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Rog Phone 6, la Recensione

Un concentrato di tecnologia che non fa rimpiangere le console.

Quando ASUS ROG ha lanciato il ROG Phone quattro anni fa, ha scosso il mercato introducendo il concetto di smartphone da gaming. Non solo prestazioni al top, ma anche performance garantite da ingegnerizzazione interna ai massimi livelli con una serie di accessori innovativi che di fatto trasformavano un semplice smartphone in una console portatile. Storicamente, uno dei limiti del gaming mobile è sempre stato il doversi affidare ai controlli touch, spesso poco precisi e con scarsi feedback. Il prodotto ha indubbiamente creato una nuova fascia di mercato su cui si sono fiondati anche da altri competitor.

Da allora ASUS ROG ha proposto nuove iterazioni del suo smartphone gaming, alzando sempre più l’asticella delle feature e correggendo ove possibile gli aspetti meno riusciti basandosi anche sui feedback degli utenti e sul successo dei vari accessori da acquistare a parte. Siamo così arrivati oggi al ROG Phone 6, un dispositivo che riesce ancora una volta a innovare e rifinire un prodotto di fascia altissima.

Esteticamente cambia qualche dettaglio ma nel complesso l’approccio è conservativo. Il produttore basa ancora una volta il design del dispositivo su cinque elementi: performance, dissipazione termica, display, controlli e sistema. Le prestazioni elevate richiedono il meglio dell’hardware e non sorprende che la scelta del SoC sia ricaduta sul più recente chip flagship di Qualcomm, lo Snapdragon 8+ Gen 1. Si tratta di una versione potenziata e più efficiente del già ottimo SoC dell’anno scorso. Il design è il medesimo octa-core, con il cluster più potente in grado di arrivare a 3,2 GHz grazie all’overclock automatico dell’ormai collaudata X-Mode. Anche la GPU Adreno 730 riceve un boost di clock e queste migliorie permettono di avere un +10% di potenza CPU e GPU, con un +30% di efficienza e quindi meno calore a parità di frequenza. Essendo un SoC flagship, supporta naturalmente le più alte specifiche per ogni comparto come velocità di storage, RAM, rete WiFi e cellulare, foto e video, codec audio e quant’altro.

Ecco il layout e le versioni disponibili

La RAM è una velocissima LPDDR5 ed è accompagnata da un altrettanto prestazionale storage UFS 3.1, con quantitativi che variano in base a configurazione e modello. Il ROG Phone 6 è infatti proposto in due versioni (liscio e PRO) e diversi SKU. Il massimo si ottiene sul PRO, con una configurazione da 18/512GB e un display pAmoled posteriore personalizzabile, ma la velocità delle memorie è la medesima, cambia solo il quantitativo. Per ospitare componenti così potenti e assetati di energia, il produttore ha lavorato per migliorare il sistema di dissipazione Gamecool, anche questa volta costituito da più livelli, sia passivi che attivi, ora arrivato alla sesta generazione.

Abbiamo due strati di grafite più generosi, una camera di vapore ingrandita, a cui viene trasmesso il calore generato dal chip che è direttamente a contatto con un layer di 3,300mg di nitrato di boro, un materiale non conduttivo, non reattivo chimicamente e in grado di mantenere stabilità termica fino a 1000°C. Questo è il primo strato che si occupa delle sessioni di gaming brevi, riducendo di 10°C la temperatura e prevenendo il throttling. Per sessioni superiori a quindici minuti e inferiori a mezz’ora interviene il sistema di dissipazione intermedio, con la camera di vapore maggiorata del 30% che si occupa di distribuire uniformemente il calore sulla scocca mantenendo fresco l’hardware. Tutto ciò incide sul peso, di 239 grammi, ma l’impugnatura è buona e solida, soprattutto con la cover Aero Case.

Per sessioni lunghe un’ora o più è consigliabile (e a volte necessario, specialmente in questa torrida estate) utilizzare l’accessorio di dissipazione attiva esterna AeroActive Cooler 6. Si tratta di un sistema già noto dai precedenti ROG Phone che viene ulteriormente potenziato. Ora ha un design decisamente futuristico ma apporta anche importanti modifiche funzionali. Oltre a fornire un sistema di dissipazione attiva regolabile, offre quattro tasti fisici e una linguetta estraibile che funge da stand. Ma non si tratta di una semplice ventolina centrifuga: anche qui abbiamo un sistema multistrato con pad termici, strati di rame, elementi Peltier e un sensore di umidità che lavorano insieme comunicando elettronicamente col sistema per smaltire efficientemente il calore dalla scocca.

L’AeroActive Cooler è indispensabile per lunghe sessioni e quando fa molto caldo.

Il cooler viene alimentato dalla presa USB-C laterale del telefono e uno stiloso LED s’illumina di colore diverso in base alla modalità di raffreddamento selezionata. In più, collegando il caricatore alla presa USB-C integrata nel cooler, si può attivare la modalità X+ che abilità l’overclock del SoC, incrementa il refresh e il touching sample del display e attiva la modalità di rete Hyperfusion (somma le potenzialità di rete WiFi e cellulare). Tutto questo dovrebbe garantire, stando al produttore, di abbassare la temperatura operativa di più di 13°C sul SoC e fino a 25°C sulla scocca posteriore in sessioni di gaming lunghe un’ora, rispetto a prodotti con medesimo SoC, scongiurando fino al 79% di volte in più il thermal throttling.

L’altro punto cardine è costituito dal display. A questo giro abbiamo un 6.78” Samsung AMOLED 2448x1080 (395ppi) con input lag di 1ms (GtG) HDR10+ da 1200 Nits e sampling rate di 720Hz; il refresh stratosferico di 165Hz è raggiungibile grazie al chip Pixelworks i6. Alla massima frequenza, la latenza al tocco è di soli 23ms, e non mancano le certificazioni di fedeltà come Delta E medio < 1, 111.23% DCI-P3, sRGB 150.89%. Si tratta quindi di uno schermo super reattivo, se non il più reattivo mai visto in uno smartphone, ma anche decisamente fedele e quindi adatto a scattare foto e a lavorare con foto e video editing. Grazie ad HDR, ai buoni livelli di luminosità e ad un contrasto di 1 milione a 1, è anche uno smartphone perfetto per guardare le nostre amate serie TV. Lo schermo ha anche integrato il lettore di impronte sotto al vetro.

Per la batteria abbiamo lo stesso design dello scorso anno: due unità situate ai lati del SoC per una capacità totale di 6000Mah. Il caricatore fornito è da 65W, e anche se abbiamo visto caricatori da 120W su altri smartphone, grazie a tecnologie ad-hoc come QuickCharge 5 e HyperCharge per una ricarica più efficiente e costante nel tempo, il ROG Phone 6 è in grado di ricaricarsi da 0 al 100% in appena 42 minuti, ovvero 10 minuti più rapidamente del suo predecessore. Giocando con la modalità X e AeroActive collegato la batteria si scarica più velocemente rispetto ai precedenti ROG Phone, ma bilanciando i profili energetici si risparmia parecchia energia e comunque la ricarica è abbastanza rapida. Ritroviamo ancora una volta le feature per preservare la batteria, come il blocco al 80% o 90% e la ricarica programmata in funzione dell’orario a cui si deve staccare dalla presa. I profili di utilizzo includono, oltre alla succitata X Mode, una modalità dinamica e una ultraresistente.

Il Kunai 3 Gamepad trasforma il ROG Phone 6 in una console portatile.

Per quanto riguarda i controlli, il sistema di tasti virtuali AirTrigger 6 fa uno step avanti permettendo all’utente di mappare fino a quattordici punti di tocco simultanei sul display, che si vanno ad aggiungere ai quattro fisici presenti nell’AeroActive Cooler. In più, ci sono delle novità con la combinazione di questo sistema col giroscopio: un sistema premi e inclina permette di accedere a una ulteriore mappatura, e ora abbiamo anche l’aiming tramite giroscopio con la semplice pressione del pulsante ultrasonico prima di mirare muovendo i inclinando il telefono.

L’audio non è da meno e come nei precedenti modelli viene posta molta attenzione a questo comparto, che Asus denomina GameFX. Due grandi magneti danno energia a due speaker lineari da 12x16 per un’escursione massima da 0,8mm e ognuno di essi ha un amplificatore mono Cirrus Logic CS35L45 dedicato, in grado di gestire file a 24-bit/96kHz o 24-bit/192kHz e anche questa volta l’audio viene raffinato via software dagli esperti di Dirac. Il suono è potente, ricco di dettagli e grazie alla spazialità permette all’utente di percepire da dove provengono i colpi del fuoco nemico anche senza cuffie. I bassi sono pure corposi e profondi, senza alcuna distorsione grazie alle tecnologie per la correzione in tempo reale della risposta in frequenza. Il software Audio Wizard offre un equalizzatore a 10 bande e diverse modalità preimpostate e profili differenti per ogni cuffia e auricolare ROG. Non c’è il Dolby Atmos, ma in compenso abbiamo il jack 3.5mm per cuffie, che grazie all’ottimo DAC-AMP può dare grandi soddisfazioni con cuffie di alto livello. Per quanto riguarda l’audio wireless, abbiamo il supporto agli ultimi codec di Qualcomm, compreso aptX Adaptive, ma anche ad AAC e LDAC di Sony.

Il software è da sempre parte fondamentale ed integrante dei ROG Phone. Armoury Crate e Game Genie lavorano in tandem per fornire una pletora di opzioni e personalizzazioni per regolare ogni funzionalità e gestire al meglio l’hardware in base alle esigenze e alla situazione. La console di Armoury Crate permette d’impostare i profili, regolare la velocità della ventola di AeroActive Cooler, la velocità di aggiornamento e altri parametri, nonché di creare profili personalizzati per ogni gioco. Game Genie è stato ricreato da zero e ora è attivabile con un semplice slide su schermo, facendo comparire una dashboard che dà accesso a numerose funzionalità interrompere il gioco.

Anche il ROG Phone 6 può contare su accessori che aumentano le potenzialità e l’accessibilità del telefono, soprattutto in gaming. Tuttavia, questo aspetto è stato a nostro avviso gestito non molto bene da ASUS, con gli accessori dei precedenti ROG Phone spesso non più compatibili coi nuovi modelli e viceversa. Il cliente che quindi andava a investire su questi accessori pensando di aggiornare poi solamente il telefono correva il rischio di essere scoraggiato all’upgrade o di ritrovarsi con accessori divenuti inutili. Il produttore si è almeno sforzato di garantire il supporto dei nuovi accessori col ROG Phone 5, ma non è chiaro come verrà gestito il processo inverso.

Ad ogni modo, abbiamo anche stavolta una serie di case e protezioni schermo, una dock per giocare su TV e il Kunai gamepad, quello che a nostro avviso è il vero game changer dell’esperienza (assieme al dissipatore). Arrivato alla versione 3, il Kunai permette di giocare in varie configurazioni grazie a un design modulare sulla scia dei Joy-Con del Nintendo Switch. Funziona tramite Bluetooth e quindi è possibile utilizzarlo con numerosi altri dispositivi, ma sul ROG Phone 6 abbiamo ovviamente la possibilità di utilizzare mappature e funzionalità ottimizzate nei giochi supportati. Il Kunai 3 promette latenza bassissima ed è disponibile anche in colore bianco per abbinarsi alla stessa variante di colore del telefono.

Passiamo ora alla fase di test dello smartphone. Iniziando dalle performance, abbiamo messo alla prova il nuovo ROG Phone 6 con le solite app di benchmark sintetici come 3DMark, PCMark, GFXBench e GeekBench e abbiamo ottenuto risultati eccezionali come ci aspettavamo, ben superiori ai competitor di fascia top e simili a quelli degli ultimi iPhone. PCMark offre una suite che simula l’utilizzo quotidiano dello smartphone restituendo un punteggio e anche utili test per la velocità di storage e della durata della batteria. Trovate tutti i risultati dei benchmark nella galleria benchmark qui sotto.

La reale prova su strada però ci attendeva coi giochi veri e propri e ne abbiamo testati svariati nei giorni scorsi: dai graficamente più avanzati e pesanti come Genshin Impact, Apex Legends, PUGB New State, CoD Mobile e Diablo Immortal. passando per i fan favorite come Asphalt 9 Legends, Real Racing 3 e Shadowgun Legends, per arrivare ai grandi classici come Temple Run 2, Lara Croft Relic Run, Pac-Man 256 o Mario Kart Tour. La buona, anzi ottima notizia, è che non c’è stato un gioco che abbia messo in difficoltà il ROG Phone 6. Anche i giochi più pesanti come Diablo Immortal sono riusciti a mantenere le massime frequenze della modalità X senza andare in throttling. Con le temperature ambiente torride di 32°C di questo periodo, però, utilizzare l’AeroActive Cooler diventa indispensabile per sessioni medio-lunghe poiché la scocca diventa bollente alla svelta. Questo però testimonia l’ottimo sistema di dissipazione, che riesce a smaltire velocemente il calore interno distribuendolo uniformemente sulla scocca, mantenendo “al fresco” i punti caldi interni.

In Genshin Impact, ad esempio, il gameplay rimaneva quasi sempre inchiodato ai 60fps con tutti i dettagli al massimo e AA attivo, mantenendo il processore abbastanza fresco sotto ai 45°C. Diablo Immortal non ha avuto problemi a mantenere alti refresh con frame-rate di 120fps e superiori e in un gioco simile diventa fondamentale eseguire azioni fulminee: questo è stato possibile anche grazie alla latenza di touch estremamente bassa. C’è una folta lista di titoli che supportano i 165Hz già al lancio, e altri ne arriveranno sicuramente in futuro, ma molti altri si possono giocare a 144Hz o 120Hz con risultati molto buoni. In gran parte dei giochi è possibile impostare i dettagli al massimo con filtri e scaricare le texture HD, spesso precluse ad altri dispositivi, aspetto particolarmente utile quando si gioca su grandi schermi tramite dock esterna o tramite HDMI out (via USB-C).

Giocare col ROG Phone 6 è veramente un piacere e un’ottima alternativa al PC o alle console in questa torrida estate se siete sprovvisti di aria condizionata, visto che sappiamo bene quanto queste apparecchiature assetate di corrente scaldino le nostre stanze. Con una marea di opzioni e personalizzazioni per ogni gioco, un display eccellente, un audio di prim’ordine e una batteria longeva che si ricarica molto velocemente, si può giocare senza pause anche per ore di seguito e senza paura di surriscaldare il telefono. Ideale quindi anche per lunghi viaggi in treno o in aereo.

Lo stesso vale per la visione di contenuti multimediali, che grazie ad HDR10+ e parametri eccellenti per schermo e audio, guardare film e serie TV è veramente piacevole. Stavolta Asus ha aggiunto anche la certificazione IPX4 contro gli schizzi, quindi potrete portarlo con voi in piscina senza preoccuparvi di qualche gavettone nelle vicinanze (ma occhio a quelli diretti!). Velocità di rete WiFi e cellulare sono al top e non c’è pericolo di avere un collo di bottiglia, e la velocità di storage è eccellente, per caricamenti fulminei e salvataggio video e foto senza lag. La componente telefonica (è pur sempre un telefono anche se spesso ce ne dimentichiamo!) è risultata perfetta, con chiamate chiare e ottime ricezioni di segnale e connessione dati. Tutto al top quindi, e questo ha ovviamente un prezzo, che come di norma non è basso per i ROG Phone, ma a questo giro cresce ulteriormente.

Per la prima volta è possibile attivare opzioni grafiche avanzate come il VRR .

Si parte da €1099 per la versione liscia da 12/256GB fino ad arrivare ai €1399 del PRO da 18/512GB, ma anche gli accessori sono costosi: ad esempio servono €89 per il quasi indispensabile AeroActive Cooler 6 (gratis per i preordini da oggi su Asus eshop) e €119 per il Kunai 3 Gamepad. Se il prezzo non è però un problema e siete disposti a spendere anche qualcosa in più per i costosi accessori, allora il ROG Phone 6 è quanto di più vicino a una console portatile possiate trovare in giro. Sì, ora ci sono Steam Deck e cloni, è vero, ma il ROG Phone è in primis uno smartphone, dispositivo indispensabile che va cambiato regolarmente, ed è decisamente valido in ogni frangente, anche in quello fotografico. Considerando però che molti top di gamma dei competitor vengono lanciati a prezzi simili se non superiori, ma nessuno di questi offre prestazioni, gestione del calore e funzionalità paragonabili al nuovo smartphone di ASUS, allora il valore aggiunto aumenta e non di poco. Al momento, non c’è niente di meglio per giocare su Android.