Rocketbirds: Hardboiled Chicken

A fianco di questi scarafaggi psichici non possono mancare pistole, mitra e fucili degni del più agguerrito Rambo piumato: certo, MP5 o AK-47 sarebbero capaci di trasformare in un possente Schwarzenegger anche il nerd più magrolino del quartiere, ma la presenza di differenti tipologie di soldati, di cloni di Hardboiled e di altri irascibili (e numerosi) avversari sapranno dare al giocatore parecchio filo da torcere.

Davvero ineccepibile il mood della narrazione, che rimbalza dal gore al comico con leggiadria come nelle migliori dark comedy: sangue, pinguini esanimi che si ammucchiano, atmosfere decadenti e a tratti disturbanti (con tanto di torture a cui vengono sottoposti i pennuti ostaggi, per la gioia della LIPU), che si alternano a siparietti spassosi, battute taglienti come rasoi e gag aventi per protagonisti i più classici stereotipi della risata. Come Putzky, il dittatore costantemente preda dell'ansia e del terrore, o il suo enorme assistente draconiano, che non vede l'ora di abbattere l'eterno nemico per poterselo.. mangiare!

Se da un lato la migrazione da browser a console non ha apportato significativi miglioramenti sul sistema di controllo, che soffre ancora di una certa pesantezza (a confronto di Hardboiled, Mario è Usain Bolt) e presenta scelte tecnologiche un po' old (l'assenza di un controllo durante e post salto in primis), dall'altro Rocketbirds: Hardboiled Chicken può vantare parecchie chicche aggiuntive, che esulano dall'immancabile ma comunque significativo revamp grafico di cui parleremo a breve.

L'utenza Playstation potrà dunque godere di alcuni livelli inediti e annesse cut scene, a fianco di un'interessante modalità coop per due giocatori articolata su 10 scenari e, non ultima, un'esilarante modalità Jetpack (richiestissima dal fandom PC seppur mai implementata nel sorgente flash) che catapulta l'aspirante pollo da combattimento in battaglie nel cuore dei cieli. Il tutto, come da abitudine, condito da nuove armi fiammanti e inedite tipologie di nemici.

La parte dal leone spetta al comparto grafico, che aggiorna il già ragguardevole impianto cel shaded di Evolution con un sistema di illuminazione/ombre in tempo reale, con effetti particellari ed elaborazioni post-processing quali bloom e tone mapping. L'impatto complessivo è più che positivo, ulteriormente impreziosito da un set di sfondi su più strati che si muovono in parallasse (conferendo un ulteriore senso di profondità senza ricorrere a TV 3D).

I possessori di TV di nuova generazione potranno godere del supporto al 3D stereoscopico, implementato dal team di sviluppo per garantire 60fps a 720p: pur non essendo un fervido sostenitore del "gaming con occhialini attivi", devo ammettere che il risultato non è secondo a quello di produzioni tripla A ben più blasonate.

Un gioco da prendere ad occhi chiusi, dunque? Beh, se siete divoratori di platform vecchia maniera e godete segretamente nello stanare quanti più riferimenti alle glorie videoludiche (di cui l'IP abbonda), la risposta potrebbe apparirvi scontata, specie dopo aver letto il voto in calce.