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Rise of the Tomb Raider - anteprima

Uno sguardo dettagliato alla nuova demo presentata alla Gamescom.

Colonia - Vista la quasi totale assenza di Sony alla Gamescom 2015, Microsoft ha avuto vita facile nel mostrare al mondo le proprie cartucce pronte per essere sparate negli ultimi mesi di quest'anno. Se Halo 5 è senza ombra di dubbio il titolo su cui il colosso di Redmond punta di più per l'imminente stagione autunnale, Rise of the Tomb Raider rappresenta un'esclusiva (seppur temporanea) coi fiocchi.

Dopo l'ottimo reboot uscito nel 2013 su PC, PS3 e Xbox 360 e più recentemente su console current-gen, Crystal Dynamics ha quasi ultimato i lavori sul nuovo capito delle avventure dell'archeologa Lara Croft, determinata più che mai a scoprire le verità  che si celano dietro la misteriosa organizzazione Trinity.

Nonostante i dettagli della trama siano ancora abbastanza scarsi, abbiamo avuto l'occasione di assistere ad una demo presentata da due membri del team californiano poco dopo la conclusione della conferenza stampa che Microsoft ha tenuto a Colonia.

La sequenza è ambientata sulle desertiche montagne della Siria, e si apre con la bella ragazza britannica accompagnata su una jeep da un uomo del posto. Passano solo pochi istanti e un elicottero fa la sua comparsa sopra le teste dei due avventurieri, che vengono immediatamente presi d'assalto a pochi passi della meta con cascate di proiettili, alcuni dei quali finiscono per uccidere lo sfortunato conducente.

Il dettaglio grafico raggiunto dai ragazzi di Crystal Dynamics con Rise of the Tomb Raider è senza dubbio notevole, così come le animazioni e gli incredibili effetti d'illuminazione.

Dopo l'immancabile ribaltamento, l'esplosione della jeep scaraventa Lara giù da un precipizio, fortuna che grazie al fidato rampino riesce ad attutire la caduta e salvare la pellaccia per l'ennesima volta. Finalmente si passa al gioco vero e proprio e dopo un veloce (ma spettacolare) sguardo al panorama siriano, e Lara si addentra all'interno di un tunnel con un glowstick che non gli fa rimpiangere la cara e vecchia torcia del capitolo precedente.

Arrivata nella prima stanza comincia la ricerca agli indizi che la portano a trovare un muro che si rivela essere l'entrata per le rovine di un'antica città dimenticata. In questa sezione Lara sfodera tutte le sue doti atletiche arrampicandosi su pareti non propriamente stabili, e dopo un paio di disavventure degne del suo 'collega' Nathan Drake, si inoltra in un cunicolo buio e stretto che definire claustrofobico è riduttivo.

Passato il sentiero particolarmente amato da scorpioni e altri insetti di varia natura, l'archeologa si ritrova in una caverna piena zeppa di resti di cadaveri riconoscibili soltanto dalle ossa e da qualche vestito strappato. La situazione farebbe pensare a uno scontro avvenuto centinaia di anni prima, ma ben presto Lara si rende conto di essere finita in una zona colma di trappole mortali, la prima delle quali piomba giù dal soffitto a pochi centimetri dal suo naso.

L'"avvertimento" non intimorisce l'avventuriera, che soltanto una manciata di passi dopo precipita però nella stanza sottostante che ora gli impedisce di proseguire. Si guarda attorno, sfodera il piccone e con un paio di colpi ben assestati rompe una porzione di muro che comincia a riempire la stanza d'acqua, permettendo così a Lara di raggiungere un appiglio e passare alla sezione successiva.

Come prevedile le cose si complicano ulteriormente visto che non solo si ferisce una gamba mettendo il piede su una classica trappola per animali, ma il meccanismo ne fa anche altri due: il primo rompe una parete che lentamente inizia ad allagare la stanza, mentre il secondo attiva una simpatica trappola mortale dal soffitto.

In questo preciso momento l'azione sullo schermo rallenta, permettendo a Lara di mirare alla parte superiore del marchingegno e di evitare di passare a miglior vita trafitta da affilatissime lame. Superato anche questa ennesima disavventura, la signorina Croft comincia una fuga disperata liberandosi dalla trappola e nuotando verso l'uscita, il cui raggiungimento coincide anche con la fine della presentazione.

Subito dopo gli sviluppatori si sono presi la briga di sottolineare che la demo mostrata è stata sapientemente privata delle cut-scene per non spoilerare la storia, di alcune sezioni puzzle e anche dei classici scontri contro i cattivoni di turno,

Nonostante le poche novità di rilievo per quanto concerne il lato del gameplay, i progressi fatti da Crystal Dynamics nel comparto tecnico e nelle animazioni non sono passati inosservati. Gli effetti d'illuminazione, specie quando Lara si trova all'interno di spazi ristretti con poca luce o quando è completamente bagnata, ci hanno impressionato in positivo e si avvicinano parecchio ai risultati ottenuti da Naughty Dog nei loro ultimi titoli.

Così come nel capitolo precedente, anche in Rise of the Tomb Raider è possibile migliorare le proprie abilità accampandosi intorno ai falò sparsi lungo tutto il gioco, ma oggettivamente avremmo preferito un minimo upgrade grafico visto che i vari menu sono praticamente identici a quelli che abbiamo visto nel primo episodio.

Chiudiamo col confermare la presenza dei classici collezionabili, nascosti nei luoghi più impensabili, che sicuramente faranno la felicità dei perfezionisti e dei veri amanti della saga avente come protagonista la bella archeologa.

Il gameplay non sembra aver subito stravolgimenti se non nelle inedite abilità come il lancio di due frecce in contemporanea, utile a effettuare uccisioni multiple .

Insomma, basandoci su quello che abbiamo visto fino ad oggi, Rise of the Tomb Raider sembra essere un titolo molto promettente che comprensibilmente non vuole osare nel proporre novità di spessore, a favore di un approccio sicuro verso coloro che hanno apprezzato il precedente capitolo.

Ora non ci resta che aspettare il prossimo 13 novembre per vedere come se la caverà in sede di recensione: date le impressioni positive, ora il nostro augurio è quello di poter riscontrare una qualità di livello nel comparto narrativo e soprattutto una longevità  (e rigiocabilità) ancora più alta.