Rise of the Tomb Raider risplende in HDR su Xbox One X - articolo
Il gameplay registrato dal Digital Foundry lo dimostra.
Un paio di settimane fa Microsoft ha iniziato il suo ultimo tour mediatico mondiale, soprattutto per promuovere Xbox One X. Visto che la serie di giochi disponibili a cui dare un'occhiata era sostanzialmente una parte della impressionante line-up presentata alla Gamescom, abbiamo avuto la possibilità di catturare in video direttamente una serie di titoli che torneremo a trattare in seguito, iniziando da Rise of the Tomb Raider. Abbiamo quindi ritenuto che fosse giusto cominciare dando uno sguardo allo spettacolare supporto HDR del gioco.
Al momento la funzione di high dynamic range è stata confermata soltanto per Xbox, ma siamo fiduciosi che lo sviluppatore Nixxes estenderà progressivamente l'aggiornamento anche per gli utenti PC e PS4 Pro. In teoria non dovrebbe essere difficile: abbiamo avuto modo di vedere l'HDR girare in modo eccellente su un hardware PC Nvidia già da marzo del 2016 con il lancio della GTX 1080. Nixxes ne ha persino parlato sul suo blog e questo ha reso la sua lunga attesa misteriosa. Si tratta di una caratteristica di cui vale la pena vantarsi: quello che abbiamo visto del supporto all'HDR di Tomb Raider su Xbox One X è semplicemente fantastico, qualcosa che va a trasformare significativamente l'aspetto del gioco.
L'HDR è tutta una questione di contrasti estremi: sugli schermi giusti, i neri possono essere densi come l'inchiostro e i bianchi così luminosi da far bruciare gli occhi. Tomb Raider ci propone letteralmente l'intero spettro nella demo ambientata nella Tomba del Profeta: ci troviamo a seguire infatti l'avanzamento di Lara lungo una caverna nera come la pece, illuminata soltanto dalla sua barretta luminosa di un blu intenso. Questa oscura e inquietante Tomba del Profeta sarà poi illuminata con maggiore accuratezza dalla luce naturale che proviene dal cielo sopra di noi. Si ha poi come la sensazione che siano presenti più dettagli nel passaggio successivo, soprattutto sulle pareti umide della caverna. Dal nostro punto di vista si tratta di un'altra buona ragione per riprendere in mano questo gioco quando il 7 novembre uscirà Xbox One X.
Siamo riusciti a portare nelle vostre case quest'esperienza grazie alla nostra registrazione completa in HDR della demo. Se la guardate il video su YouTube tramite un monitor con range standard, ottenete una presentazione che beneficia del downsampling e del tone mapping, anche se mostra un aspetto leggermente diverso dal punto di vista dell'illuminazione. Per vederlo in HDR, i possessori di TV Samsung 4K di fascia medio-alta possono cercare il video sulla app di YouTube, mentre i possessori di Chromecast Ultra possono avviare in streaming il video sui loro schermi HDR e ottenere lo stesso effetto. La miglior esperienza in assoluto è disponibile per i sostenitori del Patreon del Digital Foundry, i quali potranno scaricare il file sorgente originario, copiarlo su una chiavetta USB e vederlo direttamente sui propri schermi o tramite dei dispositivi compatibili come l'Xbox One S o la TV Android Nvidia Shield. Anche i possessori di alcuni tipi di smartphone posso utilizzare i propri dispositivi, tra questi è incluso anche il Galaxy S8 per guardarlo in HDR.
Rise of the Tomb Raider spinge parecchio l'HDR e nella recente demo che abbiamo giocato, forse lo fa addirittura troppo. Il contrasto tra la luce e l'oscurità produce occasionalmente un aspetto ultra luminoso su alcuni elementi evidenziati. Ovviamente stiamo parlando di un codice ancora in sviluppo ma il gioco include anche un regolatore dell'HDR, simile a quello che si poteva trovare in Forza Horizon 3 e con esso avremo la possibilità di calibrare l'aspetto del gioco per farlo corrispondere al meglio al nostro specifico schermo. La registrazione, così come avete potuto vedere qui, gira alle impostazioni predefinite della demo.
Il tempo di gioco era limitato ma siamo riusciti a giocare durante tutta la sequenza di dieci minuti, in tutte e tre le modalità di gameplay: frame rate alto, 4K nativo e 4K arricchito. Le nostre prime impressioni ci suggeriscono che tra tutte e tre le modalità, quest'ultima sia la più equilibrata che la versione Xbox One X abbia da offrire, unendo caratteristiche visive di qualità superiore e prestazioni migliorate in confronto al puro preset 4K. Come potete notare guardando il video, se da una parte l'ultra HD nativo spinge il numero di pixel al massimo, il compromesso che ne deriva sono una o due sezioni in cui le prestazioni subiscono un colpo: in particolare, nelle aree in cui l'acqua domina lo schermo, insieme alla cutscene finale.
Gli daremo un'occhiata più approfondita nel tempo, ma la modalità 4K arricchita, dal momento che utilizza una sorta di temporal upscale, è più fluida in queste aree e quello che si perde in precisione assoluta dei dettagli, lo si guadagna in un gioco dall'aspetto complessivamente migliore, con una controllo più decisa sul frame rate di riferimento a 30 fps. È tuttavia evidente che le opzioni multiple sono state inserite per giocare al titolo utilizzando la potenza dello Scorpio Engine nel modo in cui si ritiene più opportuno.
Presto vi parleremo ancora di Rise of the Tomb Raider con uno sguardo più dettagliato. Quello che stiamo davvero aspettando però, è l'arrivo della patch completa del gioco il 7 novembre. La modalità ad alto frame rate, in particolare, sta suscitando interesse in molti dei potenziali acquirenti di Xbox One X. Queste impostazioni predefinite funzionano benissimo con il contenuto limitato offerto dalla demo. Tuttavia, il vero metro di paragone con cui questa modalità dovrebbe essere confrontata è lo stress test rappresentato dalla Valle Geotermica. Nel frattempo, i nostri ulteriori test su Rise of the Tomb Raider confermano che si tratta di uno dei titoli migliorati per Xbox One X da tenere d'occhio e il suo straordinario supporto HDR non è che la ciliegina sulla torta.