Skip to main content

Risen 2: Dark Waters

Una nuova rotta per l'eroe senza nome.

Non c'è spazio per l'errore nello spietato mondo delle produzioni videoludiche: basta commetterne uno e sei fuori. Ma quando il danno è ormai fatto, ci sono due modi per rimediare al fallimento: cambiare completamente strada o imparare la lezione, ascoltando i consigli di chi hai intorno.

Deep Silver e Piranha Bytes invece, seguendo il detto di Borges, ovvero "quando arrivi a un bivio, imboccalo", per Risen 2 hanno scelto di applicare entrambi i metodi, rivoluzionando completamente l'ambientazione e correggendo nel frattempo i macroscopici errori che hanno funestato il primo capitolo, soprattutto nella versione per console

La presentazione del gioco all'E3 si è infatti aperta con una netta e precisa affermazione di Daniel Oberlerchner, senior brand manager di Deep Silver: "Non commetteremo gli errori dell'altra volta. Inizialmente il titolo era previsto solo per PC, e scoprimmo di doverlo convertire per console solo sei mesi prima dell'uscita. Adesso le cose sono molto diverse, abbiamo sviluppato il gioco per console fin dall'inizio".

Gli ambienti di gioco fanno venire voglia di prendere le ferie.

Risen 2 si colloca poco dopo la storia narrata del suo predecessore e vestirete ancora i panni dell'Eroe senza nome, ma con molte differenze rispetto al passato. Per prima cosa, dopo averne combattuto uno, siete diventato un inquisitore, e non c'è traccia di tutta la fama che vi aspettavate dopo aver sconfitto il Titano, perché il resto del mondo era troppo impegnato a combattere quelli rimanenti.

La vostra nuova casa infatti è Kaldera, una città circondata dalla desolazione, che si è salvata dalla furia dei Titani grazie dei cristalli magici custodi nelle sue fondamenta. Ma dato che intorno ad essa non ci sono altro che rovine e alberi bruciati, ogni tipo rifornimento deve arrivare via mare, e siccome vivere nell'ultimo avamposto umano non ancora schiacciato sotto il piede di un'enorme creatura era troppo facile, il mare è infestato da enormi creature marine che affondano le navi incaricate di portare le provviste, e indovinate un po' chi dovrà improvvisarsi pirata e risolvere il problema? Esatto.

Questo espediente narrativo è la leva che ha permesso agli sviluppatori di ribaltare completamente l'ambientazione, il sistema di combattimento e la gestione dei compagni di gioco. Al posto di una sola isola ce ne saranno molte, da esplorare in lungo e in largo. Il classico sistema che vi permetteva di scegliere tra arma a due mani, scudo e spada o arco è diventato uno stile di combattimento molto più "fluido" e sleale (d'altronde siete un pirata) basato sui colpi bassi, sulle armi da fuoco e su spade leggere.

Dite infine addio ai compagni che entravano e uscivano dalla vostra avventura senza lasciare traccia, adesso avrete una ciurma, che dovrete costruire quest dopo quest (tipo Mass Effect) e che dovrete proteggere e impiegare nelle avventure, senza poterli comandare direttamente, a seconda delle loro abilità.

Il primo trailer del gioco.