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Ruined King A League of Legends Story Recensione: Un nuovo RPG firmato Madureira

Non si vive di soli MOBA!

Nato da una costola del MOBA più popolare e ricco di sempre, Ruined King: A League of Legends Story segna il ritorno di uno degli artisti più apprezzati nel mondo dei fumetti, ossia Joe Madureira.

Dopo aver lavorato a lungo in casa Marvel alla serie Uncanny X-Men, l'artista ha deciso di dedicarsi ad un'altra sua passione: i videogiochi . Lo ha fatto fondando Vigil Games, che sotto l'etichetta THQ ha pubblicato i primi due capitoli di Darksiders, di cui Madureira ha curato soprattutto il lato artistico. Nel frattempo, ha trovato anche il tempo di collaborare con il team italiano Naps (i ragazzi di Baldo!) per l'ultimo capitolo di Gekido e ad altri progetti secondari.

Il fallimento del publisher statunitense ha costretto Madureira a tornare nel mondo dei fumetti... fino al 2014, anno in cui ha fondato la sua seconda compagnia di sviluppo, Airship Syndicate. Insieme ai ragazzi texani il buon Mad ha sviluppato Battlechasers: Night War (basato sulla serie a fumetti fantasy realizzata tra il 1998 e il 2001) e Darksiders Genesis, entrambi pubblicati dalla nuova etichetta THQ Nordic.

Arriviamo così ai giorni nostri, in cui troviamo Madureira essere ancora un avido consumatore di videogiochi, mentre i suoi "pennelli" non si stancano mai. Il suo stile sembra perfetto per League of Legeds e quando Riot decide di espandere il franchise, è a lui che si rivolge. Nasce così Ruined King: A League of Legends Story ed è proprio di esso che parliamo oggi.

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Sicuramente avrete avuto modo negli scorsi mesi di vedere qualche trailer o immagine del gioco e vi sarete convinti di essere di fronte all'ennesimo Diablo-like. Non è così e siamo molto molto più vicini a Battle Chasers, un gioco di ruolo story-driven che concede però una discreta libertà di movimento al giocatore, allo scopo di permettergli di scovare i moltissimi segreti nascosti.

La narrativa però ha un'importanza molto più marcata in Ruined King, non dimenticatevi che stiamo parlando di un gioco ambientato nell'universo di League of Legends, che mai come in questo periodo sta conoscendo un'espansione in tutte le direzioni possibili.

Conoscere il mondo di LOL sicuramente aiuta ma, se non ci avete mai avuto a che fare, potrete comunque godervi una storia raccontata su binari paralleli che spesso e volentieri fanno incrociare i personaggi che ne sono protagonisti. Non importa se le loro facce non vi sono note: ci vuole poco ad innamorarsi della caratterizzazione di criminali belle e determinate come Miss Fortune.

Che dire poi di Illaoi, la sacerdotessa del Kraken la cui corporatura è grande almeno quanto la sua fede? Il nostro campione preferito rimane però Braum ma voi non faticherete a trovare il/la vostro/o già dopo poche ore di gioco. I filmati che raccontano i punti salienti delle loro storie e i numerosi dialoghi che ne svelano i lati nascosti contribuiscono a delinearne i tratti caratteriali almeno quanto le loro voci, localizzate in italiano in modo eccellente. Il gioco è completamente doppiato nella nostra lingua e presta il fianco davvero a pochissime sbavature... d'altronde il budget a Riot non manca e qualsiasi cosa meno di questa ci avrebbe delusi.

Le armi possono essere utilizzate per colpire preventivamente i nemici e avere così un vantaggio iniziale nel combattimento successivo.

La struttura ludica di Ruined King: A League of Legends Story poggia quindi su basi solide e nelle prime ore accompagna il giocatore attraverso meccaniche che la maggior parte di noi hanno già sperimentato decine di volte. Lo pseudo-tutorial, tuttavia, non è assolutamente invasivo e credeteci, vi servirà soprattutto per assimilare le peculiarità del combat system. Questo apparentemente assomiglia a uno dei tanti sistemi a turni visti in passato e in effetti la sua ossatura a quelli si ispira, ma Airship Syndicate ha aggiunto un paio varianti che movimentano un bel po' il tutto.

La prima volta che ingaggerete un combattimento vi accorgerete che sulla parte bassa dello schermo sono presenti tre binari che rappresentano altrettanti approcci allo scontro: Velocità, Equilibrio e Potere. Sceglierne uno sposta le "pedine" dei protagonisti e relativi avversari andandone a modificare tempi di attacco, danni inferti ed eventuali buff/debuff presenti sul campo. La prima corsia offre rapidità a scapito della potenza, la terza l'esatto contrario e quella di mezzo... beh, una via di mezzo ovviamente.

Ma non finisce qui perché nel corso del gioco vi troverete ad affrontare mostri che potranno essere colpiti solo usando uno dei tre binari o alternando velocità e potenza a seconda delle esigenze. Per sfruttare al meglio le potenzialità di tale sistema è fondamentale conoscere le caratteristiche degli avversari, che possono essere consultate nel corso della battaglia.

Vi avvertiamo, se siete quel tipo di giocatore che odia il grinding, Ruined King potrebbe torcervi lo stomaco. Arriveranno infatti momenti in cui dovrete per forza fronteggiare nemici inizialmente molto più forti di voi, che vi concederanno pochissime possibilità di vittoria. Il modo migliore per uscirne trionfatori consisterà come sempre nell'aumentare le statistiche di attacco e difesa del vostro gruppo che purtroppo in questo gioco tendono a salire con una certa lentezza. A tale scopo nel gioco è stato inserito un sistema preso in prestito dai Souls-like: ogni volta che riposerete per recuperare le energie i nemici nei dintorni torneranno in vita e voi potrete darvi alla caccia.

Le abilità supreme di ogni personaggio si caricano con gli attacchi standard, la cui efficacia dipende anche dallo sfruttamento delle tre corsie.

Il livello di difficoltà è di conseguenza mediamente più alto rispetto ad altri RPG. Giocato in modalità Normale Ruined King: A League of Legends Story è già una sfida impegnativa, ma se volete mettervi davvero alla prova (magari perché avete già sviscerato in ogni sua forma Battlechasers) provate uno dei due gradini superiori... ma poi non dite che non vi avevamo avvertiti.

Vitale in questo senso è la gestione della progressione dei personaggi, che pur essendo piuttosto semplice nelle sue meccaniche può dare vita ad output molto diversi. Inizialmente riuscire a trovare la combinazione giusta non è facile, ma la possibilità di spostare i Punti Potenziamento delle abilità anche dopo averli assegnati fa sì che il tutto diventi estremamente elastico e personalizzabile. A questo aggiungete un sistema di Rune che va ad influenzare più o meno pesantemente gli asset di ogni personaggio e vi ritroverete tra le mani uno dei sistemi di personalizzazione del party più concentrati ed efficaci di sempre.

A corredo di esplorazioni varie e combattimenti troviamo una piccola serie di attività secondarie non particolarmente originali ma che contribuiscono comunque a rendere l'esperienza più leggera e variegata. L'immancabile pesca farà coppia con la smania da collezionismo stimolandovi a riempire le pagine del Diario di Pesca con gli esemplari più rari e pesanti... da rivendere poi al mercato nero in cambio di strane monete che siamo certi imparerete ad investire in cose altrettanto preziose.

Potrete inoltre andarvene in giro a cercare materiali ed essenze di vario tipo, da fondere con armi ed equipaggiamenti in vostro possesso per aumentarne potere e rarità. Nel caso poi vi sentiate particolarmente ispirati potrete dare sfogo alla vostra creatività tra i fornelli.

Trovare e leggere i documenti porta dei vantaggi attivi. Ogni tomo vi frutterà punti che accumulati in quantità sufficiente sbloccheranno bonus aggiuntivi.

Esteticamente l'impronta di Madureira si vede tutta, nella ricchezza di dettagli degli scenari (che anche se inquadrati a volo di uccello sono incredibilmente suggestivi e animati), ma soprattutto nella quantità di personaggi principali e di contorno, che condividono uno stile ipertrofico tipico dell'artista americano.

Anche in questo caso, se avete già giocato Battle Chasers avrete un'idea di quello che vi aspetta in Ruined King: A League of Legends Story, un artwork in movimento in cui perdere gli occhi dall'inizio alla fine. Sotto il profilo artistico quindi nulla da eccepire al lavoro fatto da Airship Syndicate, ma per raggiungere l'eccellenza assoluta serviva un po' più di accortezza nel bilanciamento dell'esperienza... che rimane comunque estremamente piacevole, impegnativa e duratura.

8 / 10