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RiMS Racing - recensione

Le due ruote fanno sul serio!

Il mondo delle due ruote di recente è tornato prepotentemente sotto i riflettori, non solo per i campionati che si stanno disputando regolarmente ed hanno da poco compiuto il giro di boa per tuffarsi nella seconda metà di campionato.

Dopo l'annuncio dell'addio a fine stagione di Valentino Rossi nella classe regina, il team Yamaha è alle prese con la questione Vinales, il cui contratto è stato da poco rescisso dopo le ultime scaramucce che lo hanno visto protagonista.

Perché questa premessa, vi chiederete? Perché oggi vi parleremo di un prodotto che desterà l'attenzione degli appassionati di MotoGP, SuperBike e di tutte le altre categorie rappresentanti le corse motociclistiche, chiamati ad allacciare il casco e a fare meglio dei propri beniamini. Nonostante la ormai assodata posizione monopolistica di Milestone, un nuovo sfidante è arrivato in città e non teme il confronto ma, anzi, lancia audacemente un bel guanto di sfida.

Stiamo parlando di RiMS Racing, ad opera del team italiano RaceWard Studio, un titolo che fin dal suo esordio non ha mai nascosto l'incontenibile ambizione di portare un gioco simulativo e con meccaniche più profonde rispetto alla concorrenza. Dopo averlo provato qualche mese fa è arrivato il momento di tirare le somme sulla build finale e, nel nostro caso specifico, la versione testata su Playstation 5.

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Il gioco ci introduce in modo crudo e senza fronzoli l'esperienza che ci troveremo a vivere a bordo del nostro bolide, buttandoci immediatamente sull'asfalto per prendere dimestichezza con i sistemi di guida. Sapevamo che sarebbe stato tosto il nostro giro inaugurale, anche trovandoci all'interno del tutorial, ma RiMS Racing ha deciso di andarci giù ancora più pesante.

Dimenticate approcci arcade come folli staccate e passaggi da scavezzacollo sui cordoli: questo gioco non perdona, mai. L'opera dei ragazzi italiani alza di molto l'asticella della difficoltà nel domare la propria due ruote, e per riuscire finalmente a farlo abbiamo più volte rattoppato la tuta e riparato il nostro mezzo.

All'interno di RiMS non vi è una campagna vera e propria, né una trama che racconti l'ascesa del novizio all'Olimpo dei piloti più vincenti. Le attività giocatore singolo presentano una progressione assolutamente lineare per un totale di 70 eventi, alternando la tipologia di gare per spezzare la monotonia di fredde esibizioni senza alcun contorno da raccontare. Partendo dagli eventi Accademia utili per imparare a domare la due ruote e capirne i limiti, vi sono gare indette da brand e produttori, scontri 1v1 o piccoli campionati che si concludono in una manciata di gare.

Nervi d'acciaio e tanta pazienza sono le prime due abilità che dovrete mettere in campo in RiMS Racing.

Visto il trend dei racing moderni di accompagnare le gare ad una sorta di racconto, l'assoluta mancanza di una sorta di campagna spicca particolarmente, rendendo davvero piatto il susseguirsi delle gare. Questa lacuna diventa più importante se si considera che le moto a disposizione sono otto in totale e in tracciati poco più di dieci, includendo le versioni modificate della medesima pista.

Quel che si evince dunque è che RaceWard Studio ha dedicato tutti i suoi sforzi alla fedeltà dei comportamenti delle moto, tralasciando la quantità per puntare tutto sulla qualità.

Questa considerazione vale anche per la veste grafica che, nonostante un'ottima risoluzione su next-gen Playstation, pecca in alcune occasioni di mancanza di pulizia. Se il lavoro svolto sulla riproduzione delle moto è ottimo, lo stesso purtroppo non lo si può dire dell'attenzione ai tracciati e ai loro elementi di sfondo, che non spiccano per qualità e densità di oggetti a schermo.

Dall'hub principale, nella sezione garage, è possibile smontare ed installare nuovi componenti per migliorare le nostre prestazioni.

L'esperienza simulativa non rimane una peculiarità del sistema di guida e della fisica della nostra due ruote: RiMS Racing porta questa caratteristica anche all'interno del garage. In questa sezione principale potremo letteralmente fare a pezzi la nostra moto, sostituendo la maggior parte delle componentistiche che, gara dopo gara o caduta dopo caduta, vanno inevitabilmente ad usurarsi.

Con dei semplici passaggi che richiedono la combinazione dei tasti del controller in un determinato ordine, possiamo ad esempio smontare le pinze dei freni logore per sostituirle con una versione migliore o più semplicemente funzionante. Una volta rimossi i vecchi pezzi è possibile venderli e il loro valore varia in base alle condizioni in cui versano, per poter far così cassa per acquistare nuova attrezzatura.

Perché anche in RiMS, una volta scesi dalla sella della moto dovremo fare i conti con il vile denaro che riceveremo in base alle prestazioni e ai risultati su pista, ma soprattutto agli eventi a cui prenderemo parte.

Purtroppo ci sono solo una decina di destinazioni in cui competere.

Piazzarsi nelle prime posizioni e recare meno danno possibile alla moto evitando cadute e maltrattamenti, farà sì che il nostro conto in banca ben presto cominci a crescere, potendo così potenziare il nostro bolide. Per monitorare le condizioni dei vari componenti è possibile avere una panoramica anche durante la gara e non solo all'interno del garage, con una visuale che mostra in percentuale l'usura di ogni pezzo.

Oltre a questa possibilità, l'hub principale offre molteplici aspetti essenziali per la nostra carriera come il calendario, la classica sezione che racchiude tutti gli eventi a cui saremo invitati a partecipare e, appunto, la postazione moto dove aggiustare o potenziare la nostra due ruote.

RiMS Racing però prende ispirazione anche dai nuovi standard dei titoli racing a quattro ruote, implementando i comparti Ricerca e Management. Per queste due importanti sezioni dovremo spendere punti abilità, anch'essi guadagnabili con la partecipazione agli eventi, per poter assumere ricercatori e manager che sbloccheranno importati bonus all'interno dell'albero di skill o vantaggi inerenti. Infine sono presenti gli alloggi, che in realtà non sono che la location dove personalizzare l'aspetto e l'identità del nostro alter ego.

L'aspetto e la sostanza simulativa accontenteranno i gusti degli appassionati più esigenti.

Ovviamente non poteva mancare la componente online, che oltre ai classici match online propone delle sfide in cui cimentarsi con l'intera community o creare lobby personalizzate pubbliche o private con regole da impostare a proprio piacimento.

Tirando le somme, RiMS Racing è un prodotto molto solido per quanto concerne il modello di guida e la fedeltà della fisica, cercando di avvicinarsi il più possibile alle sensazioni che si possono provare in sella ad una moto. Nel fare questo, però, trascura la possibilità di creare un calendario delle gare più appetibile che possa rendere più stimolante il prosieguo delle attività all'interno della campagna.

Creare un prodotto così spinoso e che richiede così tanta pazienza per essere padroneggiato ci pare davvero un azzardo. RiMS Racing potrebbe facilmente scoraggiare i novizi del genere, portandoli ad allontanarsi frustrati da una ripida curva di apprendimento, col risultato di ammiccare a una piccola nicchia di appassionati del genere, all'interno di una community già ristretta di suo.

In un certo senso, il coraggio è chiaro che non manchi tra le file di RaceWard Studio, che grazie a Nacon si getta in un mercato ostico e che difficilmente perdona. Essendo inoltre il primo titolo da parte del team italiano, è giusto soppesare alcune mancanze e sbavature.

Se RiMS Racing avesse osato anche in termini di quantità di mezzi e tracciati, probabilmente staremmo qui a chiederci quale potrebbe essere la risposta di Milestone. Che però, per adesso, nonostante un modello più semplice di guida può dormire sonni tranquilli.

7 / 10