Riflessioni sull'Xbox One - editoriale
Quando i videogiochi non sono abbastanza.
Redmond - "Noi non abbiamo inventato alcuna scatola", affermava Sony durante la presentazione della PlayStation 4, ironizzando sul nome della rivale che sarebbe maccheronicamente traducibile in "scatola X". Una battuta a effetto che Microsoft ha incassato, salvo rispondere sornionamente oggi mostrando la sua nuova console. L'esatto opposto della casa giapponese che, in una sorta di coitus interruptus mediatico, a febbraio aveva invece lasciato milioni di appassionati a bocca asciutta, chiudendo la conferenza stampa senza mostrare la PS4.
La macchina con cui la casa di Redmond vuole sfidare il mondo dell'intrattenimento elettronico si chiamerà Xbox One, un nome piuttosto azzeccato dal punto di vista del marketing. Dopo la 360, in molti trovavano naturale chiamare la prossima console di Microsoft col nome di Xbox 720. Poi è stata la volta di Infinity ma oggi la casa di Redmond ha stupito tutti tornando indietro con la numerazione. Una scelta in controtendenza con quella che è la prassi e che fa sembrare l'Xbox una console nuova, laddove la PlayStation finisce involontariamente col ripetere se stessa. Il nome "One" però sta anche a indicare che la prossima Xbox è tutto in uno, che dopo che la si è acquistata non c'è bisogno d'altro. Al punto che chiamarla ancora "console" è quasi farle un dispetto, e non a caso i comunicati stampa diramati da Microsoft la definiscono "il più avanzato sistema all-in-one di home entertainment".
Il nome 'One' però sta anche a indicare che la prossima Xbox è tutto in uno, che dopo che la si è acquistata non c'è bisogno d'altro
In un mondo in cui nulla sfugge al vaglio di internet, dove c'è sempre qualcuno che si fa scappare qualcosa sui social network e dove i siti specializzati controllano quotidianamente i brevetti depositati dai big dell'elettronica di consumo, è ormai difficile mantenere un segreto. Ecco la ragione per cui buona parte delle specifiche appena divulgate da Microsoft erano già note da tempo agli appassionati. Parliamo dunque di una console con una CPU a 8 core a 64-bit, 8GB di RAM, hard disk da 500GB, lettore Blu-ray e una scheda video piuttosto potente. In parole povere, un computer odierno di discreta potenza, impacchettato in una confezione che fa sembrare il tutto più un videoregistratore che non una macchina da gioco.
Sono dunque passati i tempi in cui i produttori di console si svenavano con hardware avveniristici dai costi di sviluppo miliardari: la crisi c'è per tutti ed è meglio non irritare gli azionisti. È chiaro dunque che di fronte a queste premesse, non è sulla potenza pura che si giocherà la sfida della "next-gen" con Sony e la sua PlayStation 4. No, a fare la differenza saranno gli accessori e i servizi.
Cominciamo coi primi. Il Kinect non sarà più un optional ma sarà incluso in ogni confezione della nuova console. Ciò vuol dire che, secondo Microsoft, in futuro non avremo scuse per non parlare e gesticolare davanti alla nostra Xbox e in questo vengono incontro le nuove specifiche tecniche del dispositivo, davvero sorprendenti. La telecamera è più precisa, la rilevazione scheletale è migliorata e i sensori sono così raffinati da rilevare addirittura il nostro battito cardiaco. Le ripercussioni a livello di gameplay sono imponderabili ma appare chiaro che qualora il Kinect 2 dovesse nuovamente rilevarsi un fallimento, stavolta una responsabilità l'avrebbero anche gli sviluppatori, perché sarà tutt'altro che un microfono di lusso.
Il gamepad, se possibile, è stato ulteriormente rifinito con ben 40 accorgimenti, alcuni dei quali al limite del maniacale, che sono riusciti a migliorare un dispositivo che già si riteneva perfetto. Tra questi ricordiamo il restyling del pad direzionale e del thumbstick, oltre agli innovativi grilletti a impulso vibrante. Degli accessori lo diventeranno anche i nostri smartphone e i nostri tablet, grazie a un'integrazione migliore di Smartglass, l'app già oggi disponibile gratuitamente per iOS, Android e ovviamente Windows Phone.
In futuro non avremo scuse per non parlare e gesticolare davanti alla nostra Xbox
Queste però sono cose importanti, ma non delle discriminanti. La vera variabile sarà invece il Live e la sua offerta di servizi. Quanto al sistema operativo in sé, vanno annotate alcune novità quali Smart Match (per trovare compagni di gioco più velocemente e che siano adatti alle nostre capacità), Game DVR (per immortalare e memorizzare sul cloud le nostre sessioni) e un sistema di obiettivi dinamici che immortaleranno in video i nostri risultati. Quanto ai servizi, invece, negli USA si può godere già oggi di una quantità di contenuti impressionante tra i quali ESPN, Netflix e Hulu, mentre da noi il discorso si riduce sostanzialmente a Mediaset Premium. Sotto questo punto di vista ci sarà molto da lavorare in Italia per Microsoft, se vorrà davvero rendere la sua macchina un sistema di home entertainment.
Sul fronte dei videogiochi, nulla di particolare da segnalare. Questa presentazione era volta a mostrare l'hardware dell'Xbox One a tutto tondo, mentre per saperne di più sul software in arrivo dovremo aspettare l'E3. Eppure l'ennesimo capitolo di Forza Motorsport ha già fatto invecchiare l'appena annunciato Gran Turismo 6 e Quantum Break potrebbe essere il titolo del rilancio di Remedy Entertainment. Poco da dire invece sugli ennesimi Call of Duty e sugli "abusati" sportivi di Electronic Arts. ma Microsoft annuncia grosse sorprese per il futuro.
A una prima occhiata, dunque, l'Xbox One ha tutte le carte in regola per vincere la corsa della prossima generazione, eppure in rete si sono sprecati commenti negativi e sarcasmi. La causa di ciò è probabilmente da ricercarsi nel fatto che Microsoft ha lasciato intendere che i videogiochi sono solo che una parte della sua offerta, e non più la sua totalità. Un'offesa mortale questa per gli appassionati di videogiochi che, se non traditi, si sentono ridimensionati dall'atteggiamento della casa di Redmond. Basta poco però per realizzare che in realtà la pletora di funzioni annunciate aggiungono valore alla console, senza chiedere nulla in cambio. Contestarle ha lo stesso senso che restituire al concessionario una macchina perché, a parità di prezzo, ha più optional di un'altra.
Xbox One ha tutte le carte in regola per vincere la corsa della prossima generazione, eppure in rete si sono sprecati commenti negativi e sarcasmi
Non si vuole usare Xbox One per navigare e guardare in diretta TV via cavo, internet o il decoder satellitare? Basta non farlo, nessuno ci obbligherà. Quel che resterà sarà comunque una console potente come la PS4, su cui gireranno entro il primo anno dal lancio 15 esclusive, delle quali 8 saranno nuove IP. Un bottino decisamente sostanzioso, superiore a quello anticipato da Sony e che dimostra che i videogiochi saranno comunque importanti nell'economia di Microsoft.
Peccato invece per la mancata retrocompatibilità (ma al lancio non la garantirà neanche la PlayStation 4), mentre restano da chiarire le politiche sull'usato. Se fossero vere le voci che circolano (installazione su hard disk obbligatoria e "online pass" per la seconda mano), Microsoft attirerebbe su di sé quelle critiche che ora sono rivolte ai publisher. E a questo punto si spiegherebbe perché Electronic Arts abbia annunciato l'abbandono dell'online pass per i suoi prodotti: un domani ci penserà il produttore di console alla fonte. Va però detto che al momento non si sa ancora quali saranno le politiche di Sony sull'usato, pertanto prima di trarre dei bilanci sarà necessario attendere altro tempo.
Concludendo, per la prima volta nella storia lo scontro tra Microsoft e Sony non sarà più incentrato sulla potenza dell'hardware ma sulla filosofia alla base dei due contendenti. Meglio diventare il centro dell'intrattenimento domestico o conquistare il cuore degli hardcore gamer? Meglio puntare sulla serie televisiva di Halo prodotta da Steven Spielberg o sulla condivisione delle sessioni di gioco col tasto Share? Meglio il Kinect 2 per chattare in alta definizione via Skype o il touchpad del Dual Shock 4?
Non ci resta che attendere i prossimi mesi per scoprire gli esiti di uno scontro che però si prospetta impari già da adesso. Se da un lato Sony si rivolgerà al solo mercato dei videogiochi, oggi stimabile in 65 miliardi di dollari, Microsoft, allargando il suo orizzonte a film, trasmissioni TV, musica e sport, potrà ambire a profitti enormemente più vasti.