Saint Seiya: Soldiers' Soul - recensione
Bandai Namco espande il suo fan service.
Qualche mese fa ci siamo trovati fra le mani l'interessante Saint Seiya: Brave Soldiers, picchiaduro dedicato al manga e all'anime de I Cavalieri dello Zodiaco, caratterizzato da un sistema di combattimento piuttosto basilare ma comunque divertente.
Oggi, per la prima volta anche su PC e PlayStation 4, arriva il suo seguito diretto, sempre realizzato dal team Dimps e opportunamente ampliato per cercare di soddisfare le grandissime aspettative dei fan della serie ideata da Masami Kurumada.
Cosa è cambiato rispetto al passato? Troppo poco, in effetti, visto che le modifiche riguardano principalmente la quantità di materiale presente nel disco e non il sistema di combattimento vero e proprio.
Anche questa volta gli scontri sul campo di battaglia vengono affrontati controllando uno dei (numerosi) cavalieri a disposizione, con una visuale che prevede la telecamera piazzata alle spalle del guerriero, spostata leggermente di lato.
Ogni personaggio può contare su una serie di combinazioni di attacco generate mischiando colpi leggeri e potenti, cercando di completare ogni combo con mosse speciali e Colpi del Cosmo. A seconda del cavaliere selezionato si hanno a disposizione le tecniche che abbiamo imparato ad amare nel corso di tanti anni, leggendo il manga o guardando gli episodi delle serie TV.
Realisticamente sul campo di battaglia emergono in modo molto evidente le differenze di potenza tra i vari guerrieri, dettaglio che aumenta il grado di immedesimazione ma che al tempo stesso rovina il gameplay, creando seri problemi di bilanciamento.
Di sicuro non ci troviamo di fronte a un picchiaduro competitivo, quindi quello dell'equilibrio tra i personaggi è un problema secondario ma in alcune circostanze è davvero difficile uscire vincitori da uno scontro (un esempio appropriato è la battaglia fra un semplice cavaliere di bronzo e un cavaliere d'oro con l'armatura divina).
La cosa positiva, però, è che quando si gioca in compagnia di un amico è possibile bilanciare il livello di abilità dei due sfidanti semplicemente attraverso il roster, facendo selezionare personaggi assurdi allo sfavorito di turno.
Esattamente come accadeva nel precedente episodio, anche in Soldiers' Soul la gestione del cosmo può creare più di un problema. Anche se, come accade in Naruto o in Dragon Ball, è possibile fermarsi a ricaricare la barra attraverso un tasto specifico, il consumo dell'energia spirituale dopo alcuni attacchi è eccessivo, costringendo a prendersi spesso delle pause per ripristinarla.
Proprio come in Brave Soldiers, quindi, anche stavolta accade spesso di trovarsi senza "benzina", impossibilitati a sfruttare le tecniche migliori del proprio alter ego in armatura. Si tratta di un dettaglio non da poco, che i Dimps avrebbero dovuto correggere in seguito ai feedback ricevuti con il precedente episodio. Purtroppo non è stato fatto alcun intervento al riguardo, quindi si deve ancora una volta avere a che fare con questa fastidiosa scelta di game design.
Anche sul fronte della Campagna single player non sono stati compiuti grandi passi avanti. In questa nuova versione è stata aggiunta (per la gioia dei fan) la saga di Asgard, ma il sistema narrativo è rimasto il medesimo visto in passato. Ancora una volta, quindi, è necessario sorbirsi lunghi dialoghi tra i vari cavalieri passando tediosi minuti di fronte a scene troppo statiche per rappresentare a dovere una serie dinamica come quella di Saint Seiya.
Sul fronte delle modalità tornano la classica Battaglia singola (online o offline), la Sopravvivenza, la Guerra Galattica (un torneo da affrontare da soli o in compagnia di 7 amici), un blando addestramento per studiare le combo, e l'immancabile tutorial con cui apprendere i rudimenti degli scontri.
La grande novità è rappresentata dalla modalità Battaglia d'Oro, ispirata alla recente serie televisiva Soul of God che vede i cavalieri d'oro alle prese con le armature divine, che possono essere sbloccate proprio attraverso questa sfida specifica. Peccato, però, che gli esorbitanti costi per sbloccare i vari episodi rovinino l'esperienza.
Per i fan della saga ci troviamo di fronte a un pacchetto davvero ricco, complice anche la gran quantità di oggetti e personaggi da sbloccare investendo la valuta del gioco. A causa del costo elevato di ogni collezionabile, tuttavia, per completare il titolo al cento per cento sono necessarie tantissime ore, forse anche troppe. Gli sviluppatori avrebbero dovuto bilanciare meglio questo elemento, per evitare di generare frustrazione anche nei fan più accaniti.
Tecnicamente parlando, la versione PlayStation 4 (quella da noi provata) appare più nitida rispetto a quanto visto su PS3 con i capitolo precedente, ma non presenta il salto di qualità che ci saremmo aspettati. Sebbene le texture e gli shader vantino una qualità più elevata, i modelli poligonali sono rimasti fin troppo scarni, e l'impatto generale non è certo dei migliori anche a causa delle arene spoglie e prive di dettagli.
Quando si carica questo nuovo titolo de I Cavalieri dello Zodiaco, in sostanza, tralasciando le aggiunte al roster (i cavalieri di Asgard, le nuove armature e la versione divina dei cavalieri d'oro) si faticano a riscontrare novità o miglioramenti degni di nota, il che è un vero peccato.
Dopo i feedback raccolti con il precedente capitolo, il team Dimps avrebbe dovuto optare per un approccio più propositivo, ma ha preferito proporre un blando more of the same. Se siete fan accaniti dei Saint Seiya, comprerete comunque questo gioco, portandovi a casa un'esperienza divertente e gratificante. Anche il più grande degli appassionati, tuttavia, non può non vedere in Soldiers' Soul un'occasione sprecata.