Rhythm Zone
Note dolenti.
Dite quello che volete ma Sonic Boom Games ha coraggio da vendere. Cercare le luci della ribalta con l'ennesimo rhythm game, quando l'intero mercato è assuefatto da milioni di titoli musicali e la torta degli incassi viene divorata avidamente da pochi intoccabili, non è un'impresa da intraprendere proprio a cuor leggero. Per certi versi, è quasi una follia.
Ok, leviamoci di dosso i panni dei Michael Pachter della situazione e cerchiamo di presentare questo Rhythm Zone, ultima variazione sul tema Guitar Hero/Rock Band. Disponibile tramite Steam, il gioco lascia dormire sonni tranquilli al nostro portafogli con un modico costo di €9.90, anche se la concorrenza su PC, leggasi Audiosurf e Frets on Fire, offre un prodotto simile a "costo zero". Un fattore questo che potrebbe rivelarsi assai problematico.
Inutile offendere il vostro intelletto cercando di dare una spiegazione alle meccaniche di un "guitar game": come sempre, trattasi di premere gli appositi tasti al momento opportuno e nella combinazione indicata, concatenando combo lunghissime che, da tradizione, si trasformano in punteggi elevati.
Le sfide di Rhythm Zone possono essere affrontante utilizzando i tasti A,S,D,F (o J,K,L e punto e virgola ) di una classica tastiera, mentre i musicisti virtuali più equipaggiati potranno avvalersi di una delle numerose chitarre compatibili. Immancabile lo "Star Power", attivabile tramite barra spaziatrice o con la nota "impennata rock" della chitarra.
È tempo però di passare alle note dolenti: Rhythm Zone è piuttosto avaro in quanto a modalità di gioco, limitandosi a un'anonima Quick Play (dove suoneremo una canzone a caso tra quelle disponibili), una sezione Play My Music (che aggiunge la scelta del pezzo alla precedente) e, ultima, una Challenge al limite dell'imbarazzante.
In essa il concetto di multiplayer in tempo reale svanisce lasciando spazio a un multi "Facebook style" dove il punteggio finale viene sottoposto allo sfidante prescelto che, accettata la sfida, non dovrà far altro che superarlo. La celebre modalità carriera, punta di diamante delle varie produzioni, è dunque una chimera.
La novità più interessante di questo prodotto è, parimenti, il suo principale fardello: come in Audiosurf, il giocatore potrà importare una track-list di brani preferiti, elaborati dal motore di gioco e resi disponibili per l'esecuzione. Un'idea a dir poco lodevole, visto un set di tracce base pressoché ignote: peccato che il sistema di acquisizione non funzioni troppo bene, dimostrandosi alle volte lento o, parimenti, riconoscendo solo alcune delle canzoni dategli in pasto (nonostante la comunicazione con Last.fm per l'individuazione del brano).
Ancora peggiore è il risultato di tale procedimento: le canzoni vengono analizzate esclusivamente in base alla loro ritmica (beat), senza tenere in minimo conto altri importanti aspetti. Le note generate assumono pattern approssimativi e al limite del casuale, e molto di rado assecondano la melodia della canzone o dello strumento.
Il risultato è un'esperienza sterile e poco coinvolgente, lontana anni luce da quanto provato in serie quali Guitar Hero: c'è poco da fare, trasformare ogni canzone in un set di note "da controller" è molto più laborioso, per gli sviluppatori, che generare un "analizzatore" di tracce generico. Ma il feeling e l'immedesimazione raggiunti nei due casi sono davvero imparagonabili.
Alla fine della fiera, Rhythm Zone è il classico esempio di music game dalle idee nobili ma dall'implementazione ballerina: la possibilità di suonare le canzoni preferite è una manna dal cielo per il giocatore, che però non tarderà ad accorgersi di come l'acquisizione dei brani sia affetta da numerosi problemi.
Pattern incomprensibili, esecuzioni "senz'anima" e pseudo casuali tolgono mordente a un'esperienza già penalizzata da un parco modalità ridotto all'osso e da una track-list iniziale sconosciuta. La zappata finale sui piedi, come anticipato, è il prezzo: con una concorrenza freeware tecnicamente più avanzata, il destino di Rhythm Zone non appare dei più rosei.