Rogue Warrior
Come rovinare un eroe di guerra.
L’IA nemica dà però il peggio di sé durante i combattimenti dove i soldati coreani, pur avendo un’ottima mira, si dimostrano incapaci di mettere in pratica tattiche o strategie, riducendosi dunque a sparare semplicemente contro il protagonista, spesso correndogli addirittura incontro come dei kamikaze in preda al panico (permettendo quindi la loro eliminazione senza il minimo sforzo).
Tutto questo, unito a un sistema di puntamento fin troppo tradizionale, a pochi armamenti e alla scarsa difficoltà, si traduce in un’esperienza piatta, incapace di garantire stimoli di alcun genere e fondamentalmente noiosa.
Come se questo non fosse già abbastanza, la modalità principale è minata anche da una longevità al di sotto delle aspettative, che impoverisce ulteriormente l’esperienza.
Le otto missioni che compongono l’avventura non richiedono infatti grandi sforzi per essere portate a termine con successo, e di conseguenza gli appassionati della categoria saranno senz’altro in grado di completarle nell’arco di tre o quattro ore.
Insomma, in un periodo in cui è possibile trovare sul mercato FPS di ogni genere e tipologia, è impensabile che un titolo con una così bassa longevità (e impoverito da così tanti difetti) possa riuscire a ritagliarsi un proprio spazio.
Il comparto multiplayer non riesce purtroppo a risollevare la situazione a causa di una realizzazione sostanzialmente banale e approssimativa.
Sono infatti presenti solo due modalità, ovvero deathmatch e team deathmatch, nessuna delle quali (complici i numerosi difetti di cui abbiamo parlato poc’anzi e la sostanziale mancanza di utenti) riesce a risultare stimolante o divertente. Un vero peccato, perché un buon multiplayer avrebbe anche potuto rappresentare la chiave di volta del titolo.
Tecnicamente parlando la situazione non è purtroppo migliore. Dal punto di vista grafico il titolo è caratterizzato da così tanti difetti che forse faremmo prima a segnalarvi i pregi; tearing, mancanza di v-sync, animazioni macchinose e poco fluide, modelli poligonali approssimativi e una cura per i dettagli di scarsa, scarsissima qualità, il tutto senza contare un frame-rate instabile che cede il fianco a evidenti rallentamenti in molte situazioni (non necessariamente caotiche).
La realizzazione del comparto audio non è poi così diversa; al di là di un doppiaggio in italiano tutto sommato piacevole (anche se quello in lingua originale con Mickey Rourke a doppiare Marcinko è tutta un’altra cosa), caratterizzato da incessanti ondate di parolacce a “battezzare” ogni uccisione, gli effetti sonori non fanno certo gridare al miracolo e lo stesso dicasi per le musiche di sottofondo.
Rogue Warrior è dunque un prodotto gravemente insufficiente, che non rende giustizia alla celebre carriera del suo protagonista.
La modalità principale, breve, piatta e ripetitiva non è infatti in grado di garantire alcuno stimolo, e se a questo aggiungiamo un multiplayer a dir poco approssimativo e un comparto tecnico del tutto inadeguato agli standard qualitativi contemporanei, ciò che ne consegue è un’esperienza videoludica assolutamente da dimenticare.