Ruffian difende Crackdown 2
E svela qualche dettaglio sui DLC.
Ruffian Games ha scesa in campo per difendere la sua ultima creazione dalla critiche del pubblico e della critica specializzata.
James Cope, producer del gioco, ha dichiarato a MTV Multiplayer che il breve processo di sviluppo e la struttura aperta, incentratta sul gioco in co-op ha modellato le scelte che, ora, stanno deludendo parte del pubblico.
Tra queste scelte vi è anche quella di ambientare il gioco nuovamente a Pacific City; quasi un obbligo considerando i soli 18 mesi a disposizione per lo sviluppo.
"Abbiamo cominciato a lavorare su Crackdown 2 all'inizio del 2009, concludendo il tutto non prima di due settimane fa", ha dichiarato.
Cope ha inoltre ammesso che le critiche rivole all'ambientazione sono del tutto giusitificate. "Dal punto di vista di un consumatore, credo sia giusta come critica. Se fossi al loro posto probabilmente mi lamenterei anch'io".
La struttura delle missioni, considerata da alcuni alquanto ripetitiva, sarebbe inoltre stata influenzata dalla decisione dello studio di rendere la co-op per 4 giocatori una modalità caratterizzata da una libertà assoluta.
Cope ha poi sottolineato che la mancanza di una struttura narrativa davvero significativa, è legata alla decisione del team di proporre un gameplay libero e non lineare.
Infine, Cope ha svelato ulteriori informazioni sui prossimi contenuti scaricabili del gioco.
Toy Box sarà il primo dei due DLC e riproporrà la vecchia "Keys To The City" del primo Crackdown, una modalità debug che permette ai giocatori di far apparire un qualsiasi oggetto, di potenziare al massimo le proprie abilità oltre che i propri gadget e veicoli.
Per quanto riguarda Deluge, Cope è stato più sfuggente, dichiarando che garantirà "un'esperienza di gioco totalmente diversa da quella che tutti conoscono".
Restate sulle pagine di Eurogamer.it per leggere la nostra imminente recensione di Crackdown 2.