Returnal Ascension Recensione: Il miglior gioco del 2021 diventa ancora migliore
Returnal si amplia con un piccolo ma ottimo DLC gratuito.
È passato un anno da quando Housemarque ha presentato al mondo il suo Returnal, un videogioco atipico, diverso, anticonvenzionale al punto da passare al di sotto dei radar della "grande" utenza di PlayStation 5.
Una produzione eccezionale che proprio a causa della sua particolare natura non è stata discussa come avrebbe meritato, ma che al tempo stesso è stata apprezzata e premiata oltre misura da tutti gli utenti che hanno deciso di dare fiducia all'avventura di Selene Vassos.
Per chi sta scrivendo queste parole, ad esempio, Returnal è stato senza ombra di dubbio il miglior titolo a veder luce nel corso del 2021, spartendosi i gradini del podio con qualche perla emersa dal sottobosco indipendente, ed è un vero peccato che non sia riuscito a ritagliarsi uno spazio più importante sotto i riflettori internazionali dei The Game Awards. Il che, d'altra parte, è una conseguenza diretta del suo essere una creatura completamente aliena al mercato delle produzioni AAA, e specialmente a quello delle grandi esclusive PS5.
Per chi non lo sapesse, infatti, Returnal è un "roguelite" (anche se il termine è improprio) di lusso nel quale alle meccaniche squisitamente arcade intessute da Housemarque si unisce una splendida componente narrativa sospesa a metà fra l'avventura sci-fi e l'horror psicologico.
Selene Vassos, astronauta del programma ASTRA, si trova precipitata sul misterioso e pericolosissimo pianeta Atropo, luogo in cui le trame del tempo sembrano essersi strappate e nel quale la stessa ambientazione sembra volersi prender gioco della psiche della protagonista.
Imprigionata in un eterno loop temporale, la donna dovrà farsi largo fra le letali creature aliene e le aggressive bio-macchine che infestano la superficie nel tentativo di inseguire una salvezza irraggiungibile, accompagnata da un'unica certezza: in caso di morte tornerebbe "indietro" fino all'istante del suo primo schianto sul pianeta, avendo a disposizione tutto il tempo necessario per diventare sì più forte, ma soprattutto per riflettere sul dramma della sua vita.
Ma di Returnal abbiamo già parlato ampiamente, in primis nella recensione in cui l'abbiamo premiato con un 9, e in secondo luogo attraverso approfondimenti volti a svelare l'affascinante e fittissimo intreccio che sorregge la vicenda di Selene Vassos. Oggi, infatti, il protagonista è Returnal Ascension, un sorprendente contenuto aggiuntivo gratuito nato allo scopo di rendere ancor più impressionante la già soddisfacente offerta di Housemarque.
Regina indiscussa dell'iniezione di contenuti alla base di Ascension è la "Torre di Sisifo", una nuova modalità in giocatore singolo pensata per l'endgame che non solo introduce un'inedita area immensa, non solo aggiunge nuove armi e meccaniche, non solo va a rimpinguare le classifiche online, ma soprattutto introduce nuove sfumature della componente narrativa, alzando il sipario sui dettagli della vita passata di Selene Vassos e squarciando il velo sui misteri irrisolti della sua memoria.
La Torre di Sisifo è disponibile fin dal primo istante in cui si mette piede sul pianeta Atropo, ma per poter raggiungere l'ingresso è necessario un oggetto, ovvero il Rampino Icariano. Ciò significa che per poter accedere ai nuovi contenuti è necessario aver completato almeno il secondo dei sei diversi biomi in cui si snoda l'avventura, sconfiggendo il boss che custodisce questo importantissimo pezzo d'equipaggiamento.
Una volta messo piede dentro la Torre di Sisifo è come se ci si trovasse in una nuova istanza: in caso di morte, infatti, non si viene più riportati fino all'inizio del loop temporale, ma si riparte direttamente dal piano terra della Torre, che funziona proprio come un piccolo hub di gioco.
È evidente che questo contenuto, la sua storia e le sue feature siano stati realizzati appositamente come extra per coloro che abbiano già terminato il filone principale di Returnal, quindi vi sconsigliamo vivamente di avviare il gioco e tentare una scalata che, senza tutti gli equipaggiamenti sbloccati, sarebbe praticamente impossibile.
Il livello di difficoltà, infatti, è decisamente elevato, molto di più rispetto alla release originale in ragione della natura da puro "roguelike" che caratterizza la Torre. Una volta dentro il complesso, Selene Vassos viene messa di fronte a una serie di piani generati proceduralmente che vanno tassativamente ripuliti da tutte le minacce prima di poter procedere o raccogliere risorse al fine di aumentare le chance di sopravvivenza.
Questa architettura riduce ai minimi termini la componente esplorativa e limita l'intero gameplay dell'opera al semplice combattimento action: è una danza al cardiopalma fra piogge di proiettili e creature Lovecraftiane che disegnano un maestoso mosaico in 4K a 60Fps. Ci teniamo a dire che dopo aver messo mano a Returnal, anche a distanza di un anno dal lancio, ritornare su qualsiasi altro titolo per console risulta molto difficile, perché semplicemente non esiste praticamente nulla sul mercato che sia altrettanto fluido, frenetico e visivamente stimolante.
Ogni venti piani bisogna sconfiggere un boss, ed è necessario scalarne almeno ottanta prima di poter vedere tutto ciò che la Torre di Sisifo ha da offrire, ricominciando più volte dal punto di partenza nel tentativo di trovare quella "build" perfetta che saprà traghettarvi ancora più in alto. Ovviamente il contenuto non è dotato di una conclusione definitiva, e segue pertanto una struttura "never-ending" generata proceduralmente che spingerà i giocatori più accaniti ad investire ore e ore per dedicarsi alla scalata delle classifiche.
D'altra parte, per tutti coloro che non sono assolutamente interessati a competere, la Torre di Sisifo alza anche il sipario su un nuovo filone narrativo dedicato a Selene Vassos e a sua madre Theia, un racconto che prende il largo non appena la protagonista si stende sul lettino d'ospedale che siede fuori contesto nell'atrio della Torre aliena. Fra nuove sezioni narrative in prima persona, oggetti chiave da raccogliere lungo il cammino, audio-diari e diversi glifi inediti, Ascension mira ad aggiungere ulteriori sfumature alla già straziante odissea della Vassos.
La Torre di Sisifo non è però l'unica grande novità ad aver graziato le sponde di Returnal, perché Ascension ha alzato il sipario su un'altra feature che numerosi utenti chiamavano a gran voce, ovvero la componente cooperativa. Tramite un portale presente nel luogo dello schianto, disponibile sin dal primo avvio del titolo, è infatti possibile convocare un'altra versione di Selene - sia essa incarnata da uno sconosciuto o da un vostro amico - per affrontare insieme l'interezza dell'avventura.
La progressione lungo la campagna principale avviene solamente per il giocatore che fa da host della sessione, e nonostante gli ospiti non possano procedere nel filone narrativo principale mantengono qualche piccolo vantaggio: in primo luogo conservano qualsiasi audio-diario o xenoglifo trovato durante l'esplorazione, inoltre aumentano il proprio livello da "Scout", che sostanzialmente premia l'efficienza di un giocatore in cooperativa.
Avviando una sessione co-op o partecipando a quella di un altro giocatore, il pianeta Atropo subisce una serie di bilanciamenti volti a fargli mantenere la classica letalità, ovvero un considerevole aumento della salute dei nemici e soprattutto dei danni che questi infliggono a Selene. Inoltre, agire in coppia significa dover dividere tutte le risorse che ci si trova di fronte, come ad esempio le armi, i potenziamenti, i parassiti, ma soprattutto le resine curative, che sono notoriamente molto rare e che è molto difficile spartire equamente fra due giocatori.
Nonostante le misure adottate da Housemarque, affrontare Returnal in coppia risulta esageratamente più facile rispetto alla variante in giocatore singolo, e ciò accade principalmente per una ragione: in caso di morte non ci si trova immediatamente catapultati al punto di partenza, perché il compagno avrà sempre l'opportunità di sopravvivere all'orda e trovare il modo di rianimare la Selene Vassos caduta sotto i colpi dei nemici.
Proprio alla luce di questa facilitazione, d'altro canto, non abbiamo dubbi che la modalità cooperativa sarà una manna dal cielo per tutti i giocatori che, spaventati dalla ripidità della curva di apprendimento, hanno abbandonato anzitempo uno fra i migliori titoli del 2021, e che adesso potranno finalmente svelare tutti i segreti di Atropo grazie all'aiuto di un amico o di un impavido sconosciuto che li accompagnerà tra le pieghe del tempo.
Returnal Ascension non ha la corposità di una grossa espansione, magari non ha nemmeno la densità di un classico DLC, ma rappresenta senza dubbio una gustosa ciliegina sulla torta (per di più gratuita) che va a rendere ancor più completo e appetitoso uno fra i migliori giochi del 2021, probabilmente il migliore in assoluto se prendiamo in esame l'interezza delle produzioni destinate unicamente agli hardware next-gen.
Housemarque ha intrecciato un'inaspettata scrittura alla Christopher Nolan con un'ispirazione artistica da urlo - sospesa a metà fra il ciclo di Lovecraft e Edge of Tomorrow - per dar vita a un action al cardiopalma sorretto da un concept di game design unico nel suo genere e, soprattutto, da una realizzazione tecnica impeccabile. Cosa si poteva desiderare di più? Ma ovviamente una modalità roguelike senza fine, ovvero la Torre di Sisifo, e un'azzeccata componente cooperativa.
Ora la responsabilità è tutta nostra: Returnal finirà per esser considerato uno straordinario cult "per pochi", alla stregua di ciò che fu il Prey di Arkane Studios, o riuscirà a evadere dalla sua nicchia dorata?
Ascension rappresenta il pretesto perfetto per dare una chance all'opera di Housemarque, facendo compiere al medium un piccolo passo verso l'evoluzione creativa delle produzioni di prima fascia.