada giusta, tra sequel di indubbio valore e ottimi ritorni tirati a lucido.
Parlare ancora una volta del capostipite di una saga così iconica non è facile. Diamo per scontato che ormai conosciate a menadito le storie personali di Jill Valentine, Chris Redfield, Barry Burton, Albert Wesker e via dicendo. Sicuramente, se dovessimo nominarvi la Umbrella Corporation sareste in grado di ricostruire l'intero organigramma della famigerata multinazionale farmaceutica.
Che dire poi delle caratteristiche di gameplay che hanno distinto Resident Evil da ciò che era venuto prima e venne dopo? I movimenti "tank", i bauli magici, le erbette colorate, gli enigmi senza senso... cose che in molti vorrebbero rivedere anche oggi. Ma non è più il loro tempo, per quello ci sono le versioni remastered come questa appena arrivata su Switch, che per la prima volta vi permette di vivere tali emozioni old-style in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
L'edizione che probabilmente avrete già tra le mani è sostanzialmente identica a quelle uscite su PS4 e Xbox One nella Origins Collection, restaurate rispetto all'edizione originale per GameCube. Il risultato su Switch è più che apprezzabile quando si gioca in modalità portatile, ma quando si spara il gioco su uno schermo ben più ampio, escono fuori le rughe accumulate negli anni.
In particolare sono gli scenari pre-renderizzati a soffrire in alcuni casi di un fastidioso effetto "bruciato". La luminosità standard non è la migliore possibile per poter evidenziare tutti i particolari presenti nelle ambientazioni, ma alzarla quasi al massimo significa aggravare ulteriormente la situazione appena descritta.
I caricamenti purtroppo sono rimasti mediamente lunghi (specialmente in modalità portatile) ma era prevedibile. Diciamo che l'ottimizzazione in questo senso non fa parte del DNA di Capcom e non ce l'aspettavamo certo in un'operazione commerciale come questa.
Come sempre potrete scegliere tra la visualizzazione in 4:3 e 16:9, in quest'ultimo caso assisterete ad occasionali "piani sequenza" che seguiranno l'azione per brevi tratti. Sono presenti varie opzioni anche per quanto riguarda il sistema di controllo, che in occasione delle riedizioni HD è stato modernizzato eliminando la necessità di girarsi sul posto per cambiare direzione... in caso di pesanti attacchi di nostalgia, potrete comunque optare per quello originale. Stesso discorso per il sistema di inquadrature fisse, più efficiente e meno soggetto all'effetto "sparo a ciò che non posso vedere".
I contenuti restano ovviamente altrettanto invariati. Se non avete mai avuto occasione di giocare questo remake, oltre ad essere dannatamente fortunati avrete occasione di godervi una sezione totalmente nuova del gioco, assente nella primissima edizione PlayStation.
L'arrivo di tre capitoli storici della serie Resident Evil dimostra una volta in più che Capcom tiene in forte considerazione la sua presenza su Nintendo Switch. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Vanno bene le retro-compilation, il primo Devil May Cry annunciato all'inizio di maggio e la possibilità (magari!) di vedere DMC5 e Resident Evil 2 Remake in un prossimo futuro, ma ci farebbe piacere anche qualche titolo originale.
In attesa di novità dall'ormai imminente E3, possiamo goderci per l'ennesima volta uno dei migliori remake mai fatti, che pur mostrando ormai qualche ruga merita di essere giocato per la prima volta dove volete voi... ma a che prezzo?