R.U.S.E.
Impressioni dalla beta multiplayer.
Sei la fazioni da scegliere tra U.S.A, Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Italia, e svariate le unità a disposizione di ciascuna. Come in ogni RTS che si rispetti, anche R.U.S.E. vi metterà alle prese con svariati punti di rifornimento. La lentezza di cui sopra si avverte soprattutto in tali frangenti: più sono lontani, maggiori saranno le attese dei rifornimenti, senza contare la perenne preoccupazione di difenderli dagli attacchi avversari. Ciò è ancor più marcato nelle fasi iniziali del gioco, in cui ogni giocatore è vulnerabile e cerca soprattutto di alimentare le proprie forze armate.
Il gioco vi mette però subito in condizione di elaborare le vostre tattiche: grazie a icone intuitive e di agevole utilizzo potete scegliere ad esempio di andare in avanscoperta e cominciare a individuare i primi accampamenti nemici o gli ordini lanciati dal comandante avversario. In pratica si comincia subito a studiare l'avversario, esponendosi a rischi più o meno elevati in vista di benefici futuri. Se ad esempio si scopre che il nemico si sta adoperando nel costruire piste d'atterraggio, significa che ben presto ci saranno veivoli avversari che minacceranno la nostra zona. Ecco perché, una volta scoperto l'ordine, si avrà la possibilità di prepararci ad eventuali attacchi aerei prendendo tutte le precauzioni del caso.
Si potrà ovviamente decidere di sabotare le costruzioni nemiche o di inviare plotoni di fanteria, giusto per distrarre l'avversario e costringerlo a interrompere i lavori o scoprirsi su di un fianco. Come sempre, la morfologia del terreno avrà un'impatto fondamentale sulle dinamiche di gioco. Una base riparata da elementi ambientali sarà molto più difficile da scovare e se a ciò aggiungiamo la dislocazione di falsi segnali di unità, capite bene come possa essere semplice ingannare il nemico, sviandolo dai nostri reali propositi.
In pratica si daranno al nemico informazioni errate circa il numero e la presenza delle nostre forze sul campo di battaglia. Può sembra una cosa da nulla, ma nell'ottica di una precista strategia ciò assume un'importanza enorme. Si potrà persino fare in modo che le proprie truppe assumano l'aspetto di quelle avversarie, in modo da confondersi in territorio ostile e agire indisturbati per un limitato periodo di tempo, o costruire falsi edifici in modo da dare l'idea di essere operativi in una determinata area mentre in realtà si è impegnati in un fronte completamente differente.
Data la lentezza degli spostamenti, cadere in una simile trappola comporterà perdite ingenti di uomini, mezzi e depositi atti al sostentamento. Si tratta perciò di una struttura decisamente più riflessiva di tanti altri titoli, che alla mera forza bruta delle proprie risorse alterna sapientemente furbizia e la capacità di prevedere il comportamento degli avversari.
Ciò che sembra funzionare al meglio in R.U.S.E. è proprio l'interfaccia e la gestione degli schieramenti. Nonostante il target sia inequivocabilmente hardcore, l'intero set di comandi e opzioni risulta essere intuitivo e comprensibile sin dai primi istanti. Questo singifica rendere accessibile il gioco anche ai neofiti, i quali avranno finalmente occasione di acquisire esperienza direttamente sul campo, per poi passare ad affrontare i nemici in rete forti delle nozioni acquisite. Non sappiamo ancora bene come sarà strutturata l'intera campagna in singolo, e anche se il setting abusato e il ritmo lento potrebbero alienare il grande pubblico, riteniamo che le premesse per un ottimo strategico in tempo reale siano davvero sostanziose. Non ci resta che attendere il prossimo anno per saperne di più.