Rise of the Tomb Raider - prova
L'esclusiva di Microsoft si mostra alla Games Week.
Milano - Ormai ci siamo, tra circa tre settimane Rise of the Tomb Raider sbarcherà finalmente sulle Xbox One e Xbox 360 di tutto il mondo, sviluppato come sempre dagli abili ragazzi di Crystal Dynamics. L'ultima avventura di Lara Croft è una delle punte di diamante della line-up Microsoft per l'autunno 2015 e, insieme ad Halo 5 e Forza Motorsport 6, rappresenta una delle esclusive (seppur temporali) da tenere sott'occhio, visti anche gli ottimi risultati ottenuti due anni fa col reboot della serie.
In Rise of the Tomb Raider vestiremo ancora una volta i panni di Lara Croft, intenzionata più che mai a scoprire la verità che si cela dietro la misteriosa organizzazione Trinity, dopo gli eventi surreali vissuti nel Regno Yamatai. Grazie a Microsoft, in occasione della Games Week di Milano abbiamo avuto il piacere di mettere le mani sulla 'famosa' demo della Tomba del Profeta ambientata tra le lande rocciose della Siria settentrionale.
Trattandosi dello stesso codice mostratoci da Crystal Dynamics a porte chiuse durante la scorsa Gamescom (e che potete rileggere nel dettaglio qui), oggi ci concentreremo sui controlli del gioco e sull'aspetto tecnico, cominciando proprio da quest'ultimo.
Inutile nascondere l'ovvio: Rise of the Tomb Raider sembra spremere l'Xbox One come pochi altri titoli hanno fatto fino ad ora sulla console made in Redmond, e la fluidità con cui gira il motore grafico ha dell'incredibile. Non appena si prende il controllo di Lara è quasi impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte alla qualità generale del comparto tecnico, con effetti d'illuminazione incredibili e texture che fanno (quasi) sempre il loro dovere.
Il frame-rate durante la nostra prova non è sceso quasi mai a compromessi, a parte in un paio d'occasioni durante una sequenza in real time. Niente di preoccupante e soprattutto niente che non si possa correggere in tempo per il lancio; anzi, data la natura incompleta del codice provato, è probabile che il tutto sia già stato sistemato.
Joypad alla mano, il feeling che Rise of the Tomb Raider trasmette è praticamente lo stesso, robusto e collaudato visto nel precedente capitolo. Lara corre, salta, spara, s'accovaccia ed esamina oggetti, senza dimenticare degli onnipresenti quick-time event (troppo semplici e prevedibili a nostro avviso). Tutto come da copione, insomma.
Non mancano poi i soliti tesori e vari collezionabili, così come i documenti utili per ottenere informazioni aggiuntive sulla storia. In Rise of The Tomb Raider giocheranno un ruolo molto importante anche gli NPC, coi quali sarà possibile interagire per ottenere aiuti come nuove abilità, esperienza extra, oggetti rari e armi inedite da aggiungere al nostro arsenale.
Entrare in contatto con le persone delle zona che si sta esplorando e aiutarle completando per loro missioni secondarie diventa quindi cruciale se si vuole completare il gioco al 100%, ma in generale crediamo che questa novità rappresenti un'ottima 'scusa' per allungare la longevità.
Da quanto visto fino ad ora, il sistema di crafting appare molto simile a quello che abbiamo già conosciuto nel precedente Tomb raider, ma sarà curioso vedere quale nuove combinazioni si potranno sfruttare per creare nuovi "compagni di viaggio" nei vari accampamenti.
Insomma, a conti fatti la nostra prova sul campo è stata decisamente positiva, ma prima di poter esprimere un giudizio definitivo, dovremo per forza attendere il codice review di Rise of the Tomb Raider in arrivo nei prossimi giorni.
In sede di recensione ci occuperemo di analizzare tutti i dettagli dell'ultima fatica firmata Crystal Dynamics, ci soffermeremo sul bilanciamento tra le sparatorie e le sezioni puzzle/d'esplorazione e, soprattutto, vi faremo sapere se ci troveremo di fronte ad un 'more of the same' o se ci saranno novità tali da renderlo veramente imperdibile.
Fino ad allora, rimanete sintonizzati su Eurogamer.it per scoprire tutte le novità di questa caldissima stagione per i videogiochi.