Saints Row 2
Dove gli angeli non osano passare.
Se si vuole parlare di Saints Row 2 (un posto niente male dove farsi una vacanza, fra l'altro...) si possono seguire due diversi approcci. Si potrebbe discutere, usando tecnicismi vari e con tono da professore di matematica vagamente scocciato, di come la grafica non sia propriamente il massimo. Certo, la città da esplorare è davvero enorme, ma lanciandosi in un paragone con la strabordante ricchezza visiva di un gioco come Grand Theft Auto IV (un raffronto che temo sarà piuttosto ricorrente...) il titolo THQ appare superato.
Volendo si potrebbe aggiungere, con le labbra mollemente corrugate, che le animazioni sono tutt'altro che impeccabili -i personaggi scendono dai veicoli semplicemente comparendo dal nulla, quando ancora le portiere sono accostate, tanto per fare un esempio. O ci si potrebbe lamentare della non eccelsa IA dei nemici e dei PNG, ma anche della scarsità nell'assortimento dei brani trasmessi dalle radio in game -al punto che sulla stazione anni '80 sentirete The Final Countdown minimo tre volte nel giro di un'ora. Volendo insomma criticare un po' impietosamente Saints Row 2 gli spunti sarebbero pure parecchi, considerando pure il leggero tearing e gli occasionali cali di framerate.
Altrimenti c'è l'approccio numero due: si tratta del primo sandbox game dopo Vice City in cui i giorni passano davvero, e, a parer mio, Saints Row 2 è un diamante vero (non importa quanto grezzo). E invece di soffermarmi puntigliosamente sui suoi difetti di natura tecnica -che pur sono presenti, nessuno lo nega- preferisco parlare di quanto il gioco sia effettivamente godibile e divertente. Come quella volta in cui ho rubato una macchina con un passeggero ancora seduto al suo posto, e mi sono ritrovato a prendere parte ad un mini-game in cui non dovevo farmi catturare dalla polizia e al tempo stesso non dovevo farlo scappare, e il tizio alla fine era così spaventato che si è offerto di pagarsi da solo il riscatto. O quell'altra volta in cui sono entrato in uno stadio e ho scoperto un vero e proprio Destruction Derby “funzionante”, con tanto di veicoli customizzabili.
Parliamo di un gioco diretto e in un certo senso “sincero”, che non fa nulla per nascondere i suoi difetti e si mostra così com'è. Certo, l'idea di base è una palese scopiazzata del concept di GTA, eppure il “gentile omaggio” arriva da gente che ha capito alla perfezione che non sono solo e soltanto i furti e le risse a rendere godibile GTA, bensì il suo humor e i suoi personaggi. Ed infatti Saints Row 2 è zeppo di memorabili boss e carismatici scagnozzi, sempre più che generosi nelle battute sarcastiche o nei commenti genuinamente puerili.
E per di più, la città del gioco è densamente ricca di attività. Ogni strada è piena di negozi da esplorare, cose da fare, missioni da portare a termine e zone nemiche da conquistare. Dal primissimo momento in cui metterete piede a Stilwater (dopo essere evasi dalla prigione in cui eravate stati rinchiusi alla fine del primo episodio...) la vostra mini-mappa vi mostrerà decine e decine di icone, tutte indicanti una possibilità di interazione di diverso tipo. Persino evitando deliberatamente le icone con le missioni o le attività (le missioni fanno progredire la storia, le attività vi fanno guadagnare soldi e rispetto...) il gioco vi offrirà quasi sempre qualcosa da fare, ovviamente al di là delle sempre disponibili potenzialità criminali del tutto -basterà sparare in giro in maniera sconsiderata e accorreranno sul posto i poliziotti (e le gang rivali), in un'escalation di follia che porta all'arrivo della SWAT con tanto di vie transennate ed elicotteri.
Troverete anche succulenti extra, ad ogni modo. Rubate un taxi e vi ritroverete impegnati in un clone del mitico Crazy Taxi -recuperate clienti, portateli a destinazione in tempo e magari guidate secondo le loro preferenze per ricevere ulteriori bonus. Prendete in prestito (SIC) un carro attrezzi e divertitevi a fare vostre le macchine altrui, guadagnandoci pure succulenti verdoni. Dopo ore e ore di gioco ancora crediamo di non avere visto tutto quello che il prodotto ha da offrire in questo senso, senza contare poi gli intermezzi e i dettagli che danno un ulteriore spessore all'esperienza -come il fatto che i personaggi incomincino a cantare (volutamente male) le canzoni trasmesse alla radio, per dire.
E se Saints Row 2 non cerca nemmeno di nascondere la sua evidente ispirazione da GTA, una differenza significativa è da riscontrarsi nel concetto di territorio, con la città di Stilwater divisa in 45 quartieri controllati da un vasto numero di gang in lotta tra loro. Andando avanti con la storia e con le missioni, alcune di queste zone passeranno automaticamente sotto il vostro controllo, mentre altre andranno conquistate con la forza bruta assaltando le roccaforti nemiche.