Sacred 2
Aspettando Diablo.
Che ci sia una trama è giusto, ma in Sacred 2 il problema è che anche il più fervente roleplayer finirà per fregarsene altamente del destino di Ancaria e concentrerà tutti i suoi sforzi nella caccia alla preda successiva per incassare una "dote" maggiore in termini di armi, denaro e punti esperienza. In tutto questo, i dialogh e il doppiaggio, purtroppo, non aiutano a migliorare le cose. La traduzione dall'originale tedesco, infatti, può anche essere grammaticalmente corretta ma manca di colore, spessore, carattere e tono. I personaggi abbaiano le medesime frasi di vittoria e persino il bizzarro humor (già si fatica con quello britannico, pensate un po' con quello teutonico...), lascia talvolta perplessi. Per farvi un esempio, il mio Seraphim dice "Well done player!" dopo che ho evocato una colonna di luce che ha disintegrato i miei nemici, mentre il sesto coboldo che ho affettato in dieci minuti ripete "I should have listened to my wife!" come gli altri cinque, lasciandomi il dubbio che le comunità di questi strani uomini-cane pratichino la poligamia su larga scala... Uno scugnizzo incontrato in una città assediata dai non morti, poi, è più preoccupato di aver perso i suoi biglietti per il concerto dei Blind Guardian (presenti in versione digitale nel gioco) del fatto che uno zombi possa mangiargli la faccia. Insomma, si avverte la forte impressione che gli sviluppatori abbiano tentato di inserire lo spirito dei geniali Monty Python all'interno di Sacred 2, ma con scarsi risultati. Il prodotto di questo processo forzato genera un'ambientazione poco bilanciata dal punto di vista narrativo, spezzata com'è tra la fantasy e un'idea un po' anomala di cabaret.
Fortunatamente, dopo un'introduzione sufficientemente incasinata, la creazione del personaggio e il suo sviluppo sono state realizzate in modo estremamente raffinato. Le possibilità di pesonalizzarne gli attributi, si parli di abilità di base, combo, abilità di combattimento, armi, armature, rune, skill o super attacchi basati su poteri semi-divini, sono incredibilmente numerose e le varie combinazioni contribuiscono a generare personaggi davvero unici. Se vorrete unirvi a una partita in multiplayer, statene certi, doifficilmente riuscirete a trovare un carattere identico al vostro. L'area di gioco è davvero gigantesca e la maniera in cui si sviluppa man mano che sbloccherete punti di salvataggio o spawn, così come i portali per viaggiare velocemente da una zona all'altra, appare naturale e ben progettata. A questo si aggiunge l'opzione "aspirapolvere" vista in Fable che vi permetterà di risucchiare letteralmente qualsiasi oggetto su cui potrete mettere le mani semplicemente premendo il tasto Q. Una bella comodità e un'omaggio al capolavori di Mr. Molineux.
Tuttavia, oltre all'approccio "ammazza & incassa", il gioco non sembra mai guidato correttamente da un impianto che funziona come dovrebbe, con una trama vagamente fumosa e poco eccitante e fastidiosi bug che persistono anche dopo l'installazione della patch. Una volta accettata una missione di scorta, per esempio, i personaggi non giocanti vi seguiranno come dei Nintendogs ovunque andiate e non potrete liberarvi di loro o mandarli al diavolo se, per caso, doveste cambiare idea su cosa desiderate fare. Visto il problema "palla al piede" in questo tipo di missioni, speravo che almeno l'IA aiutasse in qualche maniera il giocatore, perchè se qualcuno ha necessità di essere scortato lungo un certo tragitto, è assai probabile che durante il viaggio succeda qualcosa di brutto. I nostri simpatici PNG, invece di starsene buoni e lasciarci lavorare con il branco di inevitabili lupi o le minacce assortite, si mettono a correre come galline impazzite, ovviamente nella direzione sbagliata.
Delle mappe e dei loro bug abbiamo già parlato e questo significa che non è poi così facile navigare al loro interno, ma c'è un altro problema che affligge gli spostamenti. Le rocce. Anche quelle più basse, infatti, costringono gli avventurieri (gente atletica che potrebbero agilmente superarle con un salto) a frequenti backtracking, un errore di design intollerabile nel 2008.
Malgrado tutto, Sacred 2 è il miglior clone di Diablo fin dai tempi di Titan Quest e della sua eccellente espansione Immortal Throne. Cominciate a giocarlo e difficilmente riuscirete a sganciarvi dalla sua meccanica clicca e incassa anche se, una volta che dovesse passarvi l'interesse, difficilmente vi verrà la voglia di riprendere in mano il mouse per finirlo. Il mio consiglio è di giocarlo tutto d'un fiato, cercando quanto di buono si nasconde nel reame di Ancaria, bevendo qualche sorso di Energia T e aspettando l'inevitabile ancora per un po'... Diablo III.