Retro City Rampage - review
Cintura nera dell'arte della citazione.
Quanto tempo ci vuole per realizzare un videogioco? Dipende. Dipende da chi lo sviluppa e dalle condizioni in cui viene portato avanti il lavoro. Ponete la domanda a Ubisoft o Activision e probabilmente vi sentirete rispondere "un annetto scarso". Fatela a Square Enix o a Brian Provinciano e il tempo si dilaterà magicamente fino a sfiorare il decennio.
Sono quasi dieci, infatti, gli anni durante i quali Provinciano ha lavorato con amore a Retro City Rampage, clone Indie di GTA caratterizzato da uno stile squisitamente 8-bit e da una dose incredibile di amore verso la cultura pop dei gloriosi anni '80.
La lunga attesa per questo intrigante progetto è stata ripagata con un titolo ricco e corposo, che nonostante i difetti è in grado di intrattenere a lungo i giocatori più grandicelli, suscitando costantemente risate incontrollate e strappando commenti di soddisfatta sorpresa.
Una volta iniziata la partita, nell'arco di 5 minuti si viene letteralmente sommersi da citazioni tratte da giochi, film e personaggi celebri di oltre trent'anni fa, in una sorta di enorme trattato di cultura pop talmente denso da risultare quasi stucchevole.
A volte le citazioni sono così tante da susseguirsi senza sosta, sovraccaricando il cervello del giocatore e lasciandolo attonito davanti allo schermo del PC, a fissare il mare di pixel colorati che dà vita al folle mondo di Retro City Rampage.
Alcuni riferimenti sono più evidenti di altri (l'introduzione in stile Mega Man 2, l'omaggio a Duck Hunt, l'indimenticabile "Toasty" di Mortal Kombat), ma vista la mole di richiami è praticamente impossibile non coglierne almeno una sostanziosa manciata.
L'elogio agli anni '80 costruito pazientemente da Brian Provinciano, tuttavia, non si limita a riferimenti visivi di situazioni più o meno note, ma molto spesso si spinge ancora oltre, cercando di imitare il gameplay di alcune pietre miliari della storia dei videogiochi.
"Alcuni riferimenti sono più evidenti di altri, ma vista la mole di richiami è praticamente impossibile non coglierne almeno una sostanziosa manciata"
Sfortunatamente è proprio quando cerca di mettersi alla prova in territori a lui poco congeniali che Retro City Rampage perde qualche punto, non riuscendo a reinterpretare a modo suo il gameplay di alcuni grandi classici del passato.
Quando ci si trova a rivivere la consegna dei giornali di Paperboy, ad affrontare il famigerato livello di TMNT che tanti joypad ha fatto volare dalla finestra, a violare i computer in perfetto stile Impossible Mission, la mente viene indubbiamente gratificata dai continui omaggi, ma sul fronte del gameplay il divertimento offerto da queste pallide imitazioni non è certo all'altezza di quello degli originali.
Il che è un vero peccato, perché da un gioco simile ciò che ci si aspetta maggiormente è proprio il divertimento. Questo, tuttavia, non vuol dire che Retro City Rampage sia noioso, visto che l'esperienza globale messa insieme da Provinciano è così ricca da non poter fallire nell'obiettivo di coinvolgere e stupire il giocatore.
Sebbene molte missioni finiscano con risultare monotone, il semplice vagare per la città di Theftropolis garantisce divertimento a non finire, grazie a una struttura molto simile a quella di GTA, con tanto di furto dei veicoli, sparatorie, missioni secondarie e oggetti da raccogliere sparsi per la vastissima ambientazione.
Per perseguire fino in fondo la sua maniacale riproduzione di uno stile di gioco antico e mai dimenticato, lo sviluppatore di Retro City Rampage ne ha replicato anche il livello di difficoltà isterico, capace di passare da momenti di estrema tranquillità a fasi in cui l'incolumità della tastiera (o del joypad e della console portatile, nel caso giocaste su PlayStation 3 o PlayStation Vita) viene messa seriamente a rischio.
Tra un omaggio a Ritorno al Futuro e una citazione di Ghostbusters, saltando in un tipico tubo di Super Mario indossando le scarpe di Sonic e trovandosi faccia a faccia con The Hoff, boss ispirato all'inossidabile David Hasselhoff, il protagonista di questa esperienza surreale è in grado di seminare il panico saltando in testa alla gente, facendo esplodere veicoli di vario genere, investendo i pedoni o, più semplicemente, usando una delle numerose armi a sua disposizione.
"Sebbene molte missioni finiscano con risultare monotone, il semplice vagare per la città di Theftropolis garantisce divertimento a non finire"
Tutto questo può essere fatto con un certo stile, modificando l'aspetto del protagonista scegliendo tra un gran numero di possibili personalizzazioni. Nonostante la grafica 8-bit, infatti, Retro City Rampage permette di alterare l'aspetto cubettoso del personaggio principale, scegliendo tra vari tipi di pettinature per essere sempre alla moda.
L'amore di Brian Provinciano per i giochi del passato, inoltre, non traspare solo dalle infinite citazioni che arricchiscono questa nostalgica ode agli anni '80, ma anche da una serie di filtri che, se attivati, permettono di visualizzare il gioco come se girasse su una delle numerose piattaforme di tanti anni fa.
Ecco, quindi, che si può fare un tuffo nel passato selezionando il filtro CGA, con la sua manciata di colori in grado di dare al gioco un aspetto davvero allucinante. I fan del primo Game Boy possono rivivere con piacere la bicromia verde/nera tipica della gloriosa console portatile Nintendo, mentre gli animali da sala giochi possono simulare un vero e proprio cabinato, con il tradizionale monitor catodico.
Dal punto di vista tecnico il gioco è una piccola perla, visto che i lunghi tempi di sviluppo hanno permesso al programmatore di sbizzarrirsi nella realizzazione di una quantità impressionante di veicoli differenti, tutti caratterizzati da velocità specifiche e da particolarità ben definite.
Il carro armato, per ovvi motivi, è lento e pesante, ma è in grado di far saltare in aria a colpi di cannone tutto ciò che lo circonda. L'auto da corsa, dal canto suo, è una vera scheggia e può rivelarsi utilissima per seminare la polizia o per raggiungere le missioni nelle parti più lontane della vasta mappa.
Se siete abbastanza grandi da ricordare almeno una parte della cultura pop degli anni '80, acquistando Retro City Rampage farete un vero tuffo nel passato, andando a riaprire cassetti del vostro cervello di cui non ricordavate nemmeno l'esistenza.
Ogni partita a questo intrigante gioco Indie è in grado di accendere così tante lampadine nella testa dei giocatori trentenni, da risultare quasi terapeutica. Il bilanciamento migliorabile del livello di difficoltà e qualche missione non proprio riuscita penalizzano lievemente l'esperienza globale, che rimane comunque altamente consigliata.