Sacred 2
Il più celebre clone di Diablo, in versione console.
Quantità o qualità? Sebbene la giusta strada da percorrere sia sempre quella all’insegna dell’equilibrio tra le due caratteristiche, alcune software house si trovano talvolta in condizione di dover (o di voler) scegliere. Alcune optano per esperienze di gioco brevi ma intense, mentre altre, puntando sul potenziale interesse di una determinata tipologia di giocatori verso uno specifico genere videoludico, decidono di concentrarsi sulla quantità, sacrificando però un po’ di tutto il resto… e questo è senz’altro il caso di Ascaron, con Sacred 2.
La storia di Sacred 2, incentrata contrapposizione tra le forze del bene e quelle del male, vi proietta nel vivo di Ancaria, un luogo magico e ricco di pericoli, esplorabile liberamente sin dai primissimi minuti di gioco. Sono disponibili sei personaggi giocabili, quattro dei quali non sono relegati a uno specifico allineamento morale e ciò significa che starà a voi decidere quale comportamento adottare nel corso dell’avventura. Scegliendo uno specifico allineamento morale non solo andrete a influenzare lo svolgersi degli eventi, ma avrete anche accesso a specifiche quest, missioni speciali e oggetti inediti.
Il gameplay, molto semplice e intuitivo (forse fin troppo), è perfettamente in linea con gli quello degli esponenti più importanti del genere, Diablo su tuttii. I aggiunta agli attacchi semplici, ovvero quelli a corto e lungo raggio, sono presenti una vasta gamma di abilità (legate ovviamente alla classe e all’allineamento morale del personaggio), che dovrete necessariamente padroneggiare il più rapidamente possibile, per avere qualche chance di sopravvivenza contro gli innumerevoli nemici sparsi per le terre di Ancaria.
In aggiunta alla modalità principale, Sacred 2 si avvale anche di un valido comparto multiplayer. Oltre alle canoniche modalità PvP per mettere alla prova le proprie abilità contro altri utenti, è possibile intraprendere anche una cooperativa, sia online che in locale, aperta rispettivamente a quattro e due giocatori. In quanto a longevità, Sacred 2 non sembra proprio avere rivali.
Uno dei più grandi difetti del prodotto è però legato alla gestione dell’inventario; nonostante una quantità di oggetti davvero impressionante, non solo è impossibile organizzarli nella maniera ritenuta più opportuna, ma le loro caratteristiche e proprietà sono inspiegabilmente avvolte da una fitta coltre di nebbia (una nebbia che né il tutorial né tantomeno il manuale di gioco riesce a diradare).
Questo si riflette ovviamente sulla vendita e sull’acquisto di nuovi equipaggiamenti, anche a causa della mancanza di una qualsiasi opzione di comparazione: valutare le effettive differenze due oggetti può essere molto complesso, e questo, come tutti gli appassionati della categoria sapranno bene, è uno di quei pochi difetti che un GDR non dovrebbe proprio avere.
La realizzazione tecnica è essenzialmente valida, nonostante un framerate non sempre impeccabile (che vi mostriamo tramite questo video a 1080p di Digital Foundry che sarà seguito da un ulteriore approfondimento per le diverse risoluzioni). I modelli poligonali dei personaggi sono di discreta fattura (sebbene non presentino animazioni particolarmente fluide o credibili) e lo stesso vale anche per le ambientazioni, varie, moderatamente dettagliate e del tutto adeguate all’atmosfera fantasy proposta. Certo è che diversi problemi della versione PC, sono stati per fortuna eliminati a suon di patch e opportune modifiche.
Sacred 2 si dimostra dunque un titolo discreto che, nonostante alcuni evidenti difetti e limiti, è comunque in grado di regalare grandi soddisfazioni agli appassionati dei giochi di ruolo vecchia scuola. Alla luce delle numerose quest disponibili e dell’incredibile vastità del mondo di gioco, è un peccato che gli sviluppatori non abbiano dato il giusto peso ai tanti difetti che caratterizzano l’esperienza di gioco, difetti che impediscono a Sacred 2 di andare oltre la sufficienza più che piena. Se non foste patiti di questo genere videoludico, fareste quindi meglio a orientarvi altrove, ma in caso contrario questo titolo potrebbe rappresentare un ottimo antipasto in attesa di Diablo III.